RE NUDO - Anno IX - n. 72 - gennaio 1979

Mecca trandomi con la faccia sul pavi– to. Alla prima genuflessione, pro– iai il verso del Corano: «Egli è il unico Dio», e alla seconda: «Voi edenti, vi dico che non adoro che voi adorate ...». e_facevo le mie genuflessioni, il a/teneva lontani i pellegrini per e che mi calpestassero. eme con la mia guida, andai a equa del pozzo di Zem Zem e o tra le due colline Safa e dove Agar vagò in cerca di ac- poi entrammo. C'erano così tan · pel- suo figlio Ismaele. legrini, sdraiati, a sedere, che dor iva- sta visitai la Grande Moschea no. pregavano o passeggiavano da dare ai intorno alla Ka'ba altre tre l'impressione eh~ fossero tutti u so- ·orno seguente, subito dopo il ora l'altro. el sole, migliaia di noi si mi- Non ho parole per descrivere 1 ......:~ .. ""ammino verso il monte Arafat, moschea che si stava costruend ando lamentosamente all'uni- no alla Ka'ba. Mi entusiasmai abbayka! Labbayka!» e «Allah siero che quelld era solo uno de . La Mecca è circondata dalle sali progetti di ricostruzione che .. più squallide che si possano va il giovane dottor Azzam, lo re. Sembrano fatte con le cui ero appena stato ospite. egli altiforni e su di esse non sarà finita, la Grande Mosche ~lla c.--.,,,..,.n filo d'erba. Arrivammo a Mecca supererà per bellezza arébi ègiorno e fino al tramonto pre- tonica il Taj Mahal dell'India. e cantammo, recitando le.spe- Seguii il Mutawaf portando in ghiere dell'Asr (pomeriggio) e sandali. Poi vidi la Ka'ba, u ixhrib (tramonto). nera nel mezzo della alzammo le mani con gesti di torno ad.essa p ne e ringraziamento, ripe- i li ia di role di Allah: «Non c'è altro ~1,•eillC'fAllah. Egli non divide il Suo n nessuno. Suoi sono l'auto– erito. Tutto il bene viene da ..,,...._..,.,.,.,gli ha potere su tutte le cose» .. al monte Arafat concludeva i mentali richiesti a chi faceva il aggio alla Mecca. Chi manca– empiere quest'ultimo dovere :Vaconsiderarsi un pellegrino. era finito. Gettammo le sette zionali al diavolo; alcuni si are i capelli e a barba; io, · · · · e me la sarei a mia mo– avrebbe- RE NUD0/9 costringermi a lasciare la casa di Long lsland cui abitavo con la mia fami- jpali stazioni radio e televisive e i ma ·ori giornali americani avevano al Cairo i loro inviati che cercavano dappertu to di stabilire un contatto con me ptr intervistarmi circa il furore che avevo presumibilmente provocato a NewY:d lo non ne sapevo niente. Sapevo sol– tanto q-q lo che avevo lasciato in Am ·cae come fosse in contrasto con quello vevo trovato nel mondo mu Una ventina di noi che avcwao,. ·10 lo Haij stavamo seduti in una enorme tenda sul monte Arafat ed io~ atto di essere un musul– no, ero al centro dell'at- chiedevano quel era l'a– aij che più mi aveva fatto no dei molti che parla- v mi faceva le domande e p cevano le mie risposte per g ella domanda risposi non direttameoe come loro si sarebbero aspettato, ma me ne servii per sottoli– nea e il concetto che più mi interessava. « tell nza! - dissi. - Popoli di t ra;ze, di ogni colore, che ven- tutto il mondo insieme, come r a cosa sola! Ciò mi ha il re dell'Unico Dio». 1'$i non sia stato di buon gu- s a la domanda mi dette la lit far loro un piccolo di- su zismo dell'America e sui esso derivano. · ben presto in che misura ne colpiti. Sapevano che la sorte o americano era «brutta», ma Q consapevoli che fosse disu– he si trattasse di una vera e castrazione psicologica. Questa e veniv da altre parti del • · In quanto mu- . oste nere

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