RE NUDO - Anno X - n. 75 - aprile 1979

RE NUD0/24 CHARLES BUKOWSKI Sfogliando i diari di un vecchio sporcaccione ... ••caro signor Bukowski, lei afferma di aver iniziato a scrivere a 35 anni. Cosa faceva prima allora?" E.R. "Caro E.R., non scrivevo". Bukowski Qualcuno, senza troppa fantasia, ha detto di lui che è il nuovo Hemingway: qualcun'altro l'ha definito il "nuovo caso letterario americano". Al di là di definizioni ed etichette più o meno op– portune ed azzeccate - tutte comun– que rifiutate in toto dall'autore in que– stione - Charles Bukowski, dopo anni di lavoro underground, si è imposto re– centemente, di prepotenza, all'atten– zione di pubblico e critica e il suo nome, adesso che abbiamo avuto l'opportu– nità di conoscerlo, non è certo destinato a" perdersi ne.Ila massa di scrittori e scribacchini anonimi del nostro tempo. Biograficamente sappiamo poco di lui: è sicuramente nato nel 1920 ad Ander– nach, Germania, rimanendoci fino ai due anni, per emigrare poi alla volta degli Stati Uniti con la famiglia, preci– samente a Los Angeles, dove tuttora vive e lavora. Letterariamente invece, nasce nell'immediato dopoguerra, pubblicando alcuni racconti nell'indif– ferenza più assoluta di critica e di pub– blico. Trascorre quindi un periodo di oltre dieci anni (dal quale trarrà ma te– ria per i suoi scritti futuri), fatto di sbronze colossali, di tasche vuote, di squallide stanze d'albergo, di vagabon– daggi nell'America degli ,emarginati, dei "drop-outs". A fermare questa lenta ma inesorabile corsa verso l'autoan– nientamento, giunge il ricovero urgente al Country Generai Hospital di Los Angeles, in seguiio a emorragia addo– minale, che tiene Bukowski tra la vita e la morte per diversi giorni. Rimessosi in salute, o quasi, lo scrittore americano torna all'ufficio postale della città, dove lavora per quattordici anni (si licen– zierà poi_ a cinquant'anni suonati) e, soprattutto, ricomincia a scrivere, per lo più raccolte di poesie. Alla prosa approderà più tardi, pubbli– cando racconti per diverse riviste e fogli underground, tra cui il "Berkeley Barb" dei fratelli Scherr, !"'Evergreen Re– view" e !"'Open City". Mentre nel suo Paese, a tutt'oggi, Bu– kowski rron ha ottenuto quel successo editoriale che merita, sembra che qui in Europa, ultimamente i suoi libri vada– no a ruba, soprattutto in German~a e Francia, con crescente interesse di pubblico. In Italia, la seconda edizione di "Storia di ordinaria follia - Erezioni, eiaculazioni, esibizioni", edita questa estate da Feltrinelli in quindicimila co– pie, è andata presto esaurita ed è ora in ristampa, mentre è di pochi giorni l'u– scita di "Taccuino di un vecchio spor– caccione", edita da Guanda, che sta già ripetendo il successo del primo libro. Per chiarire, se possibile, i motivi per cui Bukowski incontra così tanto i gusti del pubblico, soprattutto di quello gio– vanile, credo occorra spiegare, in breve· e probabilmente nel modo più ovvio, la personalità dello scrittore. Caratteristi– ca predominante di Bukowski è il suo esasperato individualismo, che lo ha indotto a vivere ai margini della società americana e a scrivere esclusivamente di sé e delle sue esperienze dirette. Un individualismo disincantato, sorto dalla più totale sfiducia nella classe politica americana e nella capacità stessa della Politica di mutare in positivo lo statu

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