RE NUDO - Anno XI - n. 85 - marzo 1980

26 ..... lf. ~1···· I •• . . .. ••••• • ••• • •• • .. . \ .... t... ,:l( •••••••• : ..... . .. . .... • • • • ••••• •. .. : : ... :: ······· :: -:: .... Maledetti vi amerò. ovità di questi giorni nei ci– nema italiani, "Maledetti vi amerò" è un film che farà par– lare molto. Marco T. Giorda– na che è l'autore di questo film, scritto insieme a Vincen– zo Caretti, ha voluto raccon– tare la storia di un suicidio in– sieme alla fine di tulle le uto– pie politiche della generazione Dopo aver visto quèslo film sembrerebbeche la generazio– ne del '68 sia destinata alla catastrofe e che anzi preferi– sca accelerarne il processo ri– conoscendosi nel proprio fal– limen·10. E' questo forse il punto di partenza da cui con– siderarequesto film? Dice Laing che esi tono tal– volta suicidi improvvisi e ap~ parentemente inspiegabili che devono essere intesi come il sorgere di una speranza cosi orribile e straziante da non poter essere tollerata. Questa frase. che ho rinuncia– to a mettere nei titoli di testa del film per non dare· l'im– pressione di partire da un punto di vista pretenziosa– mente filosofico o comunque ··colto" invece che da espe– rienze drammaticamente con– divise. spiega pienamente il senso del mio film e ne atte– nua la disperazione. Infatti solo riconoscendo i limiti del– la propria storia. l'insufficien– za delle proprie utopie e la nebbia che la retorica delle ideologie semina nella realtà. è possibile scongiurare quella che tu chiami catastrofe. Tutta la filosofia occidentale ha co– struito il suo edificio sopra continue risposte. proponen– do continuamente modelli e: comportamenti spesso inac– cessibili all'ordine naturale e continuamente disattesi e de– lusi dalle concrete possibilità con le quali poi si devono fare i conti. Questo film al contra– rio si pone solo delle domande o meglio ritrova quelle do– mande che con molta imma– turità ci si è sempre negati. E quali sono, in sintesi, le do– mandeche questo film ritrove– rebbe attraverso la metafora del suo personaggio? Tu sai,ma lo ricordoper quei lettori che non avessero anco– ra avuto la occasione di ve– derlo, che il film racconta la storia di un giovane che fa ri– torno in Italia do_po essern~ stato assente per cinque o sei anni. E' proprio questa assen– za che gli consente di essere per cosi dire un visitatore di tutto ciò che nella nostra vita del '68. I personaggi di "Ma– ledetti vi amerò" sono quelli che si incontrano nella vita di lutti i giorni, ombre e presenze della storia degli ultimi anni che, nella loro tragica incon– sapevolezza, annunciano, an– che con ironia, la rivincita dell'"elica" sulla "politica". quotidiana si è finito per ac– cettare passivamente. la di– sperazione. la crisi. il rifugio nel p_rivato (tutto qu·ello che oggi si definisce odiosamente ·•riflusso") sono fenomeni che sorprendono e offendono la fragilità del protagoni ta. Contro chi accetta la deriva delle proprie utipie e il crollo delle fedi politiche. questo giovane si pone allora le do– mande: qual è la mia storia? A che gruppo appartengo? A chi_ a omiglio? Chi sono io e chi sono gli altri? Mostruosamen– te i accorge che le risposte di ieri sono irosufficienti: la poli– tica. le ideologie. lo schiera– mento sono simulacri vuoti. facciate e architetture disabi– tate. Il vero interrogativo alla fine è sul senso del proprio destino. ammesso che vi sia destino e soprattutto che possa avere un senso ... Il protagonista attraversa si– tuazioni, luoghi e persone che sembrano confermare conti– nuamente la sua vocazione autopunitiva. E' mai possibile che non riesca ad intercettare mai figure positive? Che non trovi alcun riscatto? Che an– che gli altri abbiano perso ogni speranza? Gli altri non hanno perso ogni speranza. semplicemente hanno smesso di interrogarsi. Sopravvivono alle proprie mitologie. chi ricusandole e chi cancellandole dalla me– moria. Ma nel .film si allude anche a compagni che resisto– no. che continuano a lottare. che sanno convivere con la propria angoscia. Il film non è dedicato al loro eroismo quo– tidiano anche se sottintende esplicitamente che se mai c'è soluzione o salvezza essa sta proprio in quel "coraggio di esistere". Il film è dedicato a chi questo coraggio non pos– siede e difende in qualche mo-– do il diritto di fallire. di re– gredire ... Un film sul riflusso quindi? Forse, anche se la parola mi suona detestabile con quella sua implicita sentenza d'asso- luzione per il revival. per il vittimismo. per il sentimenta– lismo e le struggenti memorie piccolo-borghesi. per i nau– fragi in un bicchierd"acqua. Si parla di ·'riflus o·· per dere– sponsabilizzarsi e per chieder venia di ·grandi atti mancati. Certo che il film de crive an– che questo: la spocchia dei ·•rifluiti" e l'inutile gozzovi– glia nelle abitudini private di ··prima della rivoluzione". Ma il suo tema principale è al contrario proprio l'opposizio– ne a tutto que to. la lacera– zione di fronte al compro– messo degli altri e al loro tra– dimento. Infatti sembra che, protagoni– sta a parte, tu non voglia sal– vare proprionessuno. Tuttavia ci sono due personaggi per i quali sembri usare se non della simpatia almeno un occhio di riguardo. Alludo al personag– gio di Gigi, l'eroinomane na– poletano, e del Commissario ... E' vero. Amo moltissimo il personaggio di Gigi. infatti non si perde nell'eroina per debolezza. vittimismo o fa– tuità. non scimmiotta la dé– bauche dei poeti maledetti: in lui non vi è alcun estetismo. alcuna indigestione letteraria. Gigi non ha cultura. non ha difese. vive come un figlio ba– stardo della metropoli stra– niera senza complicità. indul– genze o compiacimenti. Si buca con allegria disperata ri– trovando perfino nel macabro rituale dell'iniezione l'esube– ranza comunicativa della sce– neggiata. Ricorda le sue paro– le: ··10 mi tengo il mio buco e non quello che vogliono gli altri' E il tuo buco qual è?". E il Commissario? Non pensi che possa risultare scandaloso il rapporto che si crea col pro– tagonista? Certo sorprenderà qualcuno che alla fine della sua odissea questo giovane scelga un po– liziotto e non uno dei suoi vecchi amici come po~ibile alter-ego. come testimone. co– me specchio della propria tra– gedia. Ma se la legge. la cultura e le istituzioni li hanno·separati. la lacerazione e la solitudine li riconciliano segretamente al di là di ogni maschera. Nel film la presenza di perso– naggi femminili è marginale... Più sotterranea che margina– le. La lora assenza è una delle · più strazianti lacune nella vita del protagonista. Sono lonta– ne. assenti. indisponibili. Le loro rivendicazioni. l'espe- •••• . .. •• • ... ~ : ••• ••• . , ...... •• •• •• •• .,· ...... rienza della loro liberazione le ha come separate. on sto a dire che sia giusto o sbagliato. semplicemente rilevo la epa– razione in questo momento tra i due mondi. quello fem– minile e quello maschile e il grave di sesto psicologico che questo fatto ha provocato ne– gli uomini ... C'è qualcosa di autobiografico in questo film? io ... non o cosa rispondere ... davvero. Scusami. davvero. • • ··· ... . ... • •• ., ... • • • • •• •• .,· ... Flavio Bucci in "Maledetti vi amerò" di Marco T. Giordane Flavio Bucci e Biagio Pelllgr

RkJQdWJsaXNoZXIy