La Rivoluzione Liberale - anno II - n. 28 - 25 settembre 1923

LA RIVOLUZIONE LIBERALE PROCESSO CLERICALEAL RISORGilv.!ENTO Si potrebbe immagrnare G. H. Casoni (1) nel secolo x111 incerto tra la tentazione di arruolarsi con Simone di Mon!ort per far strage di Albi gesi e il prudente peusiero di vestir l'abito domenicano, dacchè ai clome11icani era stata affidata l'inqnisitio Jierelirae jJra1.1ilotis. 111 questo dilcmn1a si riconoscono i suoi limiti e il suo stile. Vis-- su.to nel Riso1gimento, cou 111,iliziepapall11e e chiostri inetti se 11011 addirittura se1uilibcrali, dovette essere giornalista auslriacante per appagare la sua sete di lotta ed ebbe l'animo di un fante crociato. Come giornalista trqvò facile for. tuna: la sua allidtà occupa tutto il secolo e 11011 è delle pilt umili; a1nico cli Don ì\1arg0Ùi 1 tenuto in considerazione da Thiers, da I\.Iontalembe1-t e cla Veuillot, prediletto da Pio IX tra gli scrittori laici del cattolicisrno incomindò redaltorc del1 'OsscrJatore Bolognese prima clel '59 e finì a dirigere l'Osservatore Romano e a procurare, per il suo atLcggia111e11tobattaglforo, noie e protcsLc della cliplo1naz.ia internazionale presso la Segreteria. Vaticana. 1\In. questo suo es.sere stato cinqum1t'at111i in. campo, all 'avanguarclia clclla reazione, a sperare 1 'impero di Pio IX e a ,·ederue il tramonto, a consigliare intransigenza a Leone XIII e ad assistere il dogmatismo di Pio X, dà all~ su.a Yita un colore d'aYYcntusa e rende singolare la sua cspcrienz:i, che dal '48 giunge sino alla preparazione deìla guerra europea e che egli ci ha Yoluto descri,·ere, pri1na di morire, in un Jibro di ricordi cui non si saprebbero trovare risconbi per YiYacità e originalità nella nostra letteratura politica. J\ia di tanta storia che gli è passata davanti egli non ha voluto vedere che la cronaca, e nella sua fede, così sicura che non si inclug:ia neanche a professarsi, ba costantemente rifiutato di prendere interesse a drammi di idee o a incertezze cli passioni che un cattolico autentko <leve aver già risolti e giudicati per sempre, tranquillo che il futuro nulla possa aggiungere alla conosciuta ri\·elazione. Casoni ha fatto· del mondo un chiostro da etti anche. i ;fantasmi sognati e le notturne apparizioni tentatrici souv bandite e, assente il dubbio, la lotta conserva una maestà pacifica e inesorabile, e un ordine sistematico di pubblica amministrazione. Le suggestioni delb lo_tta di idee e dei dra=i cosmici derivano dalla circostanza totalmente metafisica d1e l'uomo lottando con gli altri lotti con se stesso e nella vittoria ·rechi il clono di un attimo di tregua all'autocritica dilaceratrice: invece le confessioni del nostro giornalista austriacante mancano affatto di tali dualismi dialettici e riescono l'elenco riposato cli statiche affermazioni. I fatti sono ::;eguiti con la curiosità dell'erudito, e guardati con obbiettiva indulgenza o cou bonaria canzonatura anche quando un vero mortale, non così metafisicamente convinto di rappre. seutare la ·spada terren.:1. dell'idea divina, troverebbe la propria contraddizione e lo scorno della sua debolezzJ.. La narrazione procede costante su uno stesso piano 1 con palese indifferenza, iu un tono tra scettico e dogmatico, e la sola varietà l data cla tUlll diplomatica attenzione verso le persone e da una dilettevole copia di aneddoti. Ora con tale sicumera dovrebbe contrastare il tono dimesso del rico,-do personale, senoncbè la più elementare malizia scopre facilmente l1equivoco per cui il Casoni pa~la , della sua modesta e umile persona li, proprio quando non tralascia il postumo ripicca coi suoi antichi denigratori e nota con bonaria indulgenza e con estrema diligenza i proprii successi e le circostanze in cui ecceUe il suo valore quasi se ne compiacesse soltanto per amore della causa. Insomma la vanità umana dello scrittore è piuttosto aiutata e nascosta che dimenticata nella rigidezza del catto1ico e la p1'esenza dei motivi dogmatici vi aggiunge anzi un tono se:cco e ascetico che è piuttosto originale che ingrato. Cosi anche lo stile confenn,; I.a struttura psicologica semplice e lineare dell'uomo. Sono gli elementi narrativi che alimentano la n1onotonia del libro, come il gusto del particolare allieta il freddo dogmatismo ciel pensatore; le osservazioni psicologiche nascono col touo del sarcasmo e della stroncatura, adeguate secondo UD punto di vista di amministrazione e di cronaca; le definizioni risultano palesi, l'aneddoto dato come esemplificazione non disperde il processo quasi se111pre dichiarativo del periodare, il tono Llell'apologia e della. polemica è vivace, senza sottintesi e senza sfmnature. L\101110 è tutto ai un pezzo, il libro non può avere altri pregi fuor dell.:'l.accurat<::zza per cui la fotografia riesce incisiva; dove si mettono in sce11a altre persone m.auca l'interesse fantastico per una ricostruzione drammatica, ma il ricordo o il clialogo, ingennamente immediato, non appaiouo me110 suggestivi. Si legga questo ritratto di 1'.1ingbetti che non è meno preciso cli quello scritto da Pctruccei;: Della Gattina ed ha i pregi della passione eia cui è dettalo: « Colla copia delle sue cognizioni, colla faci. lità della sua parola, colla. gentilezza dei suoi modi, Marco Minghetti sarebbe stato un capo diopposizione iispettato e temuto e avrebbe potuto essere i10n poçhe volte il padrone della si- ( 1) C0,quant'ronni d·i giornalis·mo (184_6-1900). Ricordi personali dell'avvocato G1a.mbattISta Cas~ni i J3ologpa, Matteuzzi, 1907.· 1 volun1e ili pagrne V-3'21. - tt1a1,ioue e l'arbitro dei destini di qualche miuistero. , ìla egli volle essere ministro e a11.chepresidente rlel Consiglio dei minist,;. Se sempre dimostrò profondità d'ingegno e vastità di cultura, non si dimostrò fornito di quel tallo ])'ratico e di quel criterio politico, che, più che l'iugegno e la dottrina, formano i veri u01nini di Stato. , Del resto egli aveva i ntravvcdulo la sua polc11%ialilà intellettuale e politica, poichè sarebbesi appagato di essere uomo di consiglio e uomo Ji çaltedra > (pp. 27-28). lnvecc la passioue nou gli fa velo nel giudicare Cantù, per jl qu..a-le egli ci offre i11vero un modello di arguzia psicologica e di placida canzonaltUa: u Secondo me, Cesare Cantù ha compiuto un l;ivoro colossale e ardito colla sua r,: Storia Universale» per qn.ru1tosiasi detto che essa non è che un raffazzouamento di fatti e di documenti più c:he una ragionala coordiua1~io11c degli eventi e delle loro cause. u fi1a bisogna, ser.ondo il mio debole avviso, co11siderare che egli fu primo nel concepire e ncll 'effettuare sl ardita impresa, come è da considerare che Cantt't cominciò a scrivere troppo presto, cmni11ciò a diciotto anni e quindi 11011 ebbe il tempo cli pensare. « Fu scrittore, ma non fu pensatore» (p. 90). )la le pagine più suggestive del Casoni sono quelle che nel 1907 egli scriveva sulla rivoluzione italiana del Risorgimento. Come il combattente non -s'è placato, lo storico non vuol vedere più in là cli ciò cbe ha giudicato come testimonio e rifiuta un avvenire che non riporti al mondo tra1no11tato. La storia che diverge dalla linea mae- ~tra della tradizione pontificia è stratagemma provvisorio di eretici e truffa cli diavoli. Casoni 11011 ha bisogno di fare il processo aJla rivolu. zione, gli basta vederla nel n1odo più dilettevole frantum.arsi in aneddoti. Perchè caddero i Borboni? « Il regnarne delle Due Sicilie dava ogni anno al Papa una chinea in segno di suo vassallaggio e di riconoscimento dell'alta sovranità cieli.a Santa Sede sopra il Regno di Kapoli. , Qu.ando Pio IX esulò a Gaeta, e fu accolto con tanto onore dal Re Ferdinando II, questi domandò al Papa di volere liberare il suo regno ùa tale prestazione. « - Come si fa a dire di no - rispose calmo, ma. impensierito, Pio IX. « li Regno delle Due Sicilie da allora in poi non 1cliedepiù la chinea al Papa 1 e fu libero da ogni subordinazione al medesimo. In e.ambio doYette però fra .breve il Re Ferdinando dare il Regno alla rivoluzione, e perduta la vita per U11 delitto perdeva il trono pel giovane suo figlio e per l'intera sua famiglia. , Ciò che è del Papa è di Dio e ciò che non si dà o si toglie al Papa, 11011 si dà o si toglie a Dio• (p. 93). Qui la morale non è sovrapposta aridamente, ma nasce spontanea coll'aneddoto stesso ed ha tutte le suggestioni dell'ingenuità. Co1ue si spiega il successo dei Mille? C'è anche per questo la favoletta p,iù convincente: , L'antico esercito napoletano si sfasciò in bre- \'e, parte tradito dai generali e parte sbandato per mancanza cli ordini e di duci. A ciò contribtù più l'oro che il ferro, ossia poterono assai i biglietti di banca più che l'onore e il giuramento ili parecchi capi dell'esercito delle Due Sicilie. « Fra l'altro si raccontò subito che il generale Lanzo, comandante delle forze borboniche a Palenno, ceclè la piazia a Garibaldi per dugentocinquantamila lire, ma si aggiunge ancora, e non fu mai smentito, che i biglietti cli banca, dati al generale fedifrago, erano tutti falsi n. Così con Garibaldi .il Casoni· non vuole ricon. ciliarsi a nessun costo e la ferocia con cui lo ricorda a venticinque anni cli distanza dalla morte è addirittura dra111matica. Non può avere rispetto nè odio per i nemici della Chiesa, e mostra molto più ragionevolmente un freddo disprezw: « Il grido emesso da Garibaldi Ro.nia o m.ort.e iu soffocato ad Aspromonte, e fu per un momèu• to rip~tuto prima di Mentana poichè a Mentana l'eroe dei due mondi non si trovò presente a1 combattimento 1 come non si trovò a Castelfidardo il generale Cialdini, ad onta che fosse poi chiamato l'eroe di Caslel.fi.dardo, pomposo titolo da lui meritato come Garibaldi poteva meritare quello éli eroe cli iVIeut.ana, per avere questi due eroi brillato per la loro assenza dai luoghi della lotta e neil'ora della battaglia» (p. 91). Del governo italiano tenuto in Bologna. dopo il '59 parla così: « I nuovi venuti fecero tosto comprendere quel. lo che era per essi l'abolizione delìa tirannide papale e l 'introuizzazione della libertà liberale. , Dico libertà liberale, perchè essa è ben diversa dalla libertà nattu-ale, essendo che per il liberalismo la libertà e un mezzo. Non è unb scopo, ed è un diritto pei liberali, mentre è una parola per i non liberali. D'altronde era molto tempo che in Bologna non erasi goduta quella libertà che per secoli godettero i vecchi bolognesi, mentre poi eTa stata fino allora amplissima la libertà di dir male dei preti, <lei Papa, e del suo governo» (p. 53). Dfremmo che in que.~ti anacronismi si nascoudono j più piacevoli esempi di stile: certo un semplificatore fonniclabile e dignitoso come il Casoni non è sorpresa di tutti i giorni e chi volesse opporgli la propria ironia urterebbe inva110 contro la sua impassibilità. Del resto nei suoi piani d'azione c'è qual.cosa dj più che la applicazione <lcll.amorale alla politica: nella lotta contro il nuovo governo ba la sua I)'drtc anche la diplomazia: « Noi vedevamo che <·on ] 'astensione dall'azione goveniatjva si sottraeva alla ri,·oluzione dominante la forza morale e la cooperai,ione materwle di non pochi mi]iQni di cittadini italiani• (pag-:ina 179). Gioverà chiucierc questi cenni di present.azione con un esempio di perfetto ragionamento logico per cui il Casoni ferma decisamente il suo edificio intellettuale e si giustifica quasi commossamente come italiano e come uomo oltrechè come callolico: • ìl non expedil è stato per molto tempo la base d1 operazione 1 come diceva un dotto prelato, del movimento cattolico in Italia, il quale non poteYa avere, quasi sto per dire, quella libertà d'azione e quella vastità di espansione, che ba e può dare in alt.1·e nazioni e in altri paesi, essendochè, trovandosi in Italia la sede del Papato Romano e il centro della Chiesa Cattolica, non si pOssOuo mai disgiungere le condizioni politiche e sociali dell'Italia da quelle del Papato, istituzione mondiale e cosmopolita che ha diritti, doveri, interessi, ideali e finalità che si Stendono pel mondo intero e che banno per oggetto l'intera 0 uman-ità. « Ecco percbè noi sosteue\·amo fin dal principio della nostra resistenza e della nostra lotta che I.a libertà civile e l'imlipenden7..a politica e l'unità nazionale dell' itali a non poteva essere disgiunta dalla libertà effettiva, dall'indipendenza assoluta e dall'unità morale della Chiesa e del Papato. Ecco perché noi, in base alla storia della Chiesa e dell'Italia fissammo per condizione fondamenta1e del nostro mo\·imento cattolico italiano qnesta grande e inconvertibile verità sto. rica: , li Papa è non sola.mente il capo spirituale dell 'ltalia, ma ne è ben anche il capo politico , . Non vi fu mai infatti nessun assetto politico e sociale dell'Italia senza l'intervento ·del Papa: basta ricordare I.a grande epoca del Comuni italiani. a: Questi furono l'opera meravigliosa dei Papi, che fece gç,dere all'Italia quella libertà civile, quella grandezza nazionale e quell'agiatezza economica, che tutte le altre nazioni civili non hanno avuto che dopo parecchi secoli. « In ciò stava la ragione storica della nostra divisa cattolici e. ital.iani • (p. 182). La passione legittimista si giustifica qui con argomenti affatto italiani e bisogna anzi vedere nei residui di nazionalistica enfasi giobertiana proprio il to1to e l'ottimismo ili questo processo al Risorgimento, che rimane tanto ortodosso e patriottico da non intaccare i motivi dell'un-i1. Il Papato coufuse la causa de11a conservazione ideale con quella dell'assolutismo politico.; ma il 1nodello del suo governo era tuttavia per eccellenza demagogico anche se blandiva le plebi per escludere le iniziative. La politica dei preti intendeva troppo bene le folle italiane per chiedere dei sacrifici: col cattolicismo offriva invece quiete e carità pubblica, pacifismo e benessere. Nessun dubbio che un tc'l.l governo fosse per eccellenza aderente agli istituti nazionali e che la testimonianza di Casoni sia avvalorata. anche dagli esempi della storia più recente. Chi può affer- ,n;,re che per il dominio temporale gli italia,1i condividano il disgusto cli Glad$tone? p. g. PIERO 60BETTI - Editar~ TORINO - Uia XX Sellembre, 6□ F. M. J30NGIOANNI VENTI POESIE L. 8 ai prenotatori L'edizione per i prenotatori cli questo volume, che sarà una rivelazione, è /Ìin, corso cli stampa. Preghiamo gli amici di spedirci subito il vaglia o la prenotazione perchè l'ecli2,ione speciale sarà a tiratura limitata., numei-ata .. Il più bel sagg;o politico sul fascismo : LUIGI SALV ATORELLI NAZIONALFASCISMO L. 7,50 Due drammi originalissimi che ebbero gra.ucle successo cli pubblico e cli critica : E)[RICO PEA ROSA DI SION L. 4 CESARE LODOVTCI L'IDIOTA L. 4 .La più elegante edizione d'arte moclerna.: FELICE CASORA Tl - pittore 50 ta.voleL. 20 - edii,ione di lu.sso L. 50 115 I SEGRETI DEI.JREGIME La politica del tresette Un letlo·re ci ha ,critto ;iomandandoci candi• damente quale lmea politica debba oggi seguire il cittadino onesto che ama il suo Paese. Ma, prima di lutto, n&i domanaiamo a lui : ha proprio bisogno di occuparsi di politica? Non può dedicare invece i su&i ritagli di tempo al giuoco delle bocce? O a quello non meno ricreativo del tresetle? Srm gli basta che altri vi pensi per lu,i? Stia tranouillo che oggi proprio c'è chi se ,,,, wra, e come. Perchè vuole a1nmattirsi in questioni che gli so110più astruse del cinese? E poi nrm vede che o-rmai la politica è passata di nioda? A desso si parla di sport, di caro~àta - purtroppo -, di fatti di cronaca. _';fa delle idee - idee per modo di dire - di Menè Modigliani o di Arturo Labriola la gente se ne infischia. Decadenza dP.i tempi? Andiamo -via. Ormai è opinione generale, è nell'aria che i famosi « diritti dell'uomo • sono stati la più grossa fesserw del secolo dei lumi. E il fatto che nessuno si lagna dim,dstra che lo sfogo politico non é uno sfogo naturale dell'uorno, ma una specie di· colèra diffuso da un numero ristretto, molto ristretto di individui. Basta mettere "' quar,intena costoro, e il ma.le è debellato. (Dal Pier>wnte, giornale mussolinwno di Torino, settembre). I " piazzisti ,, del faseismo " Per il mo-vimento jascista, per il Go-t.1ernoNazionale, l'inquadramento politico dei piccoli e dei piccolissimi centri riesce difficile , . Ma c'è un mezzo infallibile per riuscire·: « Vi è in tu.lti i pi.:,coli centri un più o meno note'Vole n1,cleo di gi<rvani che, per -vivere nei grandi centri, nelle Uni-versità, nei pubblici o pri-oati im,pieghi, sono più a crmta.tto colle grandi correnti nazionali, e quindi possono intendere ed intendono con un po1 di entusia.smo, con. passirme che è ben nostra, quelle che sono le idealità del Duce, del suo Go-verno, del suo partito, del s1to 1n.crvi'mento. Nei borghi agricoli come nelle città di pro1Jincia vi furono uno1 due, cento, duecento giovani che fu,rono radicali o socialisti quando l'esser taLi signifi.cava essere all 1 a1Janguardia della politica nazionale, e che oggi sono 1Jert11,1-ententrati nella linea nostra, nella fede nost,rn, nella nostra mentalità perchè sono gio• vani li. (Idem). PIERO 60BETTI - Editore TORINO - Uia XX Sellembre, 6□ j>ubblicherà ne~'autunno: CURZIO SUCKERT VIAGGIO IN INFERNO ROMANZO L'a1te di Curzio Suckert, originalissima, fra le più nobili della gioYa!~ letteratura italiana e ricca di tonalità ·profonde, ili sapienti e lussuos~ ironie, di rapporti quanto mai anti-intellettuali, quàsi diremmo fisici, col n1oudo clàssico e con 1e nostre tradizioni letterarie, non ha bisogno di particolari raccomandazioni. Dopo il suo ultimo successo (Vedi L1 E1tropa 1Ji1 1ente, La Voce, Firenze, 1923) l'A. è tornato alle commozioni e fantaSie pr-ime. Egli ha realizzato artisticame11te in ttll libro nostalgico e disincantato, pieno di u.na grauclissiurn potenza lirica e di quella continuità ragionm1te che è diffusa come un « c1ima li specialmente nelle opere letterarie del settecento, tutto ciò che la sua dta stessa ha a,·1).to·di aYYentw·oso e di eroico. L'A. vi narra .il suo viaggio a piedi per quasi tutta l'Europa, cla Cuma al Brockeu, alla ricerca de.Ile porte dell'inferno. Donne, cavalieri, anni, amori, coitesie e audaci imprese. Le sue avventure nell'oltreterra c:ostituiscono senza dubbio una materia artistica fra le più interessanti della nostra letteratura conten1poranea. Questo « Viaggio in inferno li che pubblichere1no nel prossimo autunno, è un romanzo di cui i soliti retori, Yegetariani, protettori degli ani1naJi I ecc., specie sommamente 1etteraria 1 contempora11ea e nostrana, diranno w1 gran male. I\Ia l'eclitore è sicuro di presentare al giudizio del pubblico e della critica una delle opere rapprcsentati,·e di quella giovane scuola italiana che già principia ad attirare su. cli sè l'attenzione. e ]a ctt• riosit.à ciel pubblico e della critica d'oltr'Alpe. Di questo romanzo sarà fatta un'edizione speciale numerala di 350 copie per i prenotatori, che manderanno Lire ro prima ciel 15 ottobre. " h'F.CODEbhf-1STflillPA ,, il ben noto ufficio di ritagli da giornali e riviste fondato nel 1901, ha sede ESCLUSIVAMENTE in Milano (12) Corso Porta Nuova, 24. Chiedete opuscoli esplicativi e tariffe con semplice biglietto da visita.

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