RE NUDO - Anno X - n. 75 - aprile 1979

RE NUD0/22 LANZA DEL VASTO un servo.della pace E' difficile dire chi è Lanza Del Vasto... per lui come per tutti i veri Maestri quello che conta è l'incontro, l'esperienza fisica e spirituale al tempo stesso, della sua presenza. Secondo me Lanza è uno dei pochi Maestri che l'occidente ci ha dato in questi ultimi tempi. Cattolico non-violento, seguace di Gandhi che ebbe modo di conoscere durante un suo lungo viaggio in India negli anni trenta (descritto in un libro Pellegrinaggio alle sorgenti, Milano 1978, che di quel viaggio è il diario), sostenitore di ùn modo di vita 'Qturale. che sia in armonia con le leggi della natura e che rifiuti ogni tipo di violenza, in primo luogo quella della società del Capitale, della macchina, del consumo ... Lanza Del Vasto ha fondato insieme ad alcuni amici la comunità non-violenta dell'Arca, nella Francia meridionale, dove da circa trent'anni vive mettendo in pratica la sua visione del mondo. La comunità dell'Area è un punto di riferi– mento per diverse comunità che in tutto il mondo cercano di organizzare ./'esistenza sui principi difraternità, gioia e creatività non violenta. Negli scorsi mesi Lanza Del Vasto è venuto in Italia per partecipare .a un convegno Gandhiano tenutosi all'Università Bocconi. Dalla sua relazione abbiamo scelto i passi iniziali e quello conclusivo. in cui Lanza parla dell'impegno• ecologista e dei fondamenti di un 'economia non-violenta. Finalmente qualcuno oggi ha comin– ciato a ribellarsi. Quando per la prima volta abbiamo invaso una centrale ato– mica ci fu tra la gente un grande stu– pore. Eravamo ottanta e ci misero mezza giornata a tirarci fuori di là tra– scinandoci per i piedi. Nelle ultime manifestazioni. due anni fa. eravamo ventimila: in Spagna. nei paesi baschi. ce n'erano centomila. Vuol dire che qualcosa è cambiato. Un buon sacer– dote di un villaggio aveva messo questa .scritta sulle·porte della sua chiesa: ''E' proibito l'ingresso in questa chiesa agli ingegneri della centrale atomica (futu– ri) assassini dei miei parrocchiani. Se non si pentono. se non abbandonano quel luogo. non possono entrare in questa chiesa". Ci furono delle proteste ma il vescovo sostenne il suo buon sa– cerdote,._e la domenica seguente una bella corona di fiori- fu portata davanti alla centrale che s1 stava costruendo a ricordo delle future vittime dell'energia , atomica. Le persone preoccupate per l'ecologia si stanno svegliando. ma che cosa possono fare? Qualche discorso. , qualche pubblicazione. qualche mani– festazione, ... ma tutto e solo. in senso negativo. E che cosa di positivo? Solo il rimpianto per il buon tempo di ieri, dei nonni accanto ai fuochi di legna da- vanti ai quali d'inverno si raccontavano le storie. Come siamo giunti a questo punto noi? Vedremo ora come risolvere questo problema. La nostra evoluzione religiosa non è estranea a questa situazione di disprez– zo della natura e di ignoranza dellavita. Ma perché questo disprezzo? E' per fa nostra evoluzione religiosa che è in stretta relazione con lo spirito semitico. Le religioni semitiche hanno la ten– denza a svilupparsi per esclusione. per rigetto. attraverso maledizioni. Se qualche volta assorbono qualcosa lo fanno involontariamente., quasi senza saperlo: Dio è geloso e gli idoli sono, maledetti e respinti: quel che adorava– no i nostri avi è una cosa diabolica. Noi che non siamo semiti. in certo senso e.redo che lo siamo stati: l'abbiamo considerato un dovere. anche se ·era contrario alla nostra natura: il dovere di continuare qualcosa. Così questa re– ligione cristiano-biblica .che si sviluppa sopra una civiltà pagana. respinge il paganesimo: ma che cos'è il paganesi– mo? Non è l'adorazione delle statue. essa non è importante. è secondaria: non sono le statue.che si adorano. bensì le potenze della natura che sono pro– lungamenti delta potenza unica del Creatore. Questa natura viene cons~de– rata come sacra, ed è umanizzata e personalizzata: le si attribuisce una co– scienza, forse malata o che si sviluppa in modo molto diverso da quanto im– maginiamo. Nonostante questo. i pag~i erano c - loro che tenevano il "L~ s Sacro": un pezzo di fqresta fesa con la -spada da UI\ gu viveva nudo: strappare una luco o rom pere un ramcsc.o. strappare l'occhio di un rompere il braccio di una f. sacrilegio che portava alla m~~ìdl'~ erano anche dei rifugi: qualunque linquente o schiavo in fuga avesse rag– giunto questi luoghi sacri era salvo. finché non fosse uscito di lì, nessuno poteva toccarlo. Sacri pure erano l'ac– qua. il sole e il fuoco: "ad ignem non extendere pedem" (non stendtr~ il tuo piede verso il fuoco); questa ste fpr– mula. che ricordo dai miei studi. ~~o riscoperta in India. Quando av freddo e mettevo i piedi vicino al fuo era uno scandalo e così pure lo era quando toccavo l'acqua con noncuran– za. A una persona maleducata e igno– rante. come siamo noi. capita a volte di fare queste sciocchezze. L'albero invece non viene, coqsacrato e non è sacro in se stesso. però spessg esso diviene un tempio. di Buddha o di altre divinità le cui statue o immagini ven– gono poste nell'intreccio dei suoi rami esposte alla preghiera di chi passa. Questo avviene perché l'India. al con– trario di noi. ha avuto uno sviluppo fi– losofico-religioso d•ì tipo ''inclusivo". L'induismo non è né pagano né non pagano. è tutto: pagano e non pagano. monoteista. politeista. magico. Ci sono tutti i gradi dell'evoluzione: dai prei– storici che avevano i feticci e i riti ma– gici. ai politeisti con molti dei. ed anche le potenze della natura. naturalmente. e le potenze reali. le piogge. le acque. le rive i ve!!etali e tutte le dottrine elabo– rate fin ·Jai tempi antichissimi. Cè chi dice che il politeismo è una de– generazione del monoteismo primitivo:. credo che il monoteismo non ci sarebbe mai stato se non fosse stato all'origine dei tempi. Lo spirito è quello della giungla: nella giungla ci sono le erbe. le boscaglie. le foreste. grandi alberi e lia– ne. e tutto questo convive. Tutte le e si mescolano. e .{101) • foglia dall'alttà.

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