RE NUDO - Anno VIII - n. 56-57 - agosto-settembre 1977

CORRIERE DELLA SERA Venerdì 8 luglio 1977 ROMA - Il medico legale professor Achille Calabrese e il perito bàlistico, generale Vincenzo Vacchiano, hanno trovato durante l'autopsia sui cadavere del « nappista » Antonio Lo Muscio un proiet– tile di « calibro diverso » da quelli esplosi a raffica dal mi– tra del brigadiere Fortunato Massitti. La scoperta dei penti darà. fiato alle polemiche scoppia– te all'indomani dell'episodio, allorché cliversi quotidiani ri– portarono la testimonianza di un bidello della facoltà di In– gegneria di via Eudossiana, il quale affermò di aver visto il brigadiere Missitti sparare a bruciapelo, con la pistola d'ordinanza un colpo alla nu– ca del « nappista », ormai esa– nime a terra. la pistola a tre metri <li distanza. donneè che m un momentocomequesto(e di fronte a un fatto che segna una tappa fondamentaleversola germanizzazionedello Stato italiano) esse non trovanodi meglio che sentenziare, non sulla violenza dello Stato, ma sulla correttezzao meno di certe azioni da parte delle donne.Interviste come queste fornisconola copn-turaideologicadel 'Jemminismo buono" (cht ,oiacealla bor– ghesia, contrapposto a quelloa'd!e "separa– tiste violente") a un'operazionecht vuole criminalizzarel'interomovimento. Un aspetto secondonoi fondamentale del tentativodi germanizzarelo Stato italianoè proprio questa organizzazionedel consenso intornoall'uso assassinodella polizia. La stampa democratico-borghese ha un TJJ,olo fondamentalenella costruzionedel consenso: se lo dice anche la Repubblica, giornale apertoe lungimirante,saràpur giusto chelo Stato spari sulle piazze, massacridi botte i propri prigionieri, li torturi una volta reclusi.E se le donnestessecontribuiscono a fare della Vianale e della Salerno due estranee rispetto al mondo delle donne normali, sarà pur legittimo che lo Stato si difenda conqualsiasi mezzo anchecontrodi loro. Il dibattito sulla violenzae sul rapportotra donne e istituzioni è aperto nel movimento femminista. Per questotroviamointollerabi– le che su questequestionialcunesi esprimo– no, inveceche nel movimento,attraversola cassa di risonanzadello Stato, proprio nel momentoin cui lo Stato ha più bisognodel loroappoggio.Qualunquesia il giudizio sui Nap (che ci sembranosemprepiù estraneia ogni realtà di movimento) pensiamo che nessunadonnadebbaprestarsi a operazioni di avallo della violenza repressiva del regime". RE NUD0/49 0 ~ DIBATTITO SULLA ■ CULTURA DELLE CLASSI SUBALTERNE A cura di Pietro Angelini L. 2.500 , Per acquisti diretti scrivere a: SAVELLI P.M. C.P. 388 Roma Centro

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