RE NUDO - Anno X - n. 75 - aprile 1979

e l'animo dei soldati, e soltanto a quel punto potremo combattere e vincere". lo allora non credetti a questa cosa, mi pareva bella ma folle, e poi è stato esattamente come aveva detto: sono riusciti a spaccare l'esercito in due, a frantumarlo ulteriormente e a prendere il potere. In terrp.ini di tattica politica è una no– vità assoluta: uno sviluppo estrema– mente stimolante e non casuale del gandhismo (il movimento d~i non al– lineati nasce nel '56 dall'iniziativa del gruppo di Gandhi in India e di quel– lo di Mossadeq in Iran), una lotta non violenta per preparare nel mo– do migliore possibile il momento finale violento della resa dei conti (mille morti per l'insurrezione finale in Iran, di cui settecento erano militari). Rimane scoperto il problema di capire, nei due schieramenti, il rapporto con la morte. L'unica cosa che ha agito in quel paese durante i quattro mesi della mia permanenza è stata la morte. Non si muove niente, c'è lo sciopero generale, ci sono i cortei e soprattutto l'enorme possibilità che hai di crepare. C'è il problema di comprendere perché la gente accetta di morire. Lì gli studi non ti servono, la conoscenza dell'Islam nemmeno, parlare con la gente ti serve a poco, perché ti parla del paradiso pur avendo paura della morte. Ho assistito a molti massacri e non ho mai visto persone che andassero felici incontro alla morte, come i Kamikaze, tutt'altro: erano tutti terrorizzati, con gli occhi sbarrati, tutta gente che appe– na può scappa. Però quando è morta viene considerata come non persa, il caduto non è un non esistente, ma un esistente, tanto è vero che c'è una litur– gia del morto: il funerale collettivo e l'esposizione della sua fotografia a co– lori venduta in tutto il paese per ricor– dare che è avvenuto un fatto storico. Questa morte viene vissuta come la rottura di una vita umana che però continua nell'aldilà perché l'ha moti– vata una ragione profonda, etica. Questo è troppo distante da noi, ma lì è una certezza diffusa: che dopo la morte si continui a vivere e che per di più essendo martiri si viva bene. E' come un dato di fatto. L'esecuzione di un colpevoledi delitti contro la moraleislami'8 RE NUD0/9 C'è un altro elemento che è sconvol– gente: come viveva la morte chi la dava. Quelli che sparavano sulla folla disar– mata, come accettavano di essere degli strumenti di morte? Su questo punto scopri che molti lo fa– cevano per ragioni classiche, molti sol– dati sparano per paura di essere fucilati se non lo fanno, molti si suicidano per non sparare sulla gente. E qui si è vista la genialità di Homeinì, una genialità filosofica: la consegna di non rispondere al fuoco, di non sparare sui soldati, ma anzi di abbracciarseli appena possibile. Una consegna che andrà avanti per due mesi: all'assassino di tuo figlio dici "fratello" ... E' una scelta di una saggezza mai vista prima. Ma scopri anche che ci sono alcune de– cine di migliaia di persone, che si col– legano a certe tradizioni iraniane come quella dello zoroastrismo, che si diver– tono ad ammazzare. Scopri che l'eser– cito non è solo la struttura che serve a esercitare la dittatura di una classe sulle altre, ma è l'organizzazione che per– mette a chi ne ha voglia, di torturare, di dare la morte, di esplicitare liberamen– te queste sue tendenze. ( Il personale è politico, n.d.c.) Alcune scene di massacro a freddo a cui ho assistito non possono che essere in– terpretate in questo modo. L'episodio più chiaro può essere quello di un nido di cecchini in una piazza dove la gente continua a non andarsene ben sapendo che si muore perché ci.sono i cecchini che sparano, in cui un porco si faceva i bambini, nel senso che mirava soltanto ai bambini ammazzandoli. Quell'uomo (come tanti altri, cvme quelli che avevano lapidato· i bambini all'opedale di Masciad, come chi ogni notte a Teheran, a una mese dalla fine della rivoluzione, continua a uscire nelle strade e a sparare per essere poi massacrato a sua volta) quell'uomo ha con la morte, che lì era diventata stru– mento di organizzazione soci1le, un rapporto di fedeltà, di mito, di adesione totale a_ll'ideologia di regime. Da questo punto puoi partire per fare altri passaggi: i passaggi all'interno di te, ad esempio. Un momento difficile per tutti noi giornalisti è stato quando ci siamo posti il problema di che cosa avremmo fatto una volta avuto tra le mani, noi armati e lui disarmato, il cecchino che ci stava ammazzando po– chi minuti prima. Se tu affronti fino in

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