RE NUDO - Anno XI - n. 88 - giugno-luglio 1980

RE NUD0/3 Nelrashram di Poona in India il 23 Maggio alle ore 8.30 ATTENTATO A SHREE WNEESH Un appartenente ad una setta tradizionalista indù, ha cercato di uccidere il maestr~ spirituale Bhagwan Shree Rajneesh ... si tratta dello stesso gruppo che uccise Mahatma Ghandhi ... E' successo durante un discor– so in lingua indiana, quando gli occidentali sono di meno e com– plessivamente sono di meno le persone che vanno alla "lecture" di Bhagwan Shree; si è alzato di scatto"b~r'an'dendoun lungo col– tello che lancia contro Rajneesh gridando: stai parlando contro la nostra religione, non possiamo tollerarlo! mentre le guardie dell'ashram riescono a bloccare l'attentatore. Si tratta di Vilas Tupe di 25 anni abitante di Poo– na, appartenente ad una setta estremista indù la stessa che at- - tentò alla vita del Mahatma Gandhi. Nessuno gli torce un ca– pello e Bhagwan continua il suo discorso dopo aver brevemente commentato (v. finestra). Questi i fatti di un episodio avvenuto a Poona, nell'Ashram del più discusso maestro spiri– tuale vivente, alla presenza di millecinquecento visitatori giunti da ogni parte del mondo, l'ultimo episodio di una lunga serie di avvertimenti giunti da più parti: quando Bhagwan definì Komei– ni più pericoloso dello Scià un rappresentante dell'islam orga- nizzato di Poona arrivò all'ashram a dire "ci sono· duemilacinquento fratelli a Poona; ognuno dorme col fucile sotto il letto. Se Raj– neesh continua a parlare dell'Ayatollah Komeini, raderemo al suolo l'ashram". Bhagwan continuò a parlare male di Ko– meini e per diverse settimane ci furono episodi di violenza e ag– gressioni a discepoli di Shree Rajneesh mentre camminavano isolati o a piccoli gruppi nelle strade di Poona. Tutto questo dopo la violenta campagna di stampa di cui ri- ''Ci saranno altri attentati nella mia vita'' Questele paroleche Bhagwanha dedicato all'attentato ... "Non crediate che si tratti di un episodio isolato, succederà ancora ma non dovete reagire con la violenza a questa violenza... sono felice che nusuno si sia permesso di trattare male quell'uomo. Lo avete trattato eo,, amore, perfino gli llj/iciali di polizia erano sbigottiti, perché si aspettavano un linciaggio, ma voi non lo avete sfiorato neppure con un dito... lo avete semplicemente sollevato come si aiuta qualcuno che è cad,,to per strada. L'avete trattato con amore, rispetto e gentilezza. Questo è il segno deOa vera religione. Che religione è una religione che si fa difendett da un assassino! La religione è sempre stata usata per coprire atti di violenza e massacri compiuti da fanatici, ma la vera religione non ha niente a che vedere con gli eccidi e il fanatismo. .. •~ portammo i termini su Re Nudo dello scorso anno. Un'amara riflessione:. sulla stampa itàliana sempre pronta a ' scrivere le più incredibili assur– dità ma che fanno tanto colore su Rajneesh, non una riga che abbia comunicato l'attentato a un per– sonaggio che Bernard Levin, considerato uno dei primi cinque commentatori nel mondo ha de– finito "uno dei più importanti pensatori mai esistiti" e a cui sul "The Times" ha dedicato · tre lunghi articoli inchiesta. Da noi comunque non una riga se si fa eccezione a Lotta Continua. Sembra incredibile ma è così, perfino la Ludovica Ripa di Meana che su l'Europeo ha scrit– to cose da querela sull'Ashram, non ha dedicato neppure una ri– ga a questo episodio. Evidente– mente non fa colore. Mi chiedo: ancora una volta dovranno aspettarne la morte per incominciare a riconoscere chi è quest'uomo sovvertitore che oggi vive a Poona? Come sempre nella storia grandi maestri, finché sono in vita vengono dileggiati e per– seguitati e una volta morti ven– gono riconosciuti e incensati. E non solo coi maestri, ma anche col '68 hanno fatto lo stesso! A Bhagwan dopo la sua morte, di– venuto innocuo, dedicheranno un monumento pronti a negare l'esistenza di un altro maestro vi– vente che e se prenderà il suo posto. Questo è lo stupido e ma– sochista comportamento dell'u– manità così come si è ridotta. E mi fa rabbia già oggi immaginare che si possano impadronire di lui dopo come hanno fatto col Cristo dopo averlo negato e crocifisso. Ma poi scaccio l'immagine e mi viene da sorridere pensando che ora, adesso è qui ed è vivo. Deva Majid

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