RE NUDO - Anno VII - n. 48 - dicembre 1976

RE NUDO/8 DONNA HA VINTO? Il congresso nazionale di Lotta Continua per la prima volta ha visto una organizzazione-partito della nuova sinistra, rinunciare alla celebrazione o al rituale scontro di linee e documenti, per accettare come dato di fatto positivo la marea montante della contestazione femminista al proprio interno, una contestazione che non è stata a nessuna delle regole del gioco, che no aveva come scopo sedersi alla tavola del potere maschile ma unicamente di rovesciare la tavola del potere maschile. Il secondo' congresso nazionale di Lotta Continua si è concluso senza prendere nessuna decisione politi– co-organizzativa, senza nessuna discussione dei trenta documenti politici che altrettanti congressi di federazione avevano votato; il se– gretario nazionale ha confermato le dimissioni irrinunciabili, nessun dirigente di Lotta Continua si è sentito di rilasciare dichiarazioni ufficiali dopo il congresso, il parti– to è spaccato, tutto rimandato ai congressi provinciali. La componente interna ad LC. che puntava ad una rapida ricomposi– zione per arrivare ad un patto di unità col Pdup-AO si è trovata as– so Iuta mente spiazzata, l'altra componente che puntava a far passare la linea della centralità operaia invocando l'unità . nell'emergenza è stata addirittura massacrata dalle donne. Le com– pagne di Lotta Continua non han.no partecipato all'elezione degli otga– nismi dirigenti, infatti, hanno di– chiarato che si riservano di inter– venire a qualsiasi livello, dove vo– gliano. Già al terzo giorno del con– gresso era scoppiata la contraddi– zione non mediabile tra partito e femminismo, uno dei partiti più maschilisti della nuova sinistra è stato sconquassato dalla rivolta delle donne, una rivolta precisa, emotiva e razionale insieme. Ci sono state donne che hanno sfida– to l'assemblea sulla questione sessuale, sulla centralità operaia e sulla sua contraddizione col movi– mento delle donne. L'ultimo giorno sono intervenute dieci compagne di seguito e ogni intervento partiva proprio ruolo di donna «ho fatto un figlio solo per sentirmi qualcuno, realizzata, ora ml rendo conto del– la mostruosità della cosa ... ». Un'operaia del comitato nazionale: «sono stata talmente assorbita dalla pratica maschile a cui ero co– stretta dalla mia posizione di diri– gente che non riesco più ad avere un rapporto che non sia unicamen– te politico con le altre operaie. Dopo questi interventi Adriano So– fri segretario uscente di L.C. ha detto al microfono che si sentiva il massimo responsabile di una fab– brica di mostri se a questo punto erano arrivati i militanti di Lotta Continua. Ma Sofri è stato attac– cato personalmente come la quasi totalità della segreteria storica, l'accusa è stata di terrorismo intel– lettuale per avere potuto studiare e quindi crescere più di tutti e che la sua genialità era data da una con– tinua espropriazione delle migliaia e migliaia di intuizioni delle forze di base. Sofri ha accettato la criti– ca dicendo di essere al vertice di una piramide con un milione di strumenti in più per capire le cose. Due operai della Mirafiori dopo l'assemblea operaia (durata dalle due di notte alle sette di mattina) hanno portato le conclusioni dell'assemblea che si era tenuta a porte chiuse e che, rispetto la con– traddizione femminista dichiarava di accettare all'interno del partito due centralità, quella operaia e quella femminista. Al che una don– na ha risposto dicendo che la que– stione non era il confronto tra due centralità né tantomeno una coesi– stenza, perché le donne non rap– presentano un settore di movimen– to, il femminismo vuole mettere in discussione tutto: avanguardia, massa, partito. Cioè che !'.avan– guardia politica sia anche avan– guardia nel personale, quindi le donne chiedevano una ridiscussio– ne generale del ruoli senza più su- ~ISSE IJ:il/\RTA A SùA FiG,LIA ~RESTE : t:: CAAAMi'\Bl/'/A UijAS-fl>.Ec; HIN"-, TOR>JÒ IL l3ASBO DAL LAVORO, E u; ORDltJo': CAfl.A STREGHIIJA,HAI fURCATo lA CVCINA L PRrnD1 UNO SfPA~C;~ rn,· 10 >X>IJ ~ RQ PER VOI JO.E A ,TROVARE I' .• ~'. I ji,JrnlRò AtJCHE IBABILltJO FRATELLO BIRICHINO ••• blimazioni e sacrifici per un futuro lontano. Dopo questo intervento Sofri ha preso per l'ultima volta la parola dicendo che voleva intervenire ora e non alla fine, perché nessuna conclusione si poteva tirare da questo congresso eccezionale e bellissimo. Sofri a questo punto ha parlato della sua vita da Potere Operaio di Pisa fino alla Fiat di To– rino dove prese vita l'idea di Lotta Continua. Un discorso che i com– pagni sentiti dopo il congresso hanno definito «di autoscoscienza» dove fra le altre cose ha detto che una molla che lo ha sempre spinto in politica è stata quella di essere · il primo, il ganzo al servizio della classe operaia. Sofri ha concluso il suo discorso così: «Questa notte parlando con un compagno operaio

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