RE NUDO - Anno X - n. 81 - novembre 1979

'>COI are la musica di è: com' accorger i del respiro, d l hattito del cuore, dell'energia che Lir ola n I corpo, dei ritmi •lemen– tari della natura. Quando I uomo i accor prima volta del Sole , del uo ca– lore ne fec un dio; quando s oprì i frutti della T rra la chiamò ma– dre; quando modulò I prim not offiando in una canna om va entito far dal v nto n Il not– ti d1 t mp ta coprì la potenza d I Suono, una potenza cele t . in– corporea capac di creare ma an– ch di di truggere. ei riti dcli -p polazioni magiche uno dei egreti piu ambiti dai neo– fiti che a piran, .-..Ila cono cenia delle leggi arca c. ' e regolano la vita tribale è il mistero della « Ca- del Suono», un po to nel il– la!'~o. inavvicinabile, da dove in ct. t rmiRate circo tanze - prima della caccia, dopo la mort di un membro d Ila comunità, durante le cerimonie sacre, in tutti quegli e enti cioè che richiedono la pr - ~enza au iliare di forz extrauma– nc - i odono dei uoni mi terio- i, di una potenza tremenda; e nemmeno, una olta lato il mi- tero, ap re eh quei uoni ono prodotti da tromb rudimentali o enormi tamburi, diminuì e la a– cralità dell' vento. L'uomo occid ntale, irrigidito co– m'è n Ile modalità d Ila percezio– n ordinaria ha perduto da t mpo immemorabil la capacità allo tu– pore, alla meraviglia, p r il ole, la Terra, l'Erba ... tutto ciò che è.. elem ntar . Pro a a Ùonare un flauto davc:.nti a un bambino, ggerai nei ·uoi occhi la m ra\'iglia d l primo uo– mo, a rai la mi ura di quel! eh abbiamo per o. In occident la mu ic:i ha « uc i– ·o » il uono, of ocandon la « i– brazione el ·ment » e n I~ leggi d Ila melodia, d Ila u ce ion ar– monica del contrappunto tanto che in gcn re a coltiamo la mu i a ·enza «sentire» il ·uono, un po' ome mangiamo pane nza a cr mai isto una spiga di grano; ... Stev Rei h coltiva per noi un me– raviglio o campo dorato. Dopo e ·scr i laureato in filo ofia, Rcich decidt! di dedicar ·i comple– tamente alla mu ica - per man– tenersi fa il tas i ·ta - s • ,.uendo per· un certo periodo il urriculum eia ·sico di o ni musicista eh ·i ri ·p tti: ·tudia composizion · alla Juillard hool e nel 63 è al Mili ollcg • do · è allie o di Luciano STEVEREICH UNMANDALA DI NOTE COLORATE Serio, anzi ·i racconta di un bat– tibecco con il campo itor ligure che pare gli abbia rimpro rato di crivere mu ica tonai - molto grave per uno studente di mu ica contemporanea! - p r di più enza u are il pentagramma!! Ne- gli anni ucc i i al. d_iJ?l?ma (65) i interes a alle po 1b1hta pre · ive del na tro mago tico: lt' · Gonna Rain (65) e Come Out (66) ono i ri ultati di questa ricerca. Entrambi i lavori partono dalla compo izione fonetica attra er o la ripetizion o i a di fram– menti, pezzati allungati dilatati. di fra i e trapolat nel primo ca– so da una predica di un pa tore di colore nel condo da un proce o per di ordini ad Harlem: i tratta di opere che p rò non rie cono a raggiungere un'e pre ion c.0!1:– piuta for _e per la scar. ~ dutt1hta del materiai ·onoro utilizzato; o– no comunqu una tappa obbligata p r la m a appunto del « Pha- ing » ( littamento- fa a~ n~o), I~ t cnica elaborata da Re1ch, m cui due o più • ·trumenti uguali, rip - tono la te ·a frase melodica u- cendo gradualment dal ·incroni– mo iniziale, creando o ì un or– tic acu tico fatto di microinter- alli irr golari e cangianti che han– no l' ffetto di un allargamento d li po ibilità p rcctti dell'a– scoltatore, portandolo alla ·cop r: ta di mpre nuo e 011ne 1001 n I aioco dei uoni h i inter - o . . . cano: è om trovar 1 mnanz1 a un mandala di note colorate che ti tra portano nella dim n i_on _fl~i– da d ll'altra cosci nza. t:. m V 1 ohn Pha e eh per la prima olta l'al– chimia dell'am ricano colpi e nel cgno: il m li ma di un iolino che ·i combina con la ua st s a oc preregi trata di egnando una danza ipnotica, di figure ritmich che re tana ·o ·pe e in uno pazio fluttuante, antigra itazional . S - guano Piano Pha e (67 ), per l~ue pianoforti, e · tremamer.te preci o ottile, e Pcndulum Mu ·1c (68), per microfoni, amplificatori, attori d esc utori, on una partitura al– meno strana che prevede una alta– I na dei mi ro[oni tra le ton i ·o– non::. 0<.;J 70 è Pha ·e Patt rn in cui 4 organi ripetono una figura pcrcu ·si a elementare, il « para– diddl · "· ::ippli ando, il taecnica con ucta dello ·lillamento tra una fras · e l'altra ma non riu cendo a ·up rare tutto ommato, la piat- tezza dei moduli pr ·. cclt i. Four Organ che invece è un v ro gioi Ilo, Rei~h abbandona momen– tan ament il « pha ·ing »: 4 urga– ni uonano un unico accord dila– tandolo gradu lmcnt n ·l t mpo - come con i fot grammi di un film pr i ttato al rall ntcc - ino a ridurlo ali ing I • note h lo compongono in un fantasmagoria di vibrazioni eh ti aprono h.: ore - chie alla bellezza na. osta dd suo• no. Sono gli anni d ·Ila collabora• zion con P. Gla , Jon Gib ·on, Murph che vi ne ostituito più da S. Chamb r dei primi con rti nel circuito alternati o dell ni- er ità, del! gall rie d'art-, dei teatri off. in una prati ·a di ritica alla cultura ufficiai eh · ·o toli– n a una comunanza d'intenti ·on il rock eh anch nell ·u· truttu– re mu icali pr ·enta d Ile affinità con la mu ica minimak tutt'clltro che up rficiali, com ·. s!., Reich a cri re: « Molti dei più diffu i modelli d Ila mu 'ica pop, come la mu ica indiana del ord e il rock che tra i pirazion dal– le droghe, i rendono con ap voli dei dettagli minimi, ;ioiché, ·en– do modali - cen:ri armoni i co- tanti, rip tizioni ipnoti he - pon– gono natural men e J'ac cnto ·u · quei dettagli in ec hc ulla mo– dulazion , ul ontrappunto e ·u altri mezzi tipicamente ccidenta– li. Ciò nono tante que te mu ·iche modali rimancrono più o m no ·ol– tanto d li strutture ulle quali ar ». Ila mu ÌC3 di ece è proprio l'attenzio- truttura hc det rmina il proce o mu icale. Sempre in qu I periodo ·crivc le musiche per due film und r– ground di Robert I ·on - Thc Pia ti Hair ut e i interes a inoltr la mu ·ica Indiana; nel '70 m ·e una borsa di tuclio p r i Gl,ana dove . tudia p r u · ione con un maestro della tribù Ewe. da que- ta e peri nza eh na · Drum– ming, il uo apolavoro, tutto ·o– ·p o ·ul morbido cuscino di en– to d li marimba e dei \'Ìbra oni, ·u surrato da oci diafane, ·oudi– bili, che sfiorano il onfine fi,·ico del suono. Provate a uonare rip '– tutamente 4 o 5 note su un , ibra- f ono - o un pianotorte prem-·ndo il pedal chi:'. ·toppa le dopo qual he ·e ondo a lt ·n.:t · il uono ddle note toccate e in piu, com una " oce » che « e ·cc f uo· ri » dallo ·trumento: ·i tratt e– gli « armonici »: Rei h lavora ma-

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