RE NUDO - Anno IX - n. 63 - marzo 1978

RE NUDO/10 topazi, e la piuma di struzzo ondeggia– va sul cocuzzolo dei loro turbanti: «ma-con-do ...ma-con-do ... ». Tremen– do! Con l'aria che tira, si permettono anche di fare gli spiritosi! Fuori c'è Milano che si sacrifica, in continuo stato d'allarme, ma con un volto di energica serena fermezza, e questi ca– merieri si mangiano ananas e cibi ma– crobiotici proprio come al Paradise di Amsterdam! Tremendo! Ma ci sono anche bancarelle improvvisate, dove si vendono vestiti usati, spille, libri, bam– boline di stoffa, e magliette con su stampato un leone, una croce, una lo– comotiva, una stella rossa o qualche Libertà con in mano una torcia dalla quale s'irradiano raggi da fùm-luce. L'anima del Macondo è qui, nei cerchi ,otec a che dalla sera al mattino si formavano, facendosi e disfacendosi, attorno a qualche imbonitore, con la mobilità dei fiumi di canapa indiana che bruciava in grossi tripodi di rame finemente ce– sellati, posti ai quattro angoli del Salo– ne. C'eri!, il cerchio con al centro la scimmia che faceva i salti mortali e ca– priole tra il divertimento dell'assem– blea barbara. C'era il cerchio del ven– ditore di fichi d'india e cavallette ab– brustolite che pare siano deliziose co– sparse di pepe e di cumino. C'era il cerchio di Dario Dieli, teologo dell'e– stetica omosessuale. Dario Dieli arri– vava di sera, parlava e discuteva. Poi si ritirava in una stanza, si truccava e si travestiva e improvvisava i suoi show per pochi intimi. Cantava l'Aida, alcu- ne arie dal "Barbiere di Siviglia" e i pochi intimi muovevano le caviglie e le anche facendo risuonare tra le dita le castagnette di bronzo. Suonavano an– che il tamburo e certi campanellini ti– betani. E queste danze, queste musi– che, queste- arie s'accompagnavano immancabilmente a gesti mistici, oc– chiolini strabici, schiocchi di dita, gesti a pugno chiuso, sculettii birbanti forse invitanti a tripudi ignominosi, pernac– chietti, inchini e scorregge e saluti e baci all'infinito misterioso. Al Macon– do venivano molti mercanti, la testa nascosta da capellacci che nasconde– vano nidi di serpenti tra i capelli.' Tre– mendo! Questi mercanti Medusiani vendevano ali di civetta, pelli di gatti selvaggi, libretti rossi, paralumi liberty, cappelli di Bonnie & Clyde, e una zuppetta speciale di loro invenzione, una zuppà grassa dove galleggiavano cose innominabili. Nei labirinti si ag– girava una folla prodigiosa di UFO. Negli stanzini dell'Amministrazione avvenivano, in gran segreto, incontri ravvicinati del terzo tipo. Intanto, chiuso in Direzione, il capo di questa colossale organizzazione, contava i mi– liardi perché di norma l'incasso delle serate si aggirava intorno a cifre colos– sali. Tremendo! Mentre tutte le abominazioni di scate– navano nel locale, nei labirinti e nei saloni e nelle stanze particolari del Macondo, Milano faceva sacrifici e mostrava, anche di notte, il suo volto di energica serena fermezza. In questo sconfinato universo di corruzione si aggirava Mardochek, il Caos Grac– chiante. Veniva una sera sì e l'altra no e i camerieri, alti, biondi, col turbante, gli servivano lo champagne con ossequio. Tremendo! La sorgente d'infezione morale era qui, nel cuore di Milano, proprio di fronte all'antico ponte delle Gabelle. Non ci si poteva sbagliare. Le mamme, passando, udivano un vulca– no di merda tuonare al fondo di questo inferno._Ma il Grande Pompammerda è stato finalmente scoperto. Dalla se– gnalazione dei genitori democratici è scattata tutta una serie d'_indagini, che hanno portato in breve tempo alla conclusione di tutta la faccenda (alme– no di spera ...). In America però è peg– gio. (abbiamo trasmesso una tragicronaca regi– strata dalla Stampa italiana. Hanno col/a– borat(! Alfredo Todisco & Giovanni Belin– gardi del Corriere della Sera e Nino Lorusso & Furio Valenti de La Notte)

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