RE NUDO - Anno VIII - n. 54 - giugno 1977

tesche di tremila persone, come po– trebbe venir fuori quella della Stata• le. V studente: infatti, anche parlando della repressione sessuale, è emerso che non solo si è· repressi in situazio– ni di lotta come l'occupazione, ma aqche in situazioni che dovrebbero essere liberatorie, come le feste po– polari, nelle quali ognuno vive ghet· tizzato con il suo gruppo intimo d' amici, o con la ragazza. Manca la co– municazione. I studente: dobbiamo anche batterci contro posizioni che tendono ad in– canalare tutta la nostra lotta verso obiettivi riguardanti esclusivamente l'università e la didattica. Oggi il giovane ha problemi molto più vasti: mancano sbocchi occupa• zionali e qualsiasi altra prospettiva .. In Statale dobbiamo portare tutte queste nostre esigenze. IV studente: infatti è quello che sta accadendo. Anche in assemblea si fanno sentire nuove esigenze; resta però il fatto che anche in assemblea devi affrontare un potere precostitui– to, alternativo ma precostituito. Dal '68 non vogliono lasciare le loro posizioni. V studente: questo '68 torna sem– pre fuori. Pare che nel '68 ci sia sta– ta un'enorme esplosione che ha spaz– zato via tutto, come se prima del '68 non fosse esistitò nulla. II studente: ho sentito troppe volte di frasi come: dobbiamo ricostruire il movimento, ripristinare le struttu· re di una volta, riorganizzare... Si cèrca di riesumare una mummia, di– pingerla un po' di fresco e metterla di nuovo in circolazione. Io nel '68 ero in terza media e giocavo ancora a biglie; quindi non ne so niente. V studente: io sono stato parzfal– mente partecipe del '68, ma mi è sembrato una folle corsa al potere, per poi spartirlo con amici, amanti, parenti ecc. E poi ho visto ·crearsi una grossa struttura gerarchica, fino a che tre o· quattro persone si assu- · mevano il compito di spiegarti i tuoi problemi senza farteli Cli)ire, e solo loro sapevano cosa stava succedendo. III studente: comunque anche noi possiamo dire di aver vissuto il '68: abbiamo vissuto tutti i suoi trascichi e le contraddizioni. V studente: a noi il mito del '68 non interessa. Con questo non lo ne– ghiamo, lo vogliamo ridimensionare. D'altronde la generazione dei trenten· ni si è abbastanza adagiata, si è ab– bastanza ingr~ssata: ormai assomiglia- no un po' ai nostri padri. II studente: il rischio di riposarci sugli allori è molto minore per noi. Il '68 è stato fatto da gente che vive– va delle contraddizioni molto parti– colari, profonde sl, ma non perma– nenti. Erano specifiche della- situazio– ne studentesca. Così, una volta usciti dall'università, questi rivoluzionari si sono sposati, hanno trovato lavoro e si sono trova ti al di fuori di quelle specifiche condizioni che avevano contestato. Noi invece siamo di fronte al proble– ma della disoccupazione, problema che non sparisce una volta ottenuta la laurea, anzi le cose contro cui lot– tiamo sono delle realtà che esistono al di là delle nostre condizioni im– mediate. II studentessa: secondo me le situa– zione è soggettiva; se io domani tro– vo marito e lavoro, tutte queste lot- RE NUD0/21 te perdono di significato. E questo si vede anche nel comportamento dei compagni. II studente: ma vedi, il rifiuto della nostra generazione verso la coppia è divenuto molto più epidermico: io dentro a una coppia mi sento come in una gabbia, e non ci riesco a sta• re. Non per motivi ideologici, ma proprio perché non posso io. II studentessa: anch'io dentro la cop– pia non ci sto, però senza sono sem– pre a caccia. V studente: cerchiamo di affrontare il problema per il verso giusto. Non mettiamoci in cerca del responsabile ma della soluzione, e questa credo che .sia la cosa più positiva di quel che già stiamo facendo. V studente: ritornando al discorso di prima, io penso che la generazio– ne del '68 si sia imborghesita anche perché le è stata offerca la possibilità

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