RE NUDO - Anno VII - n. 40 - marzo 1976

Come controcultura è un pezzo che sappiamo che l'imperialismo della cultura ufficiale ha cacciato in un ghetto, e ridotto a sottocultu– re, tutte le spinte dal basso poten– zialmente pericolose. Dai dialetti. massacrati dalla televisione, ai fu– metti e fotoromanzi isolati dalla kultura ufficiale, ma veri romanzi popolari, e quasi unica lettura d'u– na grande fascia di popolazione non ·colta' che giustamente rifiuta i modelli del padrone: televisione e giornali bene. I porci intellettuali guardiani del Si– stema, ogni tanto scendono nel tango, a far da guardoni, tra fumet– ti e fotoromanzi, subito bollati di sottocultura. In realtà basterebbe conoscer dav– vero Gramsci, e il suo concetto di cultura nazional-popolare, per ca– pire che fotoromanzi, e fumetti so– no la nostra vera letteratura, letta da milioni di persone, senza distin– zioni di classe (ricchi e poveri) di età (giovani e vecchi) e di cultura (ignoranti e colti). E non a caso i nostri fumetti, e i no– stri fotoromanzi, si vendono bene, a milioni di copie, tra i paesi semi– sviluppati, dei quali noi siamo il pri– mo in classifica, il più ricco, il mo– dello. (Contrariamente a quel che i nostri padroni vorrebbero fare di noi, l'ultim_o dei paesi industria/– imperialisti, gli imperialisti strac– cioni di cui parlava Lenin buonani– ma, ma non andiamo lontano). I nostri fumetti vengono da una cultura autoctona, e da valori an– cora contadini. Stanno ancora lot– tando, speriamo con successo, con i modelli di fumetto amerikani, quelli della grande industria del fu– metto imperialista, confezionato per tutto il mondo, e di marca fa– scista. Il nostro Diabolik. ormai un RIPRENDIAMOCI L'EROTISMO Da tempo era un problema, in redazione, quello del "nudo", di non lasciare ai "padroni del sesso" la totale gestione dell'erotismo, del nudo bello e significativo. Da tempo c'era chi diceva: riprendiamo l'erotismo. Quando abbiamo messo un po' di sesso in copertina c'è stata una certa reazione da parte di alcuni compa– gni. Poi è arrivato l'articolo di Quattrocchi (che pubbli– chiamo qui) che esalta i fumetti porno. A questo punto abbiamo colto l'occasione per discutere a fondo tutta la cosa. Ecco quindi ci siamo chiesti: LA PORNOGRA– FIA È RIVOLUZIONARIA? classico, delle sorelle Giussani, ha tenuto per gli anni '60, ma è ormai superatissimo. Gli ultimi mesi han– no portato una rivoluzione che ha imposto i nuovi fumetti erotico po– polari, nati quasi per caso, e poi subito impostisi, al seguito dello sfondamento dei 'porno-pesanti' ti– po OS, OV, Le Ore, Men ed altri. Sono settimanali e mensili con non altissime tirature, tra il 50 e il 100 mila, e quando proprio va bene, tra il 100 e il 200 mila, ma di altissimo profitto, perché a farli non costa nulla. Bastano tre o quattro ragazzi a riempir le pagine di una prosa che è sempre la stessa, fatta di godo! oh come godi!! tira tu che tiro an– ch'io!!! e via scopando. Son giornali marginali, ma impor– tanti per il loro ruolo di punta, fatti da editori spericolati e divertenti, in eterna guerriglia, o piuttosto gioco al gatto e al topo, con i tristi giudici censori. Che nell'ultimo anno han mollato completamente, lasciando appunto che i vari OS, OV, i due mensili di punta, e Men e Le Ore, i due settimanali di punta, passasse– ro dal porno-soffice (cazzi e fighe sfumati, senza primi piani e senza sparate) al porno-pesante, primi piani di pompini, leccate peli e più o meno tutto. Il tutto un po' gogliar– dico, ma neanche scritto ma/issi- mo, e fondamentalmente liberato– rio. Come lo sono le immagini di cazzi, e di fighe, e di scopate in pri– mo piano, in un paese che è anco– ra per due terzi sessuofobo, dopo duemila anni di giogo pretino. Tra gli editori barricaderi dovrebb(} es– serci ancora, anche se non formal– mente, il famoso spelacchiato finto guerrigliero Francesco Gardella, boss di OS, di ABC e di Gong, per– sonaggio dotato di grinta, che nel corso degli anni '70 è riuscito, pun– tando sul porno-pesante, a rita– gliarsi un mini-impero editoriale, con qualche puntata anche nella controcultura. Comunque, sono i porno-pesanti ad aprire la strada ai fumetti porno. Lo scrivente ricorda bene che quando il suo primo libro come edi– tore alternativo "Oltre la gelosia /"amore" tu condannato per osce– nità, il I Aprile 1974, lui e la difesa (Franco de Cataldo del Partito Ra– dicale) portarono a di-fesa copie di OS che già aveva sfondato la bar– riera della figa intera, e puntava sui peli. E copie dei primi timidi tumet– tini porno. Il primo e di maggior successo era: Cappuccetto Rosso. E fu buffo perché il giudice, della terza sezione penale di Roma, con– dannò "Oltre la gelosia l'amore" che parlava di amore senza gelosia appunto, e conteneva anche una fiaba, tradotta dall'inglese, che parlava di cappuccetto rosso che taceva l'amore con la nonna, il lu– po, e il cacciatore, e insegnava a quest'ultimo a non essere geloso, e violento. Nonostante gli avessimo mostrato l'altro Cappuccetto Rosso, molto più scollacciato, visto che il nostro aveva solo castissimi ed eleganti disegni di Beardsley (apposta) e testo. Ma la lunga marcia dei fumetti all'i– taliana cominciava solo allora. Sta– va succedendo che il fumetto ab– bandonava le 'storie canoniche', quelle degli indiani e quelle di av– ventura, per entrare nel campo del romanzo 'nazionalpopolare', e na– turalmente bussava alla porta del sesso, che la chiesa e la kultura uf– ficiale hanno negato agli Italiani dai tempi del Boccaccio e dell'Are– tino, più o meno. 13 La kultura ufficiale, piena di merda e di morte, dalla televisione ai quotidian-settimanali-mensili, è riuscita a rincretinire, sclerotizzare e sterilizzare le ciassi medie, e la piccola borghesia, che avevan co– munque sposato l'ideologia purita– na della carriera-consumo. Ma sot– to, tra il popolo, come avrebbe det– to Pasolini, o Gramsci (non il Gramsci stuprato da Berlinguer che gli ha fatto dire che 'lo studio deve essere sacrificio') sotto la ce– nere del fotoromanzo e del fumetto covavano le scintille della ribellio– ne. Da sempre, intanto, quasi per tra– dizione, fin dai tempi del primo Gardella, e di Balsamo, altro pe– scecane del porno Italiano, i ra– gazzotti che scrivono il testo son sempre a sinistra, e si divertono ad intrufolare concetti come 'lei se– dotta e abbandonata dal biéco pa– droncino di fabbrichetta, schifosa– mente ricco e burino, e che non paga i contributi ai suoi operai ... ". Cultura democratica, cultura dal basso, perché è la gente che deci– de cosà gli piace - cosa che suc– cede solo con i fumetti, tutto il re– sto della kultura, leccapiatti e con– taballe non lo è - ed eccoci final– mente arrivati ai nostri venti e più fumetti un po' porno e un po' satira sociale, romanzetti popolari sem– plici e divertenti, con un po' di caz– zi fighe e leccatine, come è giusto in un paese ancora affamato, e con un disegno splendido, e testi splen– didi. Non un segno di più del ne– cessario, le parole, non una di più, tutte a commento, e satira, del no– stro costume. Non a caso hanno sfondato, vendono oltre le 50 mila copie, ne nascon molti, di ambien– te e go/1ere diverso, dalle -fiabe con

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