La Rivoluzione Liberale - anno III - n. 27 - 1 luglio 1924

LA RIVOLUZIONE LIBERALE rendono. Come segretario del partito pensava al collegamento, animava le iniziative. locali, le coordinava intorno a questo programma. Compariva dove il peiricolo era più grave, incognito suo malgrado, a dare l'esempio. Talvolta osò tornare in Polesine travestito, nonostante il bando, con pericolo cli vita, a rincuorare i combattenti. ' Il volontario delle morte Egli rimane come l'uomo che sapeva dare l'_e&empioE. ra un ingegno politiCÒquadrato, s1curo ; ma non si può dire quel che avrebbe potuto fare domani come ministro degli interni o delle finanze: ormai è già nella leggenda. Ho una lettera cli un lavoratore ferrarese, 9critta il 16 giugno: « Come 'J)Uoifigurarti qwi,non si parla di altro e i giornali non fanno in tempo ad arrivare in piazza perchè sono strappati ai rivenditori e letti avidamente. La deplorazione è unanime e il risveglio non più nascosto. Pare che l'incantesimo della paura sia infranto e la gente parla senza titubanze. La perdita però porterà i suoi frutti rli libertà e di civiltà che renderanno allo spirito cleao del nostro Grande lo pace e la gioia per il sacrificio compiuto. Matteotl'i ero un uomo da aflrontare la morte volontariamente sé questo gli fosse sembrato il mezzo adatto per ridare al proletariato la libertà perduta ,,. Non si può immaginare una commemorazione più spontanea e più g(l'Oerosa.Come se i h,voratori abbiano sentito in lui la parola cl'o-rcline.Perchè la generazione che noi dobbiamo creare è proprio questa, dei volontari della rnorLe per ridare al proleta.. rialo la libertà perduta. p. g. CRONACHE ROMANE 14 giugno: Il Dumini ~on lo conosco. Ma uu due airni fa a Firenze ìl suo nom.e era su le bocche di tnolti, ripetuto con tallt'i alt11i come quello, se non d'un eroe, certo d'un uomo rotto ai rischi e capace di sacri• fizi - anche se, p,iù che nelle spedizioni punitive ormai defunte per mancanza 'd'oggetto, le sue prodezze trova.van eco su le colonne del1a Sassa- , iola fiorentina o di uu quissimile foglio setti. man.a.le. -# Anche allora, prima della marcia su Roma, era facile indovi1lare dove quegli atti e quei sentimenti andavano a parare. 1Yiasi sarebbe forse detto che, subentrata alla passione degli spe,btatori una certa indifferenza, questa li ~vrebbe, piano piano, inghiottiti e non ne sarebbe rimasto che un segno di vuoto rancore ne1l 'animo dei più scalmanati. Si poteva prevedere una sp~ie di pacificazione ottenuta coll'isolamento dei fanatici, una « ricostruzione » che si servisse d:i schemi che parevano fermi sulle coscienze dei più e continuasse le schiere della gente manesca e avventu-rosa a persuadersi, a forza di vani tentativi, 1 della sua evidente immaturità. Se, dunque, le precauzioni ~r toglierci di dosso pur il sospetto d'una corresponsabilità con quel1a gente non flirono trascurate, ci tocca Ficonoscere che il comodo scetticismo ·ii fronte al previsto ha grandemente airnfuto a farlo più reale e più vicino. ç'è una colpa che ricade su ognuno di noi, su ogni nostra spe·nsieratezza, su ogni giudizio troppo facile e troppo breve, su ogni atto di J:ra11sigenza1 sul desiderio perfino cli scioglierci da.Ila passione politica per mirare più alto, per affennare" una vita migliore. Non si poteva far nulla : era destino che il. fascismo ri'uscisse, era -ridico]~ e da disperati (anche se si fosse stati pronti) contrastargli. Per ques<to app1111tosi sarebbe dovuto tentare qualunque cosa. Ora non c'è rimedio, e non ci ha d~ essere w.araviglia. Un fatto come questo era attéso 1 era -sicuro. Il Du.mini è uguale ai suoi compagni e -tutti, in fondo,so'no ~oncordi. 11 punto grave è 1che abbiano a loro disposizione autorità, mezzi, potenza: e la vigliacca acquiescenza <lei passarl:ti che sanno dove posson andar a finire i grattacapi e, se vedono i segni d'un delitto, sr-antònanq: e .ammutoliscono. Si tratta d1111qued'un semplice :problema di polizia : che il gov.erno si staCChi dai facinç,rosi e sia il pii, forte. Sapp¼mo che questo 11011può essere. Perciò ci aspettiamo, quasi con .serenità, di peggio. Quello che ha agito in Dwnini è lo spirito del combattente. Il reduce che non s'è disarmato e man-tiene in perpetuo l'animo di guena, che uon -conosce vita fuori dei giorni cilellesagre nè ..,.altra dio-nità che le sue medaglie, non riesce a sopporta;e l'ordine della pace. Le sue memorie, le sue speranze, i suoi ideali lo minacciano, poichè creano il mito dei nemici e d.ei traditol'i e il .compito di sgominarli. L'arrendimento, la coudL scendenza,. il duro sforzo della/comprensione sarebbero la sua fine; e non è aberra1..ione troppo forte che Ja gloria e il dovere consistano per lui ·nell 'ecci<lio che lo libera. Q~le tormentata. strada si debba percon-ere -per tornare a un'elementarc, civil,tà non saP'l:ia. mo. Forse non ne vedremo gli alboti, e non 1111. porta. L'espèrienza della trageElia se è vissu.ta :.senza piega.re può essere a suo modo una nc- -.chezza. La fred'da visione del delitto; che è come -un ammonimento non ha altro potere che quello ,(ji farci più seri( più spassionati e più sicuri: Dove altri, meno sca1triti, trovano una causa d1 sdeo-no e di orrore noi crediamo &ia contenuta la -0' ti~a educazione della volontà. 17 giugno: L'esautorato Nou si ouò quasi più parla~·e del Duce. Sono cinque aio~-ni che il Presidente del Consiglio non .comprie~ttQ che non gli sia imposto da qùak1;1no. Gli eletti Suo'i, i membd della maggioranza, sono i più fieri ribelli; i suoi coa<liutori lo giudjca'no e gl'indicano a puntino la da che deve percorrere, per salvare sè stessi. L'uomo dallo sg~1ardo truce, dalle piaro1 le tremeude e dal pugno di fe1To non è capace più nè di guidare nè c!.itener fermi j !-'-uoipiù vicini. La dittatura, invece che nel sangue, finisce in un regime. di sorvegliauz.a •speci.ale.1 . , Quanti, anche fra gli oppositori, sono comp,Jici d 'a,·er creato il mito del tiranno e del barbaro! Solo con questa forza, a pa.tto di questo .J credito, 11usso1ini può ancora reggersi e può farsi temere. C'è uno stato d'animo eroico nella folla che gli perdona la suprema dabbenaggine d'essersi fidato a tanto meschina depravaz.ioue; e vuoJe ancora amrmirare in lui il puro folle, l'uo_ mo st'raorc!.inaiio che delle reti dei piccoli ( !) intrighi non poteva nemnneno accorgersi, mirando tant'alto a foggiare i supremi destini della patda. Pochi hanno ca.pito che Mussolini era quasi nu.1lo, un uomo fortlrnato, capitato al buon momento e capace- di brevissime geniali intuizioni, che servivano per dominare la flagranza. dei fatti, e non ma.i la complessità degli ani1tli e degli e,·enti. Se si fosse scoperta La poca profoudjtà delle sue «risorse», la mancanza di coscienza politica, i buffi, pa.gliacc~schi tentativi delle sue commedie e la non bizzarra nè straordinaria p.sicologia dei suoi toni, alti e bassi : molto della tragedia cl.i quest'ora sru·ebbe ddotto a 1111puro calcolo di prnbabilità, allo studio d.el momento più opportuno per isolarlo e farlo innocuo. Invece intorno alla persona del Duce senza impero batterà 1'ansia dei suoi lontani fedeli (dei prossimi non gli resta nessuno) e guai ...l.. per l'economia dei trapassi, d1e ci è preziosa ....!.... se nessuno, fuori o dentro i suoi confini, è pronto a servirsi del fascismo per illuderlo e, senza. parere, rivoltarlo coutro l 'a11ticot padrone. . E questi sono.ancor~ calcoli cl.i bassa politica. :Ma1 ttatta.nçlo di queste cose, non Se ne può imm1-ginare •altra ~igliore. J. morti devono seppellirli i vivi, ma questo ~ un compito esteriore, di prammatica : e le profonde forze vitali vanuo se,:bate ad altro. Ricostituire la coscienza italiana. Pochi segni sono felici. C'è un pessimo conservatorismo che scappa fuori col fiato della p'a,ura, e dice che questo era il solo regime che salvasse dagli esperimenti estremi. Certe cl.assi che dovrebbero esser,e ~agge e ammaestrate non sono capaci d'altro che Cli vantarsi d'un espediente, il più vièto e tristo. Per fortuna Matteotti si è fatto am:mazza.re. Non c'è forse altro p,resa'.gio consolante per l'Italia fuor ài quello della sua resistenza. 18 giugno : l'Etì'ope Per ironia oggi sventola'no sul Corso le I bandiere e son consegnati i Corpi:i.armati del presidio a far al.a al reggente dell';Etiopia. Per estrema ironia un signore .vecchio inveiva contro il ricevimento ufficiale e gli onmi, e si ram.meuta.va, iraCoudo, dei suoi scolari caduti a Dogali. Da quel tempo si so111sopportati ben altri fatti 1 e si è perdonato e inveito a troppe. altre persone. Ma il corteo aveva un che di smorto e di taci .. turno: nessuno degli abissini sapeva pa.rlare. Son passate le figure di cera e d'ebano. Il Re ripeteva ·un cenno di saluto automatico, ing,rassato nel volto senza espressioue. Mussolini è stato salutato da pochi app-lausi. Era senza feluca, e le g.reehe d'oro del collettd gli· facevano il vO.Jto più opaco. Dicono che sia dimagrato in sette giorni di sette chili : ma è una leigendh 'sparsa per far credere ali.a sua squisita sensibilità. Per quattro giorni Roma avrebbe da a.nunirare l'ospite esotico, che è. avvolto in un baraccano di raso nero1 orlato d'oro e si copre con un cappello bigio a lobbia, uscito da qualche fondo di magazzino boero. M;3. non ha voglia nè di guardare nè di ridere. La sua p.Tesenza è una vittoria .li Federzo11i. La gente che si raccomanda- a una onorevole contin.uità d'azione politica e terne dei r.ivolgim.enti, spera che l'on. Fe<lerzoni s..ìacapace d'ambi?..ioni molto più vaste ed' è pronta a decretarlo salvatore della patria. Per ora e seccata di questo importuno programma di festeggiamenti. Ma ci illudiamo che sia il solo osp,te accettabile in tem,p,i calamitosi. Nemmeno al Presidente del NicaragHa potr-emmo mostrare la città cap,iita1e mentre un regime è travolto da uno scandalo, e non c'è nessuna classe pronta a succedergli. Rosso e nero Lungo Tevere Arnaldo da Brescia. Sul parapetto è segnata una croce nera, e sotto in un comune bicchier.e stanno due garofani rossi. Due carabinieri in piccola montura grigia, napoletani, spiegano beuignd e un po' seccati che li ba posti lì la vedova; ma un ordine vieta che si aggiungano altri fiori. Chi ha dato l'ordine? Un perso. naggio molto alto. I] prefetto soggiunge qual. cU110. In galera dovrebb'essere ! La poca gente intorno, dopo questa esclamazione resta muta. I carabinieri pregano il publico di circolare. Bella civiltà! Nessuna protesta, fuor che queste parole Certo, cosi vicini al misfatto non si pub che &,,.ere. E la cupa coscie1na di una qualche corresponsabilità generale. Ieri mattina. le signore Matteotti hanno assistito a una Messa funebre ~ Santa Maria del Popolo, e durante l'ufficio si sono comunicate. 1-'oi la madre ba tentato di farsi ricevere dal Papa. J compagni socialisti affermano che in casa M.attcotti non ci posso110 più entrare, c-he le sL gnore sono « fascistoicli •· La vedova non si costituì rebbe come parte ci vile. Sarà anc-he vero. Le {X>vere donne si risentiranno magari C011tro il partito al quale apparteneva, contro l'idea che l'ha tratto a morte. Sbagliano i compagni socialisti se credono d'aver dei didtti su quel cadavere; si contentino del ma.rti rio che on.ora Ja loro par!,e, come ci onora tutti, che li onora in quanto s0110 uomini morali e serenamente italiani. Non ci può essere sc-rezio in una solidarietà che ci aiuta a vivere. La famiglia di Matteotti ha ragione cli reagire secondo il suo cuore, d'essere conservatrice o fascista. Se fosse vero, dovrebbero i compagni, apprezr..are anche di più il loro morto: che avrebbe lottato per la su.a idea con i suoi, o l'avrebbe custodita fierruneute tra le lusinghe ed i silenzi. Una famiglia dove non ci sono dissensi è poco viva1 e un intimo dissidio come quest'o la. farebbe anche più degna della su.a prova. In ogni modo conforta <li sentire che afferma una sua, tr:ad.izione e si mantiene libera fino in fondo dalla meschinità d.eg.Jiinteressi e degli accaparramenti. L'ultima recluta dell'antifascismo è il generale Giardino. A Fiwne mentre era governatore ha scoperto qual fosse j.J regime, che infra1ciava continuamente i suoi tentativi di punire e reprimere i reati comuni. E1 torna"to sdegnoso e ha dicbia.rato a Mussolini che per complicità molto minori in altri tempi era caduto il governo di Crispi. Ma il Presidente gli ha risposto : « Questi partico1ari non mi toccano, sono troppo meschini:!, L?Eroe del Grappa dimentica l 'a.ntica retorica; é certo~ oVe parlasse in pubblico, ne adotterebbe un.a nuova; non riconosce p-iù l'annunziato Mes. ,'§Ìa e non lesina, nè cq-icolJeghi nè Coi conoscenti, le violente recriminazioni. Ma nella proosima tornata del Seu.ato (se pure avvenga) 11011 parlerà: ancora,. e specialmente ora, 110n è uomo da compromettersi. Il futuro è pur sempre su le ginocchia di Giove, e non conviene anticiparlo. L'estremo calcolo è cli parer distanti e 'disinteressati. Cosi, se veramente la liquidazione del regime debba avvenire « manu militari!' il geile- , rale ]?residente è pronto; immune, come si suol dire 1 da settarismi ma notoriamente nemico del1'u.omo cui dovrebbe succedere. Du.e mesi d 'antiveggen7,a gli costituiscono Un titolo d'introvabile serietà e quasi di coerenza di fr~nte ai convert·iti e ai ronverten<li di queste. ultime ore. " 1 19 giugno: Occupazione invisibile Il generale Di Giorgio ebbe, 1unedi sera, un lurgo colloquio cdl Re. Il quaJe, sembra, vuole sopratutto evitare lo spettacolo dei cavalli di frisia ammucchiati, durante le giornate d'ottobre, nei punti strategici di Ronia, c0me sarebbero Montecavallo e Ponte Sanb'Angelo. Il e: piano di ~uerra » è pr~p-arato minuta.mente, ed elabora.- tissimo. In città non si vede più nulla : le truppe non sono più consegnate 1 , la milizia par-te. Ma nei posti segnati so'no conCentrate, o rapidamente conce11trahili, forze cospicue, pronte a parare .:1. una rispettosa ·distanza le minacce che s 'addensassero su remoti oriz20nti. Wia di « occupazioni invis{bili » ce n'è un 1altra. Quella del Presrgente del Consiglio e dei pochi fidi nei posti che gli tim.aJ.1gouo, prima cl 'esser tutti trasferiti a Regiua Coeli. Tacciono, stanno buonj, si fanno nulli .. Vogliono rimanere inosservati, o a tutti gli s'è morzato il fiato in gola. Hanno p-aura, ma sono anche presi da una specie di contagio morboso, di impotenza. manifesta; c. il linguaggio e il tono adatti a. quest'ora son fuori dalle loro possibilità. Il solo che capisce come c01nportarsi è il fallito ambasciatore on. Fiuzi, il quale mon si sa se sia artista' maggiore nell'a.r~e della polemica o in quella del dcatto. Tra •inter.viste,. mezze interviste e coufidenze che chiunq1Le gli può strappare, si offre in pascolo alla curiosità di tutti e propone un'infinità di quesiti su le· vecchie relazioni delle alte cariche .del fascismo e il modo in uso di governare la cu.i sola lisposta è il rovesciamento del regime. Ma c'è da aspettarsi la reazione degli « WlvisL bili» che rimangono in carica. Ci son.o piani dj eventi prepaTati troppo belli perchè possano ave. re esecuzione. L'imprevisto avrà, come sem,p,re- 1 da accadere. Con quale nuova follia si potranno dife.nclere? Dati i loro animi, non c'è da sperare nella vadetà : ci .son preci.se vitti.me designate, e lUla osc1u·a esigenza cli menar di gran botte all'im1 pazzata pe-r salvarsi nel]ragore. Si cerchi quanto si può di esser freddi e sileuziosi logici. Ci si aspetti di tutto. Un nuovo sconquasso, se è pos; sibne, che sarebbe ancora oìù disordinato e dissennato di questo, li ridu~ebbe a zero. 1 Statistiche 1\1:ussolini (.;contento d'un g~an miracolo. Marte<ll a n'Iilano si son vendu·te 40 mila copie di di un 'edizione straordi11aria del suo giornale. Da ciò desume la innata - o non mai smessa?..,,- fiducia nel fascismo. Per fargli dispiacere ·gli 107 vogliamo opporre la tiratura de.I ,Uontio aumentata in questi otto giorni di 35 mila copie, quella del Beccogiallo salita, da poche migliaia, a sessantamila, e, udite: il Corriere della Sera giunto a1 suo massimo che, con 8oo.ooo copie, non ha più ritorni e non soddisfa a tutte le richieste. 19-20 giugno: Perlustrazione notturna Stasera si son difiu.se voci di gravi eventi. Il Presidente per riacquistare l'autorità - o il sc,mplice permesso di parlare e di far da padrone - rkorrerebbe ai mezzi estremj e, prima dell'alba, tenterebbe il colpo di Stato. Un Presidente del Consiglio in ca.dea, che si fa rivoluzionario non è cosa usuale nè facile a essere creduta. ilfa qui si tratta d'uno che vuol uscire da una. finzione politica e si ribella ai supposti custodi. Le e camicie nere ,. rimaste in città - poche? molte? - occuperebbero i Comandi ed i Ministeri e impedirebbero l'esercizio delle fnnzioni stat'.lli alle persone non ligie. D'altra parte, tutto sarebbe disfx,sto per riceverle a dovere e il conflitto, nella capitale, non potrebbe sortire esito dubbio. Dalla afosa calma apparente cli tutte le vie si è indotti a jmaginare un sapientissimo agguato che colga tutti ali.a sprovvista. Qualche indizio spia.to, qualche mutata consuetudine può avvalorare le voci. L'on. Ma.rcbi ha visto f1 Presidente alle r8 e dice che 11: non gli consta> ci sia nulla di "nuovo; un giornalista riferisce cl.i drammatici colloqui tra Federzoni e Balbo, al quale il ministro avrebbe chiesto cli smobilitar La milizia per d<r mani; un altro assicura che son già tre ore che Di Giorgio confabula col Re. Ecco - sala. dei corrispondenti della Stampa a S. Silvestro - un episodio tipico. Entra il comm. Freddi, viene a dar notizia cli un suo colloquio col Questore. Gli è andato a chiedere se c'era nulla <per• lui; e il questore l'ha tranquillato: ness1111sospetto, ness1111mandato di cattura. Bisogna che La buo.. na notizia sia subito sparsa. Ma, non di meno, domani il comm. Freddi sarà dimissionario. Una nuova ondata d'allarme. Il colpo sarà grave, aiutato dalle province; forse alcune le.. gioni della milizia punteranno su Roma. L'esercito però non è preso alla sprov,-ista. Le istru... iioni sono già impartite. A.. nche se tagliassero i fili telefonici, tutti i Comandi sanno rome jl devono contenere. Intanto l'on. Saulli fa ragionamenti cla filosofo. Ora che si son arresta.ti tutti i fascisti, dice, bisognerà arrestare gli antifascisti. - Se saranno colpevoli _: gli si risponde. Ma lui si mara... viglia e si sdegna. Come credete ancora che !a magistratura abbia il d.ono cl.i distinguere il colpevole? Colpevole è il luogo e il tempo, tutti e nessuno (così come la libertà è l'autorità e il soggetto l'oggetto). Ottimo pensamento per 8.C''" cettare qualunque partito o fazione, e per esserne accetti. Si torna alle case ad aspettare l'alba e gli eventi. :Ma essa spunta, come tutti i giorni, indifferente e serena. 20 giugno: La goccia tircolano le notizie più opposte. Tutto il giorno• calma' completa 1 caldo temporalesco, noia.. Ma di sera, la voce del mancato colpo ripiglia credito. Viceversa si dice di altri complotti, o segrete preparazioni: dell'esercito che non aspet.. ta che un segno, di forze proletarie (ma come se ne può ,giudicare da Roma?) che lo affiancherebbero. Le voci degli opposti moti sono in genere propalate· dalla parte che ne sarebbe colpita, poichè ognuna sente che la sua m.igliOi" fortuna sta nelle false mosse dell'avversario. Le solt12iou~ pacifithe e graduate - o machiavelliche - perdono di credito. Si pensa soltanto a un gi uooo di esasperazioni e a un bisogno ài disfrena.n.1enti. Chi aveva appreso la fine di Matteotti come 'wia inesorabile necessità e la imaginava come un ammonimento non vano, capisce che ] 'insipienza politica del governante ba fatto addensare e precipitare gli evenbi in modo da annullarne l 'effìcacia educativa. E' aperta ora una questione politica, ma in essa è ottenebrata e stomparna la quistione morale. La ripercussione morale del delitto non è andata oltre una diffusa sentimentalità 1 alla cui stregua appaiono forse più consci. quei non pochi che assumono il deìitto in 'pieno, e sono contenti. della scomparsa delL'on. Matteotti e non, si degnano del modo. La successione è aperta per un processo patologico; ma in nulla possono contribuirvi le rimaste forze politiche,, nè rispecchierà punto un diffuso desiderio ài giustizia o di rinnovamento. Per ciò la successione a latere non appare deprrecabile. Oggi dicono che Federwni non sia capace 1 di sua propria volontà, di scalzare il Presidente. El allora percbè gli fa intollerabile la carica col garantire la libertà cli stampa e. coll'im,estire del processo La magistratura, la quale non può oggi fermarsi, è costretta. 1 ad anelare. « fiuo in fondo »? li problema. politico s'è imposto in una maniera che ne fa la soluzione difficilissima. Il Presidente taciturno non si risolve ad andarsene, e i miuistri che l'hanno i giorni del peggior pericolo abbandonato, non sanno poi ora, trovare il ce.raggio di staccarsi. Le forze esterne non possono agire; sono, in ordine ai fatti successi, disorganizw.te e illegittime. La capacità insurrezionale è tllantenuta nei. freni del partito dominante ma, data La mal.a ventura _di quel dominio, è ormai tale da potersene liberare e da toccar l'orlo di quell'azione che non sembra' preve. "

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