RE NUDO - Anno VIII - n. 56-57 - agosto-settembre 1977

facendo bene attenzione a non dire le parole - LA PAROLA - fingendo distrazione-v€rgogna-pudore - per un anno e quattro mesi. Non tutti i giorni, non tutt~ i mesi. Lei in tailleur rosso fattura classica-scarpe nere– borsetta di vitello-fazzoletto annoda– to in· modo come si suol dire impeccabile - io assente - paziente - gentile. Ma accadde che qualcosa nello spa– zio e nel tempo faccia sì che un uomo e una donna si trovino a camminare tenendosi per mano lungo il fiume in una notte rabbiosa - bellissfma - primaverile e le dita rabbiose a strin– gersi e a comunicarsi qualcosa impos– sibile a dirsi se non ruggendo o stando fitti con i fianchi che premono e l'attesa lunghissima impaziente ma pure dolcissima sapendo che alla fine di questa notte ci sarà l'amore - l'orgasmo il grido non più trattenuto. E così niente dicevamo camminando lungo il fiume se non la follia del nostro cuore che correva per arrivare prima lontano dalla notte lontano dal fiume nella stanza buia e piena di gemiti. E quando fummo stanchi di camminare e di dire tacendo parole d'amore quando ormai ogni cosa chiedeva che ci unissimo e le mani impazzivano andammo a casa sua e fummo nudi prima che la porta si chiudesse alle nostre spalle e tutto fu così naturalemnte dolce e violento cara - cara cara dissi mille velte e ~i ti amo e quante volte abbiamo fatto l'amore non saprei dirlo - tutto era amore anche lavarle le cosce quando tutto fu finito e baciarle i piedi e dire lunghe pazze cose incapaci di dormi– re finchè la nostra notte non fu passata. Al mattino tristi perchè il lavoro c1 avrebbe separati e ancora dicemmo ti amo e fu qùasi bello anche l'addio: eravamo d'accordo di non vederci più, LUI sarebbe tornato tra una settimana. Ma il giorno prima che ciò accadesse ci incontrammo e non fu per caso anche quello era un incontro preparato da anni ed anche allora fu semplice e rabbioso prendersi per mano e nel giorno di sole andare al mare con le campagne che sfilavano e ci portavano al mare-mare-mare sei grande-sulla spiaggia noi due cristi meravigliosi a guardarci e a correre– senza scrivere parole d'amore sulla sabbia-senza dire ti amerò SEMPRE ma solo ancora due buoni santi amanti a rotolarci letteralmente im– pazziti sulla sabbia con tutto quel mare e tutto quel s<;>le (questione di orgoni) e il tramonto fu bellissimo - ma non ce ne fregava niente cercava– mo solo un posto per fare l'amore in santa pace - e finalmente correndo - perchè tale era l'urlo che correvamo sempre se non una volta che ci fer– mammo ed io le lessi alcune poesie e le suonai sul piffero delle melodie così dolci che ci veniva da piangere e le morsi il mignolo della mano sinistra per sentire se era sessuale ed era proprio così sessuale da farmi impaz– zire finalmente insomma trovammo un posto meraviglioso tra due cabine un'alcova di sabbia e sterpi per cusci– no e fu lei a spogliarmi mentre io la spogliavo ed era così tenera che l'a– vrei presa a morsi se non che era così fragile ed io in fondo così dolce che preferii baciarla e mordicchiarla sulle natiche - il suo culetto a mandorlino - perfetto come una collina di Aratar - come una scultura di M·oore-felicità a chi l'ha creato. E dopo averle baciato le natiche ed aver fatto tutte le sante cose che un santuomo fa nell'amore la presi e fu così terribile e splendido che il nostro urlo spaventò noi stessi e non è dolce bambina-così dolce che potresti zuccherarci il caffè. E la notte fu più dolce del giorno perchè ancora vi fu amore e avevamo una voglia religiosa di non tornare più a casa– stanchi e nauseati per ogni cosa che si suol dire in momenti come questi - soli e dimenticati - e ad un tratto abbiamo RICORDATO (forse ora è– già partito e sta tornando a casa) e siamo anche noi tornati - come mori– re - sapendo che questo era veramen– te un addio. Impazzendo la notte io lungo il fiume pensando a tutto il domani-la speranza della cosa-la verità-naturalezza-ma insomma an– diamo a dormire. Il giorno dopò alle quattro lui venne e ci guardammo in tre sconosciuti non sapendo cosa dire ed io avrei detto volentier•i lo sai sono stato tuo buon amico - ho fatto l'amore con la RE NUD0/53 Teresa - le ho dato felicità le ho impedito di impazzire per il troppo • desiderio dell'orgasmo - non mi rin- ~ grazi? Proprio così gli avrei detto e · forse anche lei avrebbe detto - sono stata col tuo migliore amico - l'ho l fatto felice - è stato buono con me - abbiamo avuto amore insieme '_ il ·. inare era con noi e la terra - non sei contento che la tua bambina è stata felice con il tuo amico? E forse lei stava per dire QUESTO perchè lei credeva nella intelligenza - nella ragione - nella SUA intelligenza ed era certa che lui avrebbe capito - ma io no sapevo che il servizio milita– re lo aveva guastato e che comunque lui non poteva capire nonostante si dicesse libertario e reichiano ma i secoli dietro le spalle di repressione- gelosia esistevano pure e l'avrebbe giudicata una troia in calore. E così fu, perchè lei era troppo buona maso– chista per non dirglielo e lui disse capisco e si fece serio e si vedeva che aveva la rabbia dentro avevi voglia di fottere capisco, ma ora non succe– derà più ci sono io... e non aveva capito niente non aveva capito la sua libertà la sua voglia di vivere - il suo bisogno d'amore - la foresta sempre nuova - ogni sentiero è diverso anche se la foresta è la stessa - come dice BO WIEpEBERG. Ma lui era di quelle persone che leggono libri: Lawrence -Reich-Miller - ma non hanno capito niente - sono rimasti fuori della porta - e poi c'era il servizio militare come· dire un anno e mezzo di rincoglionì- mento ed insomma non era nemmeno compia sua se non poteva capire e non riusciva a parlarmi. quando mi . vedeva de io sempre avrei voluto dirgli - spiegargli ma era troppo • difficile così che fa nostra bella amici- zia finì. c. s. c.s. 1966

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