RE NUDO - Anno VIII - n. 56-57 - agosto-settembre 1977

RE NUD0/54 MUSICA QUINTESSENCE Alcuni numeri fa, su Re Nudo; è apparso un "Requiem per i Quintes– sence", il dolcissimo gruppo di Not– ting Hill, scomparso dalla scena mu– sicale da quattro anni ... Ora a Lon– dra, passati tre mesi, li incontro in un teatrino di qùartiere davanti ancora ad un pubblico entusiasta che non li ha dimenticati per un attimo. La formazione è composta dai tre vecchi elementi, cioè Shainbu al basso e alla chitarra acustica, Jake alla batteria e naturalmente Raja Ram al flau_to... al piano ed al violino la sua compa– gna. E' tutto. I Quintessence II sono nati in una scena musicale massa– crata dal Pu.nk Rock, popolata anco– ra da vecchi mostri che vanno da Peter Frampton ai redivivi Genesis. Quattro anni sono passati invano e la loro musica risulta più compatta, anche perchè non fanno per ora uso di testi, nè vi è alcuna presenza vocale. Credo che il "discorso musica– le" sia stato ripreso al punto in cui fu lasciato durante la scissione del gruppo, che vide Shiva, il cantante, andarsene per altri, più funky e più remunerati lidi. Atmosfere liquide che meno concedono ora alla "musica indiana" ma che favoriscono soluzio.– ni jazzistiche a volte perfino di note– vole "grinta". Purtroppo l'imbarazzo della scena londinese, che nulla sa prendere se non può subito definirlo ed etichettarlo è stato reso evidente sia da Time Out, sia dai giornali "specializzati" che non sapevano se inserire il gruppo tra i programmi e le recensioni "rock" oppure "folk" o infine "jazz". Da segnalare due "e– stravaganze" dei nuovi Quintessence e cioè un rifacimento veramente dol– cissimo ed imprevedibile di "Eleanor Rigby'', che la dice veramente lunga sulla nuova vena jazzistica del grup– po ed un rifacimento di un reggae ( !!!-) di Bob Marley di cui ho di men- ticato il titolo. Due pezzi "trasforma-. ti" ed assolutamente originali che dimostrano in fondo quello che i jazzisti del passato haµ sempre dimo– strato,che cioè anche dalle "perline" della musica di consumo si possono trarre delle "perle" musicali in assolu– to. Dipende da chi suona. Poichè ho amato i Quintessence forse più di ogni altra band, e li amo ancora, poichè devo a loro alcune delle più alte percezioni del mio corpo, ho deciso di andare a parlare con Raja ... il magnifico ... C'è almeno una cosa che va rivelata subito. Raja Ram NON E' uno di quei· "mistici" che siamo abituati a pensare in relazione "ad un certo tipo di musica" ... Raja in persona è la creatura più ironica, più divertente, più dissacratoria che io abbia mai conosciuto: fisicamente assomiglia poi a Groucho Marx ed ha lo stesso spirito corrosivo, trasferito, per ragio– ni storiche, ad un personaggio dei "freak brothers". Ho cercato di avere con lui la conversazione più "seria" che fosse possibile. Una parola!! Raja: "Merc:oledi, ventitre di giugno 1977, all'una e un quarto del pome– riggio, seduti nel salotto di otting Hill, atolia, Raja Ram e Carlo Marx ...grrrr ...braaaaamm, glu glu ... avanti cretino ... finito! OK. .. !! Re Nudo: "Quello che vorremmo sape– re è il perchè avete deciso, quattro anni fa di privarci di questa fantasti– ca band, chiamata Quintessence". Raja: ''E' una storia molto complica– ta. Cercherò di farla semplice: el 1972 noi facemmo una serata alla Halbert Hall (luogo di consacrazione ufficiale per i gruppi ... n.d.r.). In quel tempo, il nostro menager, che era un poeta, che aveva scritto molto del nostro materiale ... decise che non ce la f~ceva più a seguirci, per via dei nerv1... Ebbe infatti un esaurimento nervo– so... si si, per colpa mia, non della band ... ero io che gli telefonavo alle tre di notte per far cambiare il colore del manifesto ... sono stato io a farlo impazzire ... Era un poeta, non un menager: e si trovava da troppo tempo in una situazione spiritualmente isopporba– bile ... Così accettammo la proposta di un tipo che ci ascoltò alla Albert Hall e che disse: "Da oggi penso a tutto io! "Ci offrì "questo e quello", un sacco di soldi ecc... A parole. poi invece, dopo appena sei mesi, ritirò le dieci– mila sterline che avevamo in banca e che costituivano tutte le risorse del gruppo e scappò dall'Inghilterra! Fre– gò anche altri, quarantamila sterline alla casa discografica ecc ... Sparì nel tramonto così, guidando la sua Aston Martin, e nessuno l'ha più visto. Così ci trovammo da un giorno all'altro in una situazione molto seria: eravamo pieni di debiti ... e poi avevamo una certa reputazione, ma il problema era. "Cosa farne di questa "reputazio– ne"? Poichè avevamo suonato per troppo tempo in Europa, troppo in Inghilterra, in ogni pub, in ogni festival, in ogni osteria, in ogni radu– no, in ogni evento ... Eravamo ormai ad un punto di DOVER cambiare qualcosa nella nostra carriera, perciò

RkJQdWJsaXNoZXIy