La Rivoluzione Liberale - anno III - n. 5 - 29 gennaio 1924

/ ài a,·<:>rsentito questi costituzionalissllni uomini fondare i loro calcoli sul g-cncralc Capello che sarebbe disposto a tuarciare. In questo almeno i. co:;tituzion.ajj massoni seguirebbero la giovamle baldanza fasci~ta. ln America la mas- ~oneda. si è ridotta a un istituto di filantropia, 1n It.1.lta. tcn-a libera di politici raffinati ~ervc aH_'atti,·ità pubblica, è squisita istituzione cli poht1ca. Gli schiavi in1iia110come possouo gli uomini e l,c,cidltà moderne. Cercano il rleus ex nwc1ti1u1 quando non riescono ad a,·cr fiducia sulle proprie respon.sabilità. Nell'Italia di Giolitti e dj Nilti la masroneria pri, ·t..'l. era ltll segno cli povertà e di indecislouc :n1orale, era una residuo dello stotico rizio del popolo intrigante, servile e letterario; nell'Italia di :Mussol-ini Ja massoneria politica è il seguo della raggiu~1ta dignità pttbblica. Certo, l'opposizione 111.assonica,a base d-i c01nplic:.,;.i.voui lntcniazionali e di calcoli sui generali d'esercito, sulla Monarchi.a e sulla Santa Sede, sarà più u1ctiYo di spasso che cli preoccupazione e bisognerebbe classificarla senz1altro tra le spiritose in\-euzioui del bel tenebroso; tra le dsorse che »ou gli mancano per divertire e addomesticare gli italiani sen7.a compromettersi. Bonomi sovversivo alleato alla monarchia 1nediatore Capello, pronubo iJ Grande Oriente; ecco una. fautasia hoppo arguta per non essere lllussoliniana! p. g. TUQllTJIllthO" SCijlBE,, Filippo Tttrati si avanza alla ribalta tozzo pesante, imbarazzato, con la sua masch~ra rud; di mongolo, stringendo un taccuino. Lo investe il clamore degli applausi che lo salutauo, ed egli s:iuchiua. P~rla, e dalle sue grosse labbra, schjacC1ate sotto 11 peso della fronte e del ttaso e se1n-isepolte neila barba g1i.gia, vien fuori una voce stridente e insinuante, con delle 1nollezze imi prov'.'ik, delle interruzioni ansimant-i, tutta a scatti e a sorprese, lenta, impacciata e tronca talvolta, mi.I'acolosamente fluida e facile allorquando disegna un quadro reto1i.co, rozza e ingrata dttrante l'esposizione dci principi dottrinali, limpida e lieve nella facezia, che scivola Yia. Singolare eloquenza la stia, fatta di letterarie rieYoc:azioni, cli nobili e vecchie frasi alla De Amicis, di spunti taglienti e di ~ossolani motteggi: c'è nella sua oratoria U111ansia e un tormento palesi, una -sincerità. evidentissima, eppure non si può non rilevarne la meccanicità fredda, la costruzione. E' la fiorita dissertazione cli =o scettico, alternata alla brusca e subitanea asserzione dell'uomo di fede. Si sente che ques:,.'uomo che fa la ruota dinanzi ~ voi - appoggiandosi sull'imparaticcio degli appunti con scrupolo eccessivo - ha due, tre principi fondamenbali che gli sono cari e da c:ui non si staccherà a nessun patto : evoluzionismo, libertà, socialismo emngelicamente scientificq ed ottimista. Eppure com!)1"endete ch'egli non passerà mai all'azione (o lo farà in ritardo, dopo cbe il suo inten,ento sarà stato svalutato dagli avvenimenti) e che la sua fede è tembilmente generica, vaga, imprecisa. Temperamento am1etico, se vi piace scom~are Shakespeare. Certo i p~oblemi concreti, le esigenze pratiche, !>organizzazione materiale lo debbono preoccupare assru poco. Filippo Tttrati, dopo_tanti anni di esperienze crudeli, è ri1nasto un oomplice, w1 puro, ingenuo galantuomo con delle fisime riformatrici. Prenderlo come base, poggiare su di lui l'edificio di domani, sarebbe follia. Quale propagandiista morale egli è tutt'ora utile :,può servire - grazie all'esemplare costanza e 'all'onestà profonda ché lo so1Teggono - a mantenere la folla su di una determinata via, a riscuoterla da un traviamento superficiale e temporaneo.- _L\. smuover.la, a convei·- tirla, a riconquistarla 1 no. Perchè questo conferenziere sottile ed arguto è un aristocratico, un borghese, un letterato. La frequentazione del popolo non lo ha distolt.o dai libri, e si trova assai beu.e -in un partito di uomini di cultura {sia pu-r sommaria, incompleta, J)'al'ziale) e di se:ntim,ento, brava gente in fondo, e che tratta le mosche alla guisa cli Tobia. I socialisti unjta,i non sono davvero anime eroiche: lo diventerebbero al caso, per generosità, coerenza, spirito di sacrificio. La figura rigida, il volto scuro, di una durezza direi quasi legnosa continuano a spiccicar pa- • role, nel silenzio della sala. E' una casc,atella intel'tninabile di frasi, ll1l groviglio cli periodi che si. cacciano l'uno dentro l'altro (pe1· i.solarsi e dividersi magistralmente dopo qttalche mfouto) : a tratti m1 accenno di vertente, Ulla com.prarazione sottile, sempre del colore. Battute capitali gettat~ là con noncuranza, concetti cOJJ1J.uiaccarez.zati e lisciati. Pochi gesti impacciati, lin.eati: le braccia e la testa si muovono come guidati. dal filo invisjbile e dai bruschi strappi _di 1111burattiiuaio ln·itato. Il conferenziere è ingegnoso, talora estremamente abile, ma freddo; non giunge ad animru:e la sala, a commuovere 11uditorio di signore in peU-iccia e cli « compagni >) eleganti che affolla la dorata conca dello Scribe. Filippo Turati parla, e i suoi patetici appelli sembrano di un uomo che uou speri più, di un sopravYissttto (ed eili. è entusiasta e angosciato con1e al tempo di Pel1oux ... ), di mi individuo avttlso dalla letta politica. Impassibile, corretto, piccante, Fi. lippo Turati pal'la.: Tor1110, domenica 20 genn,a.fo. f> l \' ! ; L l Z I O N r, L l B 1:, R A DISCORSO ELETTOR/\LE !~eco wn discorso elettorale che sem-brerà in-- gen'U,Oai sapienti; ma it solo con questa in,rc nwità che si può dtsm'mare la sapienza dei ni;issolìnia>ti. Gli opposito,·i abili e solli/i trovemn .. no qu,i wi alto di acn~sa; ;na se vorranno adattarsi a una più ,11alura meditazione e cercare nel• le parole del 11os/ro collaboratore non una lim.ea di i;ondotta praiica, 1na wna r1Se1'va necessaria per l'avvenire, wn gesto di solenne dignità - il loro stile di combattenti ne avrà guadagnato in chiarezza. Gli oppositori scgu.irmm.o in7.:ece.\,Jussoll11i sul , ten·c110 del macch1lvvelUsmo; cordialmrnle oll111iisti spereranno persino nella rklezione; trave• ranno di catth;o guslo le noslre queslio-nl di dignità quando si tratta di costrui,re il fronte wnico delle libalà e faranno il gioco di Mussolini che ha bawlito le elezioni propri.o per dinLostra• re la libertà del popolo italiano e del rej!ime. Ccrlo la nostra non è una tallica e nan, propmie consigli : il pa,·lare di tattica, di fronte alle risorse strategiche di ;lfussolini è un'am,en(J. sospen ... sian.e, in attesa di collaborare; ci sembra com,- p!icità L'accettare. wn compita di opposizione che -~1ussolini non nunicherà di sfruttare sorridendo. i\tfeglfo non 1·ealizzare nea,nche il proprio seggio elettorale e crearci il vuoto itnto-rno per poterci contare, senza ill-u,sioni e senza menzogne. ]11, questi Unviti noi accettiam,o ·il pensiero del .... nostro collaborato1·e e ci proponia111,o in q1U!:;lf mesi di chiari1·lo traducendone il ton.o appa,re;1,. temenle t1'op_po scetA.ico e conservatore nel nost;,ro lin.guaggio. litici, non si. sent0no di far le difese del J)'al'lamcnto. f>i può an,oi dire cbe lo srk-gn0 e la nau• s.ea che in mi)Jti <Jj noi, generazione di guerra, provocava.no C"c:rtc.;cene: e c:01Hlizioni p·arlamen• tari, e, più gitts1.aménte, ],1, k,ro <.:a.una,la comprovata mc:schiuità, imperizia, ignoranza, inconcludenza <Jj tanti uvmini ciH· vi 5<:devano, fu vjnto soltanto dallo sdcgu,, di ben altra natttra, questo - e: dall 'offcsa del tono mus.,oliniano qttando si potè credere eh<· significasse oose se• rie. h nulla della Camera eh•~ morta si riesce a rimpiangere. A guardar pitl a fondo ci si convince però che moltt delle co«c depreca(.c; e, dc:lk: manifestazioni più urtanti son conseguenr..a <Jj fatti duraturi, e non locali,zabi!i; che il Evelio degli uomini, per esempio, non è:. più basso tra i deputati che tra altre categorie, le qttali banno minori occasioni cJi mostrarsi al pubblico e con<lucono w1 lavoro su cui non s'appunta un interesse <li tutti. >'011 si vede perchè l'ambiente parlamentare dovrcbb'esser ci: degenerato, o « corruttore » in modo speciale, e come mai non rispecchierebbe condizioni della vita generale, e non rappresenterebbe secondo il giusto e visibile loro valore le forze e correnti che esistono, prima di produrle per la stia parte. I fenomeni cli larga interferenza tra le varie forme di vita e la necess1tà di date manifestazioni, azioni e reazioni son.o ostiche all'assolutismo dei giovani che non sa trovare in genere il giusto punto dove espTimere e applicare le proprie fedi ; c'è, come sempre quando si com111ciaa guardare e a prender in considerazione, un fenomeno di non-accet-. ta.mento, di sop1·avalutazione di stati d'animo cari Un amico triestino mi propone, nell'evento 11 e personali, il più spesso davvero non indipendelle prossime elezio1ù politiche, questa condot- denti anche se ci si accanisca a difender con essi ta: ili ritirar.e il cert.ificato elettorale, tanto per • la nostra originalità, che sarebbero i pregiudizi esser sicwi che non serva a fabbricare un voto in geru1e; e tutto quello che non pare corrisponfalso, e di non votare. Egli è una persona rispet- dere, e che non si sa come far corrispondere, è, tabilissima, e d'animo qtianto mai indipenden- prima che accostato, dannato. Per forza a questo te; tanto, che nelle elezioni del 1921 dette si il stato s'accompagna una mancanza di discernisuo voto, e non per preferire l'on. 'Gitlllta, ma. mento per cui non si sa capire senza consentire votò una sola volta; laddove su per giù tutti 1 • e entusiasmarsi, una totale mancanza di comsuoi compaesani del medes4:no suo ceto eleva- passione e anzi il bisogno d'esse.re spietati. Anrono ad. alte potenze le lorn facoltà elettorali, e· che dopo, quando ci si forma una vistiale più un altl"'o amico si stimava assai onestq, e m01i- indulgente e si potrebbe esser tratti, per il pia• gerato, per aver ripetuto il suo voto solo qu.at-/ cere di comprendere, a giustificar tutto, le positro volte. A Trieste la distinzione tra partiti zioni assunte e le scomuniche lanciate restano «nazionali» e ({antinazionali» aveva assai più dentro e dànno origine a quello stacco, a quella fondamento che nvu altrove, e i buoni italiani tristezza, a quel raunicchiament.o e a quell'esalsi ct'edevano-lecito d.i combinare, per via cli qtial- . tazione di sè, per cui le manifestazioni cli vita che arguto stratagemma, la dimostrazione d'u- si. colorano dj romanticismo e pare, ogni volta, na maggioranza strabocchevole. Il mio amico è si cliscend.a dall'altò d'una perduta pur.ezza. C'è altresì Con,rinto che, specie nelle città, ;._ non . pure un romanticismo elettorale, il imto amlevotart _s~au~ in _molti,. reduc-i da vari-i .P~~it,.i,j,_}_.ico, la. tragec\ia d~ piiUdpi conculcati, la pase conv1nzioru, che non s1 adatta.no alla paliuge- sione di parte o cli patria che veramente sa ànnesi fascista 1 o gente « libera » che non consente cm-a<li cospirazione, ed è ttuce e tenebrosa come alle nuove tavole e non piglia gusto a far clesi- un amor contrastato. Altri, più segretamente, gnaz.ioni inutili o preventivamente minorate; non sentiranno questo ·dissidio come uu'impossi0ilità so se a tale pronostico si possa prestar fede; cli votare, in quanto c'è impossibilità di scelta se mai sarebbe da raccomandare che tutti riti- q, iJ modo della vita politica, tutt'uguale ma.Jgrarassero il loro certificato, Q magari facèssero la do la differenza nominalistica dei partiti, benchè fatica di gettar ne1l'urna un voto nullo. legittimo e da non sovvertirsi, è in.degno; o coRag,i.oni per non votare ce ne sono molte. La munque ripttgnaute, tale che a parteciparvi sameno felice e nobile è quella di temere che m:au- rebbe una colpa e uno scadimento. ' chi 1a libe1tà. E' un ferrovecchio dei più anugg.initi, ritirato fuori ogni volta d.'alle parti più sicu.i:e dell'insuccesso, inammissibile per 1o meno per i no,·e decimi dell 1Italia e dei votanti; e quell'estremo deci.tno contro il quale certe c03;7Joni sono possib-ili, le legittima col non ribellarvisi e certo non protesterà mai per questo bene pe1·duto. Si può esser sicuri a priori cbe le elezioni nelle città si faranno di certo con l'acc~mpagnamento di molti inni fatidici e dì gt'andi pompe qttasi funebri, al cospetto cli ferme coorti dal gnuguo duro e dallo' sguardo feroce, apparato di suggestiva intimidazione mora.le; e, nelle campagne con la propiz.iazione di tutti i possibilì apprncci e contatti che ,-anno dalle prò· messe intere_<;sate alle palesi minacce, contro le quali, se gli restano, il contaclluo può agire con la sua scaltrezza e la sua ipocrisia ; ma. più in là, e fino a 8bolire il seg-1 4eto dell'urna, com'è accaduto, per esempio, in certe elezioni ammi11istra.tive, non è presumibile che si giunga. Caso mai, sarebbe bene cbe Vimpedimento alla hbertà fosse m.auifesto e clamoroso; e se questo posson desiò.e1-are gli oppositod, non debbono « inventare » avanti tempO' i fattacci e le paure, ma anz.i far accorrere la gente con completa. fiducia; e dimostrare la violenza sofferta dopo che .son battuti. :Ma ci son ragion.i plù nascoste e sottili, che si diffondono a volte in stati d'animo generici e imprecisi. Non fu raro incontrare un anti-elezion.is1no che polcva clipendcrc da un disinteresse assai gretto; ma questa fonna cli mente onnaj. sarà rimasta a pochi 1 o vecchi} o così estranei e lontani dalla vita pnbblic.a, .,che, .in questi ultim;:i anni, non banno avuto paura. Gli altri seguaci del proprio comodo si sono ii.scossi, e ha:11riconosciuto, sotto l'urto secondo loro ft1ribondo delle forze rivoluzionarie, l'interesse che 3.veva110alla conservazione sociale; quando fossero tanto infrolliti e s~attdti da non ~ovare~ il coraggio d'indossare la èllv1sa della M1ltz1a Nazionale, e cosl meschini e poco C'Uianti da. non si lasciar adescare co~ gli sfavillii del patd~t~- s1110 gratuito, vuol d1ire che segwranno le ..1s1.e o i consigli del Giornale d.'Italia/ Tanti .alt1i1 però, e che si stimano' .a buon diritto p1ù vivamc-11.teinteressati ai Problemi po· Un po' per merito di questa visione, e fuori completa.mente· dal « giuoco delle parti b o da un amore alla giustizia sotto specie aritmetica, molti son stati contenti, della rappresentanza prop<>rzionale. Fu bene la sola riforma che si potesse chiamare idealistica - e certo ii.i questo senso prettamente liberale. Non furon tanti a credere che sarebbe stata uno specifico miraco- ]oso, tant'è vero che non si maravigliarono de' suoi risultati e magari capirono che anch'essa, e malgrado le forti correnti di masse che v'avevano interes~e e yi trovavano uno sbocco, era un po' troppo teorica e imposta, o matura per mezza Italia so]ta11to. Ora sono i partiti che ·v'avevan messo più speranze, i popolari e i socialisti, in certo modo a deprecaxla, col dconoscere che il parla.mento IJOnfunzionò a dovere; ma si può invece ritenere che le ùeficienze del suo funzionamento dipeudan dal fatto che nessuno fu abbastanza ({proporziona.lista". D'altronde chi nel chiedere la proporzionale sapeya quel che faceva1 . non aspira,ra davvero· a tempi qui.eti, a miracoli di saggezze e a regimi paternalistici; e Prevedeva che «creare i partiti» volesse dire qualche cosa di più oscuro e di più tempestoso che non le fortune· cli clou Stlll'zo. Il, moYimento fascista prima delle sue glorie totalitMie partecipava di questo spirito, e forse, almeno in apparenza, le rappresentava più genuinamente degli altri.: E1 logico che aderendo a un tale rinnovamento di forn1e1 non gli si opponesse poi il regime parlamentare come le colonne d'Ercole; e s'aspettava anzi che a traverso a una specie di arbitrato degl'intetessi e de11e idee, incarnati uei partiti 1 per opera del governo, che sarebbe dovuto esser proprio per ciò « di coalizione » e quindi intinto di spirito « collaborazionìstico » 1 111wveforme rappresentative si maturassero. In un certo modo quindi la « p,roporzi.ouale » stava più in su e più solida nei ilostri splliti eh~ il reghne parlamentare, era il nostro interesse politico più attivo e più vicino. L'assassinio di quel siStema è allora uha ragione sufficiente per una protesta muta e per l'allontanamento dalle urne. Tan'to più che io ravviso in ·questo atteggia111eutoun modo adatto a disting-uere la borghesia. Altre classi di-fendono, col ,·oto1 la pi-opria iotecagi 1anco ' fortuna ~ la propria vita e possono perciò a.cc'èttare qualunque patio. Ii borghese è J)'t'oporzionalista cc,-me perc.ona della classe dirigente, i11 un sen~o <111asi ke1•ioo e _quindi Sl,!erifi.camente politico. ..\ una passione idealistica si sostituisce o si unisce una passione pratica, quel desidc...-riodi buona amministrazione e di • governo > che si fa S<.1.c.--n.za,., ~rte e lo :;i a.pprez7.,ain ~!:, :;ta1:ca.t<..1 dai proJ,<".>Sieti dai fini. E' imporlaote, ,jj certo, c:hc:Je da.ssi contadine e operaie abbiano il loro pe.sr..i neJJa vita politica: ma t a»- che }1llp<.Jrtantci:l " come > Pavranno, l'online dei trapassi, una specie di regola delle precedenze e di legalismo dei riconosci.menti. Tale è la funzione , Ct;stituzionale , che le borghesie tipiche sj sono assuJJte rx~ secoli; che ogni nuovo l'."etf> nel farsi bor:;besia (e verrebbe voglia di dir aristocrazia) ha riconosc.ittto per su.o còmpito e vi si i, piano piano a,l<lestrato. In altri tenniru, signiiica pure pensare alla dignità della nazione, a quella preparazione lenta, senza =, tradizionale, esS<.--n.zia1mentreifonnistka che, se ~ assttrda per il proletariato, è il patrimonio più icuro e meno alienabile delle classi abbienti. Si usa un po' troppo vedere - o confondere - la borghesia ne1Ja plutocrazia e nel c:eto lll.€dio, che son le classi più asservite ai loro interessi grandi o piccini, o che meno idealmente li sanno intendere. Essi amano, o temono e quindi affrettano , le grandi avventttre, i colpi di scena. Kon sia inibito il pensiero che si rivolge a un online di cose più pacate e c-rede più all'importan;,..a dei secoli che a quella degli anni. Ha dnnqu.e un aspetto rassegnato, n.n. tono pessimistico che viene irriso o imprecato dai mi.stici dci fatti compiuti. Kon si adatta ili certo a una psicologi.a da maggioranza; e al dogma della maggioranza non si fida se non come a un esperimento; ma tanto più rifugge dal consenso cazpito a focza e dalla sl!i(gestione della violenza. :Non cred~ al progresso nè agli altri miti, ma li adopera e cioè spera di aver fatto il suo debito qua.nel@ non avrà rinnegate le forme che lo sph-ito nmano ritrova ma internandosi in esse, col suo crit~ie le avrà regolate e condotte verso il risultato rli cni sono degne. M. G.:S.FARAVIA & C. Editori • Ub1·ai • Tipog1•afi TORIN- OMILAN-OFIREN-ZREOM-ANAPO- LI PALERMO GIOVANNI Vm.uu Educazione Naziona 1'2 Saggi e Discorsi L. IO Questo volllllletto, che ha incontrato grandissi~ mo favore nel pubblico per gli argomenti di vivissima attualità çhe tocca, si compone di pochi lucidi saggi di carattere etico e pedagogico, destinati a interessare ogni c:ategoda di persone colte, ma più specialmente la classe dei .maestri cui sono in particolar modo diretti. Spogli di ogni pedanteria e vano sfoggio cli facile erudizione, in forma piana e qua...~popofo.re, e tutta\·ia cou non comune elega.uza di forma ed e.fficacia di stile 1 essi tratta.no le questioni che sono oggi più presenti alla nostra coscienza; il concetto di patria -in rapporto con C}ttello di nazione e dì nmauità; l'u.flicio della scuola nella formazione della coscien7.,anazionale, che si co.l.lega e risohe n~i sottostanti problemi dell'insegnamento della li.ng-ua, della sto1;a, della geografi~. naziouali. Due discorsi con.unemorativi del Ca,·our e del Mazzini, qttali massimi esp011euti della. nazio11alità italiru1a del secolo XIX, coronano degnamcute questo libro dedicato all'educazioue italiana. " h'Eao DEhbA STflillPfl " I il ben noto utlìcìo di ritagli da giornali e 1ivlste fondato nel 1901, ha sede ESCLUSIVAMENTE in Milano (12) Corso Porta Nttova, 24.

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