RE NUDO - Anno VIII - n. 54 - giugno 1977

RE NUDO/10 ROMA: Dibattito fra Compagni sulla violenza nel Movimento. SCUSA, TUCHE CALIBRO USI? Questa conversazione è cominciata seguendo questi segnali: L'angoscia di Carlo per il fatto che lo stesso argomento è il rimosso principe del movimento a Roma. Un articolo di Beccofino su Lotta Continua sulla « P 38 vista come tossicodipendenza; .. Il bisogno di chiarezza di Piero, collaboratore di ZUT, foglio di « indiani metropolitani>. Il disagio nella violenza di Antonella, che ha fatto con altre compagne un giornale chiamato FOEMINIK .. Le pratiche stregonesche per uscire da un linguaggio ristretto di Nicolò. faotornatico esponente di un movimento fantomatico e assente ... Il bisogno di esserci di Lia per chiarire ciò che non è mai stato chiaro: la presenza della donna come soggetto politico .. E Roberto con le sue frustrazioni di borgata, ex lott;a continua quando capisci che la lotta NON BASTA PIU' ... Queste persone non si conoscevano e si sono conosciute (• de composte purlando fino a rinunciare al linguag– gio. La parte f ìnale di questo Jihat– lito, quella ch,1 nessuno saprà mai è stata la cosa più bella, quella che ci ha dimostrato che un altro modo di vita è possibile, a pallo che uno ri– nunci ad avere ragione, ai rapporti di forza e scelga la comunicazione. Por– teremo a lungo dentro di noi l'inse– gnamento di quella sera, il senso pro– fondo del riconoscersi, dell'accettarsi come appartenenti di un'unica tribù: quella degli uomini liberi. Carlo: « La cosa che mi ha angoscia· to di più, in questi mesi, è stata i'ASSENZA, la mancanza di un biso– gno di dibattito, all'interno del movi– mento, sul tema della violenza: vo– glio dire « Cos'è la violenza? .Quanto paga la violenza? Dove va la violen– za? E se c'è QUALCOSA D' AL– TRO .. » Cominciando magari a trac– ciare una linea rossa che divida i « comportamenti teppistici », dalle « pratiche di lotta »... io credo che ci sia una divisione .. oppure scippa– re una vecchietta ed occupare le ca– se è la « stesa cosa » .. ? In ogni caso, quello che ci tenevo a premettere è che: « NULLA DI QUANTO DICIAMO PUO' ESSE– RE USATO CO TRO DI NOI.. » poiché mi viene il sospetto che un dibattito sulla violenza sia stato evi– tato anche per paura di « strumenta· lizzazioni da destra » .. ebbene, que– sto è un confronto INTERNO al mo– vimento, e non permetteremo a nes· suno di specularci sopra, o di inven– tarci divisioni che non esistono ... Tornando alla violenza, è chiaro che non si fa un discorso di carattere mo– ralistico, ma di « funzionalità », ri– spetto ai bisogni ed alla crescita del movimento ... Qualcuno mi guardava male a proposito di « comportamenti teppistici».. facciamo un esempio: « Se domani in assemblea si decide che sabato, all'ora X, a gruppi di cinquanta si va a fare la spesa alla Standa, e poi ce la sbattiamo senza pagare, mi st.i bene.. se c'è invece una manifestazione per il centro, di trentamila persone, ed una ventina di queste si staccano dal corteo, sen– za averne parlato con nessuno, sfon– dano due o tre vetrine, beccano del– le cose a cazzo, poi si rimettono nel corteo.. io questo lo considero un « comportamento teppistico ».. non ho problemi. a dirlo .. ». Piero: « A parte il fatto che è neces– sario chiarire meglio cosa vuol dire <<comportamento teppistico» .. tu par– li di azioni individuali che passano sopra la testa del movimento .. secon– do me queste sono le cose che sconti quando fai un corteo tipo il 12 Mar– zo, in cui magari c'era la gente che spaccava le macchine a cazzo.. forse questo è un comportamento teppisti– co, ma non te la puoi prendere con questa gente, sono cose che si chia– riscono tra la gente che le fa, non facendo dei distinguo in una situa· zione del genere .. sono magari erro– ri, casini di un movimento che scon· ti.. così, come ti sconti i casini a li– vello personale .. quando vorresti dei rapporti DIVERSI e invece non li hai, sei proprio nella merda .. ». Lia: « Secondo me non è vero che non c1 sia stata l'esigenza di· un di· battito sulla violenza, c'è stata piut– tosto « una paura inconscia colletti· va », proprio perchè sono avvenuti fatti così grossi, importanti, che la gente' è rimasta priva di analisi adat– te alla nuova situazione che si è crea– ta.. io stessa sento di avere molte cose da dire.. ma non riesco a farie uscir fuori .. è come un senso di im– potenza: comunque non voglio porre il mio giudizio su « comportamenti teppistici ».. non mi piace questo ter– mine, chiamiamoli per adesso errori di strategia.. 11 dodici marzo appun– to, c'erano quasi diecimila donne, e a noi è stato imposto un « compor– tamento », un ritmo; una scelta, che non avevamo fatto .. tra l'altro stava· mo lì.. coi tacchi .. ed è difficile cor– rere o scappare in queste condizioni .. per cui vedi che un confronto PRI– MA, su quello che sarà il ljvello del– la manifestazione, è necessario anche per chiarire piccoli dettagli strategi– ci.. ».

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