RE NUDO - Anno X - n. 75 - aprile 1979

pubblico viene abituato un poco alla volta a non reagire più criticamente all'immagine del mondo che gli viene proposta. L'immagine persuade. Quando si è persuasi, non si è soltanto persuasi di qualcosa, ma si è anche convinti di non subire una costrizione che obblighi al consenso. L'opera di persuasione che annulla le capacità critiche di coloro ai quali viene rivolta è quindi una "manipolazionf dell'uomo, tanto più efficace quanto meno è scoperta. I "persuasori occulti" sono appunto coloro che avvalendosi delle tecniche pubblicitarie r~ndono credibile alle masse un'immagine falsa del mondo. Il libro di Packard termi– nava con queste parole: «Il sopruso più grave che molti manipolatori commet– tono è il tentativo di insinuarsi nell'in– timità della mente umana. E' questo diritto all'intimità della mente che ab– biamo il dovere di difendere». Eppure Packard e tutti i difensori della "dignità dell'uomo" (dell"'intimità della mente", dell"'interiorité\ della co– scienza") hanno torto. La logica della pubblicità televisiva è superiore alla logica degli intellettuali contestatori. E' vero che la difesa dell'uomo e della sua dignità appartiene alla ·tradizione cul– turale dell'Occidente. Ma lo sviluppo della civiltà occidentale è insieme pro– gressiva consapevolezza che tutto ciò che si presenta come "verità definitiva" o "verità incontrollabile" è mito o pre– varicazione: e cioè nemmeno la morale è una.verità definitiva: nemmeno quella morale che difende l'uomo e la sua .di– gnità: nemmeno: quella che proibisce ai "manipolatori" di "insinuarsi nell'intimità della mente umana". La cultura di cui si nutrono gli intellettuali che prendono posizione critica nei · confronti della persuasione occulta e delle tecniche pubblicitari.e ha ormai portato a termine la distruzione di ogni fondamento su cui si regge ogni norma morale e ogni "umanesimo". Nell'oriz– zonte della civiltà occidentale. ogni al– tra forma di cultura che voglia dif en– dere i valori religiosi e morali della tra– dizione è destinata a soccombere. Gli intellettuali che ne sono portatori sono dei sopravvissuti. Ma sono dei soprav– vissuti (anche se la morte reale del loro mondo è più recente) anche quegli in– tellettuali "moderni". "progressisti". ''aperti". "di sinistra", che nella loro critica alla persuasione occulta mostra- RE NUD0/19 Riusciranno i filosofi a spuntarla con John Travolta? no di rimanere pur sempre attaccati a quei "valori" tradizionali - ("diritto all'intimità della mente", "interiorità della coscienza") che la cultura essen– ziale dell'Occidente ha definitivamente distrutto. A /l'interno della cultura essenziale dell'Occidente - di una cultura cioè che ha portato al tramonto, e inevita– bilmente, ogni "verità ~efinitiva" - l'unico senso che la parola "verità" può avere è la capacità di dominio, la po– tenza. il successo, e quindi la capacità di persuadere le masse. Un'immagine del mondo è "vera" solo se riesce a far sì che le masse se ne convincano, ed è "falsa" se non possiede questa capacità. Per questo motivo l'immagine del mondo proposta dalla pubblicità tele– visiva è "vera". Le parole "libertà", "eguaglianza", "fraternità" sono dive– nute "vere" perché la classe sociale che si era convinta di esse è riuscita a pre– valere sulla nobiltà feudale e sull'asso– lutismo monarchico. Anche la "verità" dell'amore cristiano consiste nella sua capacità di persuasione e di dominio. La cultura essenziale ·dell'Occidente distrugge la propria tradizione (e la cultura tradizionale - la difesa dei va– lori morali e religiosi - non solo non può evitare la propria distruzione, ma è, proprio essa, l'origine e il fonda– mento della propria distruzione). In questa situazione, la critica degli intel– lettuali alle tecniche pubblicitarie è fallita in partenza. Le tecniche pubbli– citarie, sanno fare quello che gli intel– lettuali non sanno fare: sanno convin– cere le masse. Gli intèllettuali difensori

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