RE NUDO - Anno IX - n. 72 - gennaio 1979

partisce. Infine Nebehr Gudahtt stesso guida fino all'insostenibile contempla– zione dell'Ente Supremo, non può che "dissolversi semplicemente nello Spa– zio" (2). Su questo scenario la musica si staglia carica d'ineluttabile, chiara e oscura come una sentenza kafkiana: al di so– pra di tutto, l'isteria vocale di Blasquitz, che impersona il Profeta. I cori, nel ri– petere i comandamenti dello Spirito Universale ("Hortz fuhr-der Shteiken West...") sono bene lontani dalla lim– pidezza rassicurante di un mantra. La ~ della ripetizione è stata spe~so dai Magma, !!d ottiene ..sempre ~ 'dì _acuireal massimo la tensio– }àtente neltà musica,Per rendetsen:e çonto, basta confrontarli con i naturali· ragorusti Gong: anche l'Allen di Ca– rt Eléctriquesi siserve di ripetizio- ,111a con che differenza di spirito! ~udizio.fmale procede'così in un'at– era torquemadesca, una . lunga; danna 'al rogo, n.on certo rischiarata dal fraseggio disteso della chitarra elet– trica, unico omaggio allo stile Floyd di David Gilmour. Dopo il Kommandoh, con una di quell~ svolte brusche caratteristic\le del grup– po, organico ed impostazione nuovi per Kohntarkosz, "Ingresso nella tomba di Emehnteht-Re" (3). II suono si apre ad una solennità quasi mistica, maestoso quanto era concitata l'opera preceden– te. Organi e pianoforti hanno sostituito i fiati, la trama vocale è scomparsa, al suo posto la sovrapposizione dì seg– menti armonici (ricordo dell'adorato Coltrane?), che si conclude in una spe– cie di Om. Con Kohntarkosz, tra l'altro, . si·mette in luce un nuovo personaggio, J.anik-TQp, il bassista, che secondo Vander sarebbe l'unico musicista, oltre allo stesso Vander ed a Coltrane, dotato di una vera disaiplina interiore (I). An- , che lui ba la sua mitologia, quella del popolo di Ork; la svilupperà meglio nel successivo Udu Wudu, dove. di fronte a un Vander nostalgico e un po' svagato, RE NUD0/41 fornirà con De Futura il brano più compatto e significativo, un nuovo viaggio attraverso tempo e spazio. Viaggio, ecco una parola importante nella filosofia Magma. Ogni loro opera si articola in forma di un viaggio fuori dalle nostre dimensioni (niente a che vedere con gli acidi, beninteso). Anche se la vera chiave di volta di tutta la costruzione è l'esoterismo: " .. .la musica è come questa statuetta egizia: un pro– fano la guarda e la trova graziosa. Un iniziato comprende il motivo di ogni sua dimensione, il motivo per cui è stata costruita. Un maestro entra subito in vibrazione con la statuetta" (I). Ecco, l'avventura dei Magma ricorda molto una iniziazione. Diverse compo– nenti sembrano legate a qualche culto misterico, la lingua incomprensibile, la musica con le sue strane sensazioni, quel senso di potenza tenebrosa alla base di tutto. Come se il fine fosse di "entrare in vibrazione" con la struttura stessa dell'Universo, tramite una musi– ca che, anche se colpisce, tiene lontano il profano dal significato ultimo. come se la forza nascosta fos~etroppo grande per essere sopportata. Questa enorme forza, che possiamo sentire in tutte le loro creazioni, è la mponente vitale del fascino dei gma. Fascino e forza non necessa– namente benevoli, spesso negativi, a tratti anche sinistri. Ma alla base c'è l'energia stessa dell'Universale: e in nessun Libro è scritto che debba essere soltan.toarmonia.... paolo bertrando 'Note ( l) Christian Vander, intervista a Gong, maggio1975 • (2) Cliristian Vander, note di copertina a Meka ik Destruktiw Kommnandoh (3) çbristian Vander. note di copertina a Kohtarkosz Discografia M(lgma (Philips, 1970) J()(JJ° Centigrades (J>'hilips 1971) Mekanik Destruktiw Kommandoh (A&M, 1973) Kohntarkosz (A&M, 1974) Magma-Live (Utopia, 1975) Udu Wudu (Utopia, 1976) Jnedits, (Tornato, 1977).

RkJQdWJsaXNoZXIy