RE NUDO - Anno X - n. 75 - aprile 1979

RE NUDO/20 dell'uomo hanno torto perché sono im– potenti. Essi credono ancora, in con– trasto con la cultura essenziale che li alimenta, nei limiti della "dignità uma– na", dell"'interiorità" e dell'"inviolabi– lità" della coscienza. Che sono miti, proprio in questo non riescono ad avere potenza; mentre quegli intellettuali credono ancora che il contenuto di questi miti abbia "valore" indipenden– temente dalla loro potenza. Si tratta dello stesso equivoco in cui si trovano gli intellettuali antifascisti, che rivendi- cano contro la pura logica della forza una seri di "valori" che sono già stati travolti dalla stessa cultura essenziale sulla quale l'antifascismo (e il fascismo) si appoggia. L'antifascismo si fonda cioè su una cultura che ha la sua esprezzione più rigorosa proprio in quella logica della forza che l'antifasci– smo combatte. Agli amici marxisti che mi domandano da che parte-sto rispondo: voi e i vostri avversari e, naturalmente, io stesso stiamo tutti dalla stessa parte. la parte dove "il deserto cresce". Il deserto è la storia dell'Occidente. Ma lo sguardo che vede crescere il deserto, lo sguardo non appartiene al deserto. Sta "dall'al– tra parte". E in esso è riposta ogni pos– sibilità di salvezza. Sino a che questo sguardo non viene testimoniato è ine– vitabile che i difensori dell'uomo siano dei falliti. Relitti che il deserto, cre– scendo, lascia dietro di sé. (rratro da "Tecne" di Emanuele Severino. Rusconi editore) Cronache dal deserto. • • Le riflessioni che precedono hanno .vfoto della irrimediabile sconfitta sto- un'effetto certamente inquietante: esse rica di questi "valori", che fanno capo tentano di condurre il lettore in un ad antiche e moderne concezioni luogo aperto e desolato, dove il crollo "umanistiche" (cristianesimo. liberali- definitivo delle mitologie morali rivela smo, marxismo ecc.)? l'angosciosa nudità dell'uomo Occi- Qual è il Destino dell'Occidente? dentale, abbandonato al dominio di- Proviamo a rispondere usando anche spiegato della Tecnica. argomenti dello stesso Severino. Bisogna dire che il tono dominante del ·Secondo alcune correnti del pensiero testo di Severino risente di quella so- moderno, il senso del Destino Occi- lennità liquidatoria, di quella superio- dentale si può riassumere in una sola rità ostentata, propria di chi è convinto parola: NICHILISMO (dal latino "ni- di rivelare l'Essenziale... hil" = niente). "Nichilismo". scriveva Forse il professore di Filosofia, perduta Nietzsche, "significa che dei valori su- la possibilità di "dimostrare" nuove premi non resta più nulla". Insomma la Verità, non rinuncia però al pathos storia dell'Occidente sarebbe caratte- "apocalittico", indulgendo per lo m_eno rizzata dalla progressiva distruzione di al piacere di.stupire, di mera vigliare... quei valori che all'inizio di questa stessa Ma lo si può perdonare volentieri: il Storia, avevano fondato la cultura suo libro è una miniera di spunti e me- umana. ditazioni da ripensare. Riconosciamo La morte di Dio non è che il principio: una buona dose di coraggio, al nostro il crollo di questo colosso d'argilla tra- filosofo, che non esita a sottoporci, con scina con sé, uno ad uno. tutti quei" l'immagine del "deserto che cresce", un Fondamenti Assoluti che le filosofie quadro terrificante, senza rassicurare Occidentali hanno tentato di mettere al poi gli animi con qualche Utopia -suo -posto: dalla Legge alla Morale. buon mercato, o col solito Atto di Fede dallo Stato alla Coscienza di classe ... nell'uomo, di cui oggi non si riescono Tutti i fantocci dell'ideologia europea più a vedere le ali... crollano inevitabilmente. perché - co- Anzi è sua convinzione che, soltanto me la figura ài-l)io- essi non sono che svincolandosi dalla zavorra dei mori- incarnazioni del principio di Autorità. bondi "valori" del passato, l'uomo Tullo viene radicalmente livellato e contemporaneo possa ,affrontare il sottoposto all'autorità unica e imper- proprio Destino. scrutabile della tecnica. dell'efficienza Ma per quale motivo Severi.no è con- produttrice. L'essenza dell~ tecnica giunge da molto lontano (fin dagli al– bori della civiltà greca. dice Severino) e in un processo lento e sotterraneo essa viene ad assumere il dominio assoluto di un Olimpo dove un tempo regnarono ben altri Numi.- Cerchiamo di cogliere qualche "pas– saggio" di questa Storia, che ci serva da esempio. La società feudate del medioevo si reg– ge sul principio della gerarchia. L'ordine che così si perpetua. non brilla però di luce propria: il suo fondamento è teologico. cioè divino. Il potere del Papa e dell'Imperatore, e la struttura gerarchica stessa del vassallaggio. han– no i loro fondamenti nella sanzione re– ligiosa. L'ascesa al potere della classe borghese potrà avvenire soltanto ac– compagnandosi all'.uccisione del valo– re. cioè di Dio: un omicidio lento. che avviene in silenzio. non per l'opera del Giacobino ma. molto prima. per mano dei bottegaio. del contabile. che sosti– tuiscono ai privileg_iJ?er diritto divino della società feudale. il codice merito– cratico borghese basato sul calcolo. il lavoro e la produzione ... Gli stati borghesi. così come essi ap– paiono al principio dell'età contempo– ranea. rivelano già i segni della loro conformazione attuale: anche se il co– stume sociale vive dei feticci del Diritto e della Morale. mostrano già tutta la loro estensione (che si dispiegherà

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