RE NUDO - Anno VII - n. 40 - marzo 1976

27 TORNARE A VOLARE 1968 «••• L'ANNO IN CUI I PULCINI DIVENTARONO AQUILE ... » IN ALTO Mauro Rostamagno ha 33 anni, due figlie - una va che dava ad ognuno, preso a d . 15 · d. d d · •1·t t sé, e a tutti, presi assieme, la I •• anm e una I • Ue e me~z~ - e e ml I an. e possibilità di «sintetizzare» le politico dal 1967. E stato dmgente del Mov1- contraddizioni sia collettive che mento studentesco di Trento. Chiaretta Cavai- individ~a~i. (~ il «di~cutere tut- • • to» antIcIpa 11«vogliamo tutto» laro ha 15 anm e mezzo: appartiene a una fa- operaio del '69). miglia medio-borghese· frequenta il 2° liceo C'era Bob Dylan, che diceva · t·f· I C t I ' d" R . ·1·t t «Something is happening here, SClen I ICOa as e nUOVO I oma; e m1 I an e and don't you know what it is, del CPS. Abbiamo rivolto a due compagni, tal- do you, Mr. Jones?». _(Sta sue– mente diversi per formazione e itinerario politi- ced~n~o qualcosa qu, e t~ non · capIscI cosa, nevvero, signor co, le medesime domande su alcune delle te- Jones?). Mr. Jones ce n'erano matiche contenute nel libro «Ribellarsi è giu- molti, il_prof~~sore, il padr~ •. il prete, 11 poht1cante, presi in sto». contropiede-su tutto. Questo ci Che cosa è stato il '68 e che co- to è divenuto critica pratica del- divertiva, certo. Ma eravamo sa ne è rimasto, secondo uno la cultura e della scienza (del anche noi un poco Mr. Jones, dei protagonisti e secondo chi, mondo borghese di produrla, non capivamo bene. lo, ad nel '68, aveva appena otto an- accumularla. distribuirla). della esempio, dicevo sempre una ni? politica (del modo sporco, an- frase di Fidel Castro «primero la Mauro. Senti, io non posso fare tioperaio di farla). dell'econo- lucha y la consciencia de– a meno di pensare a un giovane mia (della produzione della rie- spués» (prima la lotta, la co– studente proletario di Palermo chezza sociale fondata sullo scienza viene dopo). Avevo so– che, un mese fa, quando uno sfruttamento), della vita quoti- lo capito bene che capire era attaccò dicendo: «Vorrei parla- diana (della bestialità dei rap- una questione pratica, che sen– re del '68», si mise a dire: «E porti che uno era costretto ad za lotta sei pulcino e non aqui– perché non del 15-18?». La ri- avere con se stesso, con gli al- la. Partivamo dal cortile, ma ma rimanda alla grande guerra, tri, colla natura. colla storia). scassavamo tutto, uscivamo una cosa dei nonni, una cosa Si opponeva al vecchio modo di fuori, volavamo alti, scomposti fatta da altri. «far politica», un nuovo modo di forse, allegri certo, e se ogni lo credo che improvvisamente i _farla, in pri'ma persona. tanto si volava bassi come galli– pulcini sono diventati aquile, E criticando la Verità della ne, non avevamo paura di que– hanno smesso di razzolare in scienza, l'Autorità delle gerar- sto, alla faccia di Amendola. modesti cortili e si sono messi a chie sociali, le Consuetudini e Andavamo ovunque, -a Valda– spaziare in cieli immensi. Que- Norme del vivere associato e gno con gli operai c6me dentro sto è successo nel '68, credo. privato, il movimento rie mette- le chiese a far controquaresi– L'esplodere dell'autonomia di va a nudo la diretta funzionalità mali. Scoprivamo di avere una un intero strato sociale, i giova- al perpetuamente del dominio testa, un corpo, un modo nuovo ni, massificati nelle scuole e borghese, del comando del ca- di vestire, parlare, muoversi, il nelle università, uno strato non pitale sul lavoro come modello piacere di g~ardarsi negli oc– omogeneo che taglia vertical- generale di tutto il comando. chi, toccarsi, scoparsi, cantare mente tutta la società, dalla Mettere in discussione tutto era assieme e inventare giochi. Ci borghesia al proletariato. I mpe- possibile perché c'era il «movi- facevamo crescere i capelli ed tuoso e unilaterale, il movimen- mento», cioè una forza colletti- eravamo urgenti. Sempre molto 1976 STA SUCCEDENDO DI NUOVO QUALCOSA QUI E TU CAPISCI COSA, NEVVERO M·.R. ROSTAGNO? unilaterali. Ma non avevamo paura di niente. Certo, molti non ce la facevano a volare e si schiantavano per terra, tornavano pulcifli. Molti erano forti solo nel movimento e non con se stessi. lo credo che il movimento non era abba– stanza forte e articolato per te– nere su tutti. Comunque, nean– che oggi, e pensa quanto è più forte e articolato (operai, solda– ti, studenti, donne, ecc.). tiene su tutti. Se uno non impara con gli altri a volare «per conto suo» è un casino. Prima .o poi si schianta. lo ero un tifoso dei «bisogni ra– dicali»; il '68 era tutto un casino e uno scontro sui bisogni radi– cali. Quelli degli studenti lo era– no molto, ma non abbastanza. Non avevamo dentro di noi, nel nostro strato sociale, il bisogno più radicale di tutti, in questa società, quello del rifiuto del la– voro. Chiaretta. lo il '68 non l'ho vis– suto per niente, avevo 8 anni, stavo a Bologna dove non c'è quasi stato. Ne avevo un'idea vaga, pensavo che fosse stato soprattutto divertimento. Chi fa– ceva quelle cose, chi faceva un corteo, una dimostrazione si di– vertiva, provava piacere a farlo. E questo mi attraeva molto. Ero scout, cattolica e quindi, come potete immaginare, ero lontana da quel modo di vivere. Quando sono venuta a Roma e sono andata a Castelnuovo ero un po' perplessa, all'inizio, perché non vedevo quell'atmo– sfera di cui si era parlato tanto. Solo alcuni, quelli che erano più

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