La Rivoluzione Liberale - anno III - n. 27 - 1 luglio 1924

ib dcrc limiti 1il' scopi. Lo c;,boccodi questi lraw11gitnc.nti <.: dunque n-:1 buio anche com<: : 11ticiaa1jo..1c e c.:cmc mito : muore d'inedia. fan~ pc:r far...:.,e se no si R:conc.-;ci,:11110\·olcntieri che qu(•!1lo è,; il fa!--ci. smo classico, se !'ii può dire : al <li qua dei p,·oblcmi l(orici e ridotta la politica alla bn;dt:'t della lolla cruenta. E1 pur ,·ero che anche queste pn..:ds.io;· i !--fumano e s.i risolvono in u11,1 c,ilma apparc11te e in un, disagio ogni gion10 maggiore. 24 giugno: I discorsi L1aula Aci Se111to. ì\h:-;solini cnlr:i p1ima dell'inizio dcll 1 ·Ldnla, 1xr 11011 provocare u11 applau!-:io, ,·oluto dal se111torc Ta11~ri, che sarebbe stato seguito da zittii. 11 Pre:-.icknt.c co111111cmora ).fatleotti ~nza - (· :--tnno e sintomatico - ne&'iu11.ae vioJ-i111l1.• al Co,·eruo e lo appla.u. dono. Si alza :\Iussolini e pro1nrncia poche Jxirolc, indegne. ~on si sa se gli bruciauo la lingua, o se, con ltn 111cs::-hi11i.~si1110 tru.cco, n10l mettere i11 rilieYo la scarsa i,m,porta.n7.a.della commemon:nione. 11 fatto ,:,;la che 1'accog-lie un perfetto siknzio. Il :,:.enatore ì\[ah·e'l...zi legge la ,;sposta al discorso <klla Corona. E' un clcctL111c11to Cli<!. 11011 ci ~i sai-ebbe as.pettato tanto fiero. Legge con ,·oce mo11otona e con tono qua.si di COUYersazi011e, da principio; ma si 1en11a su i brani salienti e li soltolinc..1. cou molta efficacia.. Riscuote applau..;i quasi generali. Si direbbe che l'ostentato ossequio alla ì\louarchia e la palese itn-ocazipnc ciel suo regime sia, quasi co11sciamente, una richiesta di protezione e insieme un ammonimento contro uominj e sistsni che 11011 la rispett::1110 nella sua essenza. Poi, sbmo al dramma: alla rinno,·ata « pTe;a di posi1..io11e» delle due parli avYers~, alla 17aff.enna7.ionc dei necessari antagonismi. Dopo aver a.c;;coltati i cìue ciiscorsi, di Mussolini e di Albertini, non :;i piuò negare che- si p,rova com.e ttn senso cli aridità e di seccbczza 1 di pei-fetta stasi e d'inutile ripe.tiizione. Pochi, cre<1o, s'afficlera.illio con candore al « nuO\-o » Mussolini. 1violti invero sentono che egli può, se riesce, sfrutta.re tante condizioni fa,·oreYoli al suo gcYen10. L'esigenza di 1;111anere ::i.1 ~uo -posto in quest'ora, e disincagliru·e la ,·ccrhia galera dai bassifondj dove l'ha impant3.nata, perc.hè se no sarebbe « l'ultimo deali uomini», comw1que Yacla iuteq)reta~1., suona ~me LUl ac::-ento di dignità tttuaJ.L,'l(e fn motto applaudita). Di rimedi concreti ne ha indjcati pochi : non si nI01 comp1·omcttere. Ha azzardato, come al solito, tutte le spertin7.e e·ttLtte le po.un·. ~on c'era nel Senato -il tono e l'a111bicu.te dei faciH illusi; in.a, per quanto incerta, al vecchio duce approclaxa tutta la nos,t:.a.lgia dei conser. ,·atori. Alberi.ini non poteYa far altro: che negare, con fredde ragioni logiche, la fiducia, e tentò <Pan·ampare il presu.mibile sdegno pcl delitto, tanto da ridtu·lo a pr'c.--<1nessadelle sue ar.gomeutazioni. Si capirà quanto riu~cisse meglio ne1 primo suo còn1pito. Il suo discorso è stato C'hiaro e terso, e fin troppo; gli accenti della comm°: z.ione, ai quali tah·clta ha mjrato, sou sembrati fio-:hi e un po' fal~i. L'aula e le tribune, m.olto •partecipi, l'han seguito quasi con tensione,_ ~ hanno merita1neute urlato il senatore Corraclim che '!tentò di inten·omperlo. Come 'primn, chmque, pare peggio di prima. E' quasi ovvio che 1o sdegno irn1mediato e puni. me1{te ·sentimentale favoreggi l'accomoclantismo; se muore il mjto del Dttce, sorge un mito cle1la Patria ferita d.:a sah-are e dello straniero - o del comunista _ in agguato. A quest' om,bra non ·è più possibile la logica. e si ,-i-es~ _pere-i? a persuadere che 11 ti~niere 1\riussolrni è :1 solo uomo capace a condurre, in qual porto?~ la 1 .a,·e sbale:;.trata. Certo~ fumi dei calcoli dei sa.pien.tì, come riserYa e risorsa ci sono 1e masse, quelle fasciste, percosse, con1e d~se il l~ro Duce, che non gli obbediranno ove s'11npegn1 a fondo 11ella normalizzazione che è antifascismo, e le altre. Ha torto il senatore Albe:ttini 'di 1101~n~ tener con.to, di d~precare quasi ceiti contatti, <li straniarsi da que.c;ta facoltà; esse s0110, mo_lto pili che i lettori del Corriere, le bttone pedll1e del suo giuoco. Ci deY'essere - ma cer.to cl~ Roma non ci se u 'accorge - una vo!otttà d1 difesa e cl 'insurrezione che legittima. gli scben~i 1 dei partiti e fonda una mattu-i_tà politica.; ~LU, in\·ece, si fa un gran parlare di \·olontà del!_ or: cline e cli buon senso i1111atiche son~o s~111_ d_i tota.1e disinteresse. E, com'è giusto, eh tali virtu si compiace il tiranno debole. U. M. DI L. L. CAPPELLI - Eòitorrz Bibliotoca diStudiSocialid rottadaR.MONDOLFO € uscito: PIERO GOBETTI ItAlUVOhUZIONE hIB RAitE Saggio sulla lotta politica in Italia L. 10Si spedisce il volume franco ~i port~ a chi ne fa richiesta alla nostra redazione ~,a ~X Settembre, 60 Torino, mediante vagita d1 L. io. LA RlVOL!JZIONE LIIILRALE IL PROBLEMA SARDO Ili. Le riforme e l'opera legislativa I, 'op"-1·a del ( ,r;,·c1110 11011 p11C} ri ·>olvcre il problc1n-t ardo se questo nei suoi termini e('(m0mici si iiassume lll'lla 11c<·cssit:ì di c:reare l'azic.--nda agricola e di poter impilgarC' il capitai<: 111obill' ill l'SSa. Senza capitale mobile non c'è.: :1gricolt11ra moderna (; l'opera dello St.ato llOn pu6 es. s<:rc i11 ue.-;sun mo<lo opera cJi capil:llisla. T11LL-:i, ia l'opera delle· Slalo potrebbe prcp;:1rar(-' per certi lnti la soluzione del problema seco11do tre principali dirczio11i : Ca1entcndo la !'-ic111·c7.,zapubblica; 2. Creando le strad<: e le altre: op<;re pub. hlic:,!1eindipen&abili; 3. Aicctando l'ope,·a di bonifica e la lolla c..:011trola malarib. La delinquenza è.: iimasta una delle piaghe più gravi c eco·11omica111ente.dannose. Essa dipende in gr:111 parte dalle speciali condizioni psicologiche aITenuatesi. durante secoli : il sentimento dell 'indipe11den;,...a/ alime11lat.o dalla p1sto1;zia, la difficoltà di stabilire un online nelle zone montuose, la lotta tra p-astoriz.ia. e agricoltura resa aucora più dolenla dallo spirito cli ,·endetta. Si capisce c01ne contro tale stato di disordine i g-o\·erni passati abbiano escogitato sistemi difensivi e. pl'eYe11tivi che a noi sembrano anacroni. stici come gli incarica e il baracellato. Pc,· il periodo 18i9-r888 la Sardegna figura come capolista negli omicidi qualificati con 8124 per 100.000 abitanti; nelle grassazioni con 1184; i furti sono 439,99 per ogni 100.000 abitanti. Nel quaclrieunio 1890.18g3 la Sardegna ha i] primato negli incendi. e inondazioni prrodotli delittuosamente con 93, 10 su 100.000 nbita.nti e nelle usurpazioni e da11negiamenti con 432,28. Queste cifre sono venute nof:!evolmente climi! f unendo negli ultimi anni mentre restano spaventosamente dirfus.i i furti di bestiame e l'abigeato. Ba·sti ricordare che nel 1917 si ebbero in tuttta l'isola 1236 abigeati per un vnlore di lire 797.592, nel r918 se ne ebbero 1834 per'u.n ,·aloré cli lire 1.517.704 oltre un numero considerevole rli danneggiamenti. Il nrale è più irnpressiouant""' nella provincia di Sassari che in quella di Caglfr11i per influ·enza della r.ona montuosa dello Ozierese e del Xuorese e per mru1cauz.a cli s.trade. Si può ritenere che le cifre esposte sfrmo anzi aumentate negli ultimi anni p-robabilme11te per effetto dell'awnento del valore del bestiame. Il crescere di questa, forma di cle1inque11z.a È'. tanto più imp,reSsicrnante in, quanto ne Yiene minacciato uno dei principali p...'Ltr"imonidella economia isola.na. Lo Stato italiano continuò la sua trascuran7...a. secolare e l'assenteismo dei go- ,·en1i che lo precedettero rispetto a questo problema. La Sar;:I1egn.a ha nom'inalmente appen~ 1700 carnbinieri laddove la Corsica, dì due 1:.el:z-i p~ù piccola, ne ha• più di cento. Calcolando che 1400 m.iHti possano dedicarsi alfa. polizia campestre ne dsulta. che ad ogni coppia di ca. rabinieri toccherebbe 1a sorveglianza. cli 34 chilo. metri quadrati l Dopo ciò non dovi-e.mo più stupirci di sentire le L1.gnanze dei sarcl/ sul ca.t.ti,·o funzionamento della._poli7.,ia locnle. Lo~Stato libe~ rnle pet~ adempi-ere al suo doYere precipuo di garantire la sicurezza pubblica dO\·rà in Sardegna portnre la forza dei carabinie.J; a. 3000 11om.ini almeno a caYallo e co::.trufre- caserme nei luoghi di passaggio obbligato per il bestiame. E' necessario inoltre che si dia rapido corso mediante indagine telegrafica alle denuncie di futto e che contro i danneggiam~nti si comminino pene più se\·ere. Un secondo ìndice delle cattive condizioni cul. turali e spirit'nali del popolo sardo si può ritro. vare nella grande diffttsione del' analfabetismo. Nel 19or sapeva110 leggere su roo abitanti aventi oltre sei an.ui 31,i; nel 19n, 42 dei quali il 48 % masC'hi e il 35% femmine. La lotta. contro J'ane.L fabetismo è stata ora intrap,resa' coraggiosamente dall'Associaz.ione ::\l"az.io-naleper gli iu.teressj del Mezzogiorno. Per l'attività dell'ispettore Zauini si sono fon.da:t'e in pochi mesi V6 scuole serali, 23 festive e 10 diurne con w1 tota!e;,di 6.300 iscritti. Ancor· più grave appare la deficienz.a tli scuole agralie e minerarie, che cliauo al lavoro e alla prodttzione direttive a mano a mano ade· guate ed organiche: ma qui tutto si attende dalla iniz,.ìath·a priyata che sola si può collllllli• surnre alle esigenze ,·ariamente individuate e precisamente connesse con le intt:aprese economiche e con la fisionomia generale deli'at:tività sociale. , Invece l'iniziativa del Governry è j11dispeusabile, nel campo dei lavori pubblici. Sin qui le leggi speciali a nulla sono valse e si sono risolt~ i11 promesse non mautenute. L'esame della legislazione speciale per la Sardegna si tidun-ebbe a notai-e se1na. vaiiazioni questo terna. Per esempio la legislarJ011e piemontese si occupò pochissimo di opere- stradali; e la seguente legislazione italiana trascurò il problema tanto nel '69 con1e nel 175. )Jou si conoscevan~ 1~ condizioni de11' isola ,-ispetto alle strade, p01che l'opera del Lama1mora fu conosciuta e sfruttata solta.nto alFcstero; si aveva in disistima profon~ la regione 1 disistima. che risale al tra.tt.a.t~ di Utrecht e si c-releva in.fine che la leg1slaz1on_e piemontese già avesse abolito le più gravi cond1zio11i di inferiorità. Cosi la Sardegna . venne e lu.sa dalla legislazione speciale che ha 11 Mezzogion.1o. L'isoln t J; .Jr:dm,1 park rl<'l Hegn<; in qu',nto a s11p<rfick ISardq.,rna, kmq. 24.r.,9<);Jtalia, prinn cklla guerra, 286/)k1). fJra si g-uan:i, U-ncmJo prc:;1,,·nti le d,-tlL prrJprJr7.,ÌOili,:dle SfJC..;:.c, che: s~ sono fatte per la Sardq.çna dal 1862 al 1920 e; E: conll'o11tino ,·,)11 le- dfrc.: tot;lÙ cl<::lRc:g-110: Ponti e strade Op<:1e idrauliche Ronifirhe Op~re marittime S.\ RJJF,I, '"\ i5,120.&'J() j 3. 190.(>(J<J 9.701 .. ~00 37.355.ooo Strade ferrate, Tram\·i~, Antomobiii Fenù\'ic (c:irca) 4.927.000 so.000.000 lT\J,J.\ Ponti e strade Opere idrauliche Bonifiche Opere marittime Str:1cle fcrr., Trann ic, Opere in Roma Opere in Kapoli Ferrovie (circa) Automobili I. I I6.424.2<YJ 902. 192.(YJO 429. 163.90', i 18.439.goo 2.894.794.300 287.464.goo 12.127.500 7.000.000.<XX> La Sardegna ha cos.1 avuto un totale di opere pubbliche di 190.Bg,;.200 lire di fronte a 13..533.491.100 dell'Italia. Ossia meno di 1,4 %, mentre a,-rebbe do\·uto avere quasi un 10 %- La sperequazione sussiste anche se si fanno i cal1..'0li in base alla popolaz.ione invece che alla superficie. . J.'ino-instizia legislativa è specialmente grave in rap~Ol"'to al problema delle comunicaz.ionj da C'uj dipende in certo senso tutto il problema sard~ dalla skun:--./.'l.-a.pubblica al miglioramento de,. commerci e allo sfruttamento minerario .. ~el r910 la Sardegna aveva infatti soli 4572 chilometri cli strade rotabili. Kel r9r4 ave,·a 18g metri cli strade per chiJ(). metro qua.clrato mentre l'Emilia ne aveva 87~, la Sicilia 3021 la Calabria 304, e la stessa Basilicata 232. Il p-roblema delle strade in Sardegna è poi peo-o-icrato d2lla penna11enza d1 guadi d1 torrenti ~he non si possono affrontare in certe epoche senza peiicolo. . . J.~acostruz.ione delle linee ferrovrnne fu affrontata in Sarùegua assai tardi. N~l. 1871 1~ rete sarda comprendeva soltanto 151 chilomc.tn, nel- !' '86 43r. ì\ila nel 1912 la rete sarda raggiunge:a chilometri 1033, pari a 1111 17° della rete nazionale. La Sardegna aveva dunqU;e per 100 chilometti quaclrati di superficie 41288 chilometli c!i ferrovia di fronte a 6,o6r del regno mentre su 10.000 abitanti ne aveva 11.697 chilometri cii fronte a 4,931 nel Reguo. Si può notare di pas. saggio 1 contro le esagerazioni degli isolaui ~be hanno discusso il problema, come la maggior parte delle sperequazioni legislath·e a danno del~ l'isola si tiducono a un problema centrale <h demografia. . . . Uno dei problemi che uon si puo 11.solvere senza l'intenrento dello Stato è il problema idrau. / lico che, 5econdo l 'Omodeo, sarebbe la b~ di ognj a7jone di riforme in Sardegna. ! grandi serbatoi· del Tirso, del Flumendosa, d,_ Ballas, del Tomo potrebbero contenere circa 900 milioni di metri cubi cl 'ncqua che basterebbero a produrr: circa 500 milioni di' Kwt e ii-rigare 120.000 ettairi di terreno. " Secondo l 'Omocleo !';arebbe così possib'ile la cul. tura intensiva e indusu;aJi27.,ata; si potrebbe moltiplicare il raccolto delle ~rbe to:aggere ~· sYil...1j>p1re co~ì e110rmementc l'rndustna zootec. nica. Il pìa110 delPOmodeo è ardito e grandio~o, ma noi siamo alquru1t:o scettici sul suo rend1ment_o economico sembrandoci che il solo modo per d1. mostra.rlo utile sia quello di lasciarlo all'inizia. ti,·a privata chiedendo allo Stato non capitali ma appena qualche ageYolaz.ioue tribut.:'ll:ia. Im·ece l'opera dello Stato oltreche per le scuole 1 le strade (e opere connesse) e la s1curez1.,a p,n0blica 1 conte si ~ detto, appare necessaria per aiutare la bonifica agraria secondo disposizioni analoghe a quelle delb legge sull'Agro remano; a promuovere opere igieniche con1e acquedotti e fognwt!ure; a cla~c in~r~me:nto _a~le opere sanitarie senz.a le quali s.ara 1mposi5ibile resistere all.a malaria. La Sardegna non ha bisogno cli uno Stato ~a. terno e socialista che metta in opera progetti e illusioni cli dubbia utilità per il reale progresso psicologico ed c::-onomico clell 1isol~ anche se ap. parenternente seducenti. Essa chiede. a_llo.Stat~ liberale soltanto di garantirle le conchz1001 pohtiche e socia1.i obbiettive cbc permettano l'iniziativa individuale. T.,e rifon11e durature sono quelle che si realiz.- za.ùo attraverso sccol.i di lavoro, per lo spirito cli ini7.iati,·a di tutto il popolo e per la costanza delJe direttive seguite secondo le leggi aLLtonome <lell' economia. B.IBLIOGRAFIA ,\LBERTO LAilIARMORA: Voyagè e11 Sarda.igne ou Descriplio-n stalistique, physiqu~ et po!itiqne dc celte ile. Paris, 1826. E c,ms1derevolmente aumentato, Torino, Bocca, 1857. - llincra.rio. Bocca, 186o. BAUDJ D[ VESME: Co11S·idera:do11ipolitiche ed ecmwmiclie su.Ila Sardegna. Tori.no, 1848. S.\LARJS: nell'l11chies1a agraria del Jacini. CATf AKEO : Del,Ja Sardegna antica_ e ·11wder 11 a, in Opere raccolte dal Bertana, voi, III. 11."Ll...JJH:AC.... n: r Pn1Li sulla cas/1tuz 1n-w me- '"'' i ra dr,,n Sordtgna. Torino, 1854. r,t 'f J () SI·,LL.\: Relaz10n.r (sulI'iPr 1 ·slrh 1111•.-rnri:1in Sardegna). Roma., r871. \ , ,F,1.0 C!JSSl-: t,'1sola di Sardegna. R<,ma, , l11lf> Jff/l'J, c~E\IJ·,LLI: f<Itiorimento della SanJc1:1~. Tr,. llJl(J, Ij7f,. t ,\.\lfLJ,() (., \'fll. l<: in Scritt., p-1bblL ati da JJ. Zanichdli, Holùg-lla, \·ol. I. F. ( fhSS.~: r;11 ari('1npri1.:ii e h lotu ,fìgura cro11rnnira in. SardPgna. Roma, 1ç,r..h. P.\JS: F<elaziont ddl)indiiesta sul/e c011.aiz,o-ni econo,,iidze in sardef!na. Roma, rBçl,. LJ·.J-Sl',\,:\(J: /.A que~tio-ne sarda, c.-0;1 dati rJrigiinli e i;r<.--f: 17.;lr;n<: <~i L. Einaudi, Torino, 1922. ;\'!Cl·.f(JR(): I.,a del,inquenza in Sa-ràegna. Pae \RH()XAZzr: Lr operaoilJni straàat; in Sndc![,w. Tcrir.o, 1832. Ml-R<,L\.: Strade. Sassari, 1919. <Hl<JlJì•,0: li problema sa'(do in /'roblemi ,ta-- fiani. Febbraio 1923. G. B. PARAVIA & C. EditrJrt - TAbrai • Tipografi rnRINO - MILANO - FIRENZE - ROMA - NAPOLI - PALEBIID Biblioteca di Filosofia e Pedagogia EDOARDO CAJRD ..HOUSSEAlJ E ALTRI SAGGI Int.roduz:ion~ e 'l'raduzione di EP.xESTù Com,;~{JJ.A I L 2 - Da qualche decennio l'Inghilterra è rientrata nella Yi\·a corrente del pc-11siero speculati\·o europc.--ocon una ,·alente schiera di critid _dell'~ Jismo, per opera dei quali le è passato in ereilità quel dominio dell'art.a che Hein.e argu~te a,·e\·a un tempo assegnato alla Ger:mart.:a. Ca.irrl appartiene a questo gruppo. I tre saggi/ qui per la prima rnlta tradotti, ri,·elano le preoç<,t1p:tzioni di restau.razioue morale e rehgiosa carnt.. teristiche del nostro tempo. Caird riesce ad ogni let~re intelligente- più assai che semplice ~ttore, 1fna di quelle personalità eh~ ~n~Cl.ute una ,·olta non si dimenticano, e si nmJ>1ange cH non aver incontrato prima sulla 110..tra Yia 1nentale. PIERO 60BETTI - Editore TORINO - Ui~ XX Settembre, ~O Sono uscde le novifà a'i giugno, VIC\CE:'.\ZO CEC\TO IO E ME ALLA RICERC~ DI CRISTO Con prefazione di Adriano L. 6 Tilgher NOVGLLO P.àPAFA., A FISSAZIONI GlBE'RAGr L. ljFRANCESCO NITTI hll-TRA.GEDIA. EI.th'EUROPJl GHEGOSll.Fl\R/1 h'll.!IIE!lIGll. ? con ritratto e autografo L, 14.00 "b'EC>ODEbbA STAillPA,, ìl ben noto ufficio di ritagli da giornali e riviste fondato uel 1901, ha sede ESCLOSl\'.\MENTE io Mila.no / 1'2) Corso Porfa Nuova, 24. O.G E.il .• c,)r-;n Pnncipe Oàdone, :1.4- Torino. 11 1F,1u1 C-osETTJ • Direltorr-re.sp011sabile

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==