RE NUDO - Anno X - n. 75 - aprile 1979

completamente solo negli ultimi de– cenni): la potenza della produzione tecnica. la r.iduzione del valore a calco– lo. il dominio organizzato su scala pla– netaria. Altro esempio. In Italia, quella che solo trent'anni fa· era la rigida morale cattolica di un paese contadino. si è trasformata sotto l'impulso dell'industrializzazione nell'ideologia pura e semplice del con– sumo. Alla mistica della continenza e del risparmio si sostituisce un pragma– tismo edonistico e spendaccione - co– me aveva ben visto Pasolini - perché il consumatore oggi deve essere libero da qualsiasi freno. libero di consumare. appunto ... E basta questo per intro– durre modificazioni radicali nel costu- . me: nell'Italia di oggi l'industria dei divertimenti. del sesso. della pornogra– fia. il consumo di massa delle droghe si affiancano agli ormai ridicoli massi– malismi da operetta di Papa Woityla. E ancora. Il marxismo non si è avviato forse a diventare - nelle aberrazioni sovietiche come nei partiti comunisti europei - un programma tecnico di riformismo. burocraticamente organiz– zato. che viene sempre più ad assomi– gliare ad un qualsiasi progetto revisio– nista sorgente all'interno dello stesso liberalismo borghese? Per poter per– suadere - per poter avere un seguito il marxismo si deve adeguare ai modi dell'organizzazione tecnocratica. perdendo quindi le sue ultime conno– tazioni "umanistiche" ... Il pianeta parla dunque. nella nostra epoca. una sola lingua. una sola verità: quella della macchina e del sub funzio– namento impeccabile. I valori supremi del passato. Dio e le sue maschere. sono condannati alla sconfitta che la Storia ha già sancito. Ma sarebbe sbagliato vedere questi valori come qualcosa di essenzialmente diverso dalla tecnica attualmente dominante. I valori non erano che i modi dell'organizzazione antica di questa volo!1tà di potenza che si cela nell'assenza della tecnica; essi decadono in quanto non più funzionali, cioè lasciano il posto a qualcosa che è stato da loro stessi prodotto. La tensio– ne al dominio totale. che porta oggi l'uomo a dissolvere il mondo per poi riprodurlo tecnicamente, manifestando così l'assoluta padronanza dell'oggetto (decomposto e rifatto fino a perdere il senso della denominazione ·'oggetto"). tutto questo era già presente in em– brione nella organizzazione e nelle tec– niche dell'antico Occidente: ciò che viene oggi alla luce ha una provenienza lontanissima. Quello che è inedito, è piuttosto l'~stensione di questa assoluta disponibilità alla distruzione e alla produzione. dalla "cosa" all'uomo. (E da qui eravamo partiti: dalla persua– sione occulta come mezzo di distruzio– ne - fabbricazione della coscienza). Da Parmenide in poi. potremmo ba– nalmente concludere, il resto è conse– guenza ... Ma, al di là delle . capriole filosofiche. c'è un motivo preciso per cui ho pro– posto questi testi sulla rivista: coloro che non cessano di avere fiducia nelle· possibità liberatorie di prospettive Umanistiche (a matrice Orientale 0d Occidentale) hanno qui materia di ri– flessione. Io stesso. per molti versi legato alla protettività rassicurante di questi "va– lori", mi chiedo se non sia giunto il mo- mento di affrontare la visione del "de– serto che cresce" senza affannarsi a tappare i buchi con lo stucco onnipre– sente dell'Utopia. specialmente quando essa è presa a prestito da una zona RE NUD0/21 geografica - l'Oriente - dove oggi, l'incursione vittoriosa della tecnocra– zia. ne decreta la sopravvivenza solo a livello poco più che folkloristico. "L'Oriente non è la salute, ma è lo sta– dio che precede la malattia (...) L'Eu– ropa è cieca perché solo essa ha tentato di guardare il sole. L'uomo deve passare per questa cecità e deve percorrere fino in fondo il sentiero della Notte, perché infine la verità possa brillare nello sguardo ..." (E. Severino - Gli Abita– tori del Tempo - Armando, Roma 1978). Dove si vede che il filosofo è Severino di nome e di fatto. Tuttavia penso che con queste affer– mazioni sia opportuno confrontarsi, anche perché. se è vero che esse chiu– dono la possibilità di qualsiasi "ritor– no". indicano_ e rivelano nella sua ur– genza la via dell'"oltrepassamento". Oltrepassamento di ·che? Del nichilismo. di Cane Caldo (I) e anche del signor Severino. natural– mente ... 1) Quindicinale dell'Era Tecnologica. diretta- mente ispirato dal cinismo televisiv9. , Walter Binaghi

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