RE NUDO - Anno IX - n. 63 - marzo 1978

RE,NUD0/18 ATTENZIONE: sul prossimo numerodi Re Nudo in edicola intornoal 1O aprile tutti • l risultati minuto per minuto del Questionario RE NUDO 1978 dove finalmente sapremo chi siete e cosa mai volete! a QUESTI DIECI ANNI RMSTI DA UN .,GAY- L'omosessualità? Uno squallido vizio pr Dunque: è l'anno dei finocchi (non la– sciatevi fuorviare se tutti ormai li chia– mano gay; è una sostituzione da non passare sotto silenzio) e io che la "pen– so" così ho gia pronta la bisaccia come ogni buon pellegrino all'approssimarsi dell'anno santo. E', anche, il decennale del '68 ed è tanto forte la tentazione di fare gli sto– rici di se stessi che neanch'io riesco a resistere e mi unisco al coro delle ma– nifestazioni (e delle contestazioni) ce– lebrative: con un modesto mazzolino di riflessioni sgradevoli, forse, ma con la memoria meno corta di tanti icono– clasti dell'ultim'ora. E', poi, l'anno che mi sorprende "nel mezzo del cammin di nostra vita". Cioè, per uno che alla vita ci tiene, sta– gione di bilanci. L'abito fa il monaco! Passai quelli che dovevano essere i miei anni più belli squassato dalle tempeste della doppia vita (1) che, come ognun sa, tra la voglia di essere llssimilati alla normalità e il terrore dello scandalo, richiede più abilità del doppio gioco ed è più inesorabile della partita doppia. Qui mi sorprese il '68. Prometteva felicità a tutti. Ne promise anche a me; s'intende: in via seconda– ria e subordinata. Finì col distribuire identità e "abiti" mentali. A basso co– sto; però tutti della stessa taglia. Tanto meglio. Cosi era più facile nasconderci sotto irriducibili residui individualistici e pericolosi vizi di carattere. Feci la coda più e più volte per avere un mo– dello almeno più civettuolo. Ninte. Mi dissero che eravamo tutti uguali, che eravamo fratelli in Marx, che... Per me che avevo trascorso in patita solitudine, senza compagni e sempre un po' fuori posto, quegli anni cosi ro– vesci della mia vita, che mi si chiamasse "compagno" m'era, all'inizio, sempli– cemente insopportabile. Ma quando capii che si doveva scegliere tra l'essere compagni o l'essere... (eran tempi "tridentini" quelli, senza tante manfri– ne di dialogo coi fratelli separati) non ebbi dubbi. Scantinati fumosi e freddi furono tea– tro anche di un'altra guerra che, di li a poco, fu dichiarata su un nuovo fronte: la crociata per la· iiberazione omoses– suale. Anche li vennero distribuiti, senza lesinare, abiti e identità. Si trat– tava - è vero - di un modello diverso, meglio rifinito; ma erano sempre trop– po poche le taglie. Mi ~issero ~he anche noi diversi eravamo uguali; e fratelli. Che anche la perversione andava be– none a patto che non fosse trop– po...perversa (appunto). Imparai a portarla come un fiore all'occhiello; non era neanche tanto difficile: basta– va rimuovere certe tenaci urgenze di...corpo. E' scoppiata la rivoluzione e sono indeciso su cosa mettermi. Non avevamo nel frattempo comincia– to a corteggiare la sinistra? Certo. Un Lambro dopo l'altro quello che era stato uno dei più gustosi motivi di scherno tra maschi diventava, improv– visamente, soggetto rivoluzionario, la– sciando tutti con un palmo di naso. Non era la prima sorpresa che avevo

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