RE NUDO - Anno IX - n. 72 - gennaio 1979

.#-•~ ·""" "\ ., . ; ;) . t .= ,, ... ~Hll~'.✓,;J'-r,~• -~ a 2 FIABEMINIME di MarinaValcarenghi A qualcuno che le ha chiesto come mai da carceri e manicomi giudiziari, di cui si è sempre attivamente occu– pata, sia giunta a scrivere fiabe, Ma– rina Valcarenghi ha risposto ch_ele due attività sono solo apparentemente molto diver,e, perché a furia di im– maginare un mondo senza galere e senza manicomi, le è venuto sponta– neo inventare delle storie per bambini dove si viva e si parli di avventure e di libertà. Le due fiabe che qui presentiamo sono tratte da "Fiabe minime•: ediz. Sa velli, 2.000 lire. Le illustrazioni invece sono di Gianni Peg, e sono tratte da "Nicola è scappato di casa': Mazzotta, 6.000 lire. li dragoe i ma.estri cattivi C'era una volta un grosso drago con 1~ali e una bocca enorme dalla quale usciva un fuoco viola. Quel drago, di riffa e di raffa, arrivò a Milano e si sistemò al Parco Lam– bro e cominciò a mangiare le cose e la gente,' perché si sa che i draghi mangiano anche la gente viva con le scarpe e il cappello. Come faceva? Si alzava in volo sulla città. così enorme com'era, da oscurare il sole, poi con una zampona agguantava cose e perso– ne, scegliendoli però tutti uguali. Sì, il drago mangiava un solo cibo a pasto. Un giorno m·angiò tutti i vigili, un giqrno tutti i tram. ·.un'altra volta tutti i benzinai e poi tutte le ·edicole. I milanesi erano spaventati: "Come facciamo senza tram, senza giornali, senza benzina, senza nessuno che dirige il traffico? Non si può andare avanti così" Il cavalieree le Ingiustizie C'era una volta un cavaliere grande, buono e coraggioso. Siccome come spadaccino era imbattibile, correva sul suo cavallo bianco, avvolto in un rosso mantello, in giro per il mondo ovunque ci fossero ingiustizie da eliminare. Un giorno capitò in un paese dove c'era un mostro che comandava e che aveva l'abitudine di mangiare una donna al giorno. La gente era disperata. Soprat– tutto le donne. Lampo, cosi si chiamava il nostro cavaliere, sguainò la spada e ·uccise il mostro in quattro è quattro otto. Poi capitò in un paese dove quelli che ave.vano gli occhi neri non potevano uscire di casa altrimenti venivano messi in prigione. Lampo in un duello indi– menticabile sconfisse il re di quel paese e la gente cogli occhi neri, felice usci per le strade. Proseguendo il suo cammino il cavalie– re arrivò in un paese dove facevano delle stupende torte al formaggio che _poisolo il principe coi suoi amici pote– va mangiare. Tutti piangevano senten– do quel delizioso profumo uscire dai forni, perché tanto poi i fornai doveva– no portare tutto alla, reggia e se non ubbidivano era tanto peggio per loro, dicevano. I bambini invece erano spaventati per un altro motivo, a loro non importava gra che di giornali o benzina, ma continuavano a pensare al giorno orrido in cui il drago avrebbe deciso di mangiarsi tutti i bambini. ' Ed erano molto seccati. Intanto che loro erano seccati. il drago continuava a mangiare e a sputare il suo fuoco viola che solo a vederlo faceva tre– mare la pancia dalla paura. Un giorno mangiò tutte le giostre. poi tutte le suore. tutti i semafori, tutti i telefoni e tutti i poli– ziotti... Digeriva tutto; non gli veniva mai mal di pancia. Finì che un giorno tutti i bambini di Mila– no. ma proprio tutti. anche quelli con raf– freddore e il morbillo, si trovarono belli chiusi a fare una riunione in una scuola naturalmente deserta e presero la solenne

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