RE NUDO - Anno VI - n. 36 - novembre 1975

I ROCK AND RUOLO -1 San Francisco. Dal nostro amico e corrispondente Sam Sllver, del Berkeley Barb. Questa è la prima di una serie di interviste incontro con le 'superstars' del rock, fatte con l'intento di demistificare, smitizzare, e dire un minimo di verità su un mondo che tanto, tanto tempo fà era nostro, ed ora, come tutti ormai sanno, o dovrebbero sapere, è solo un mondo di plastica discografica. Il rock non ha molte stars che sian nostre, e non ne ha certo un altro che sia uomo, e dalla parte delle donne. I public relation men .delle case discografiche son capaci già di·confezion11re una donna «femminista», ma un uomo? Country Jo McDonald è giµsto questo, una star del rock, uomo, e nonostante ciò, dalla parte delle donne. E per questo, per questa sua posizione, è stato cagato dalle grandi case discografiche, e vive e lavora a Berkeley. Jo è stato, sino a ieri, una grossa stqr americana e int!:lrnazionale. Il suo primo disco, con i Fish, è stato nell'ordine di grandezza del milione di dollari, ha fatto . tournées in !:uropa, ecc. Jo ha mollato tutto, ed ha deciso di viversene a casa sua, a Berkeley, e di tirar su SUél figlia. Lo stile di vita di una rock star non è adatto a tirar su figli. Specie se uno è in tournée 25 giorni su 30, e quando torna alla base, comunque vad,i., è distrutto di fatica. Jo si rifiuta anche di prendere l'aereo. "Il che vuole dire - dice - che se devo· andare a Denver, mettiamo, ci metto due giorni almeno, ma mi rifiuto di lavorare sotto pressione, una pressione tremenda". Questa intervista si svolge a casa sua, nella sua stanza, in una bella giornata di sole. Cominciamo col parlare del 'Fronte per la liberazione dei musicisti' del quale si parla molto in questi giorni a S. Francisco, e nel quale.Jo ha avuto una parte. Joe: E' una organizzazione di autodi· fesa per gli artisti, musicisti, perché possano ottenere maggior ccinirollo, anche politico, nel loro campo. L'indi– rizzo è: Post Office Box 32:?6Berkeley Cal. 94703 U.S.A. Ma non si occupa solo di musicisti, ma anche di tutta la comunità contro– culturale della Bay Area (che com– prende San Francisco, Berkeley e Oakland, motto viciAe tra loro e con circa tre milioni di abitanti in tutto n.d.r.). Si occup~ soprattutto di quelli che producono posters, fotografie, libri, come mvsica ovviamente, che trovano spazio sul frorite della contro– cultura. Sam: ma ti occupi, ti vuoi occupare di politica? · Joe: di politica della musjca, e delle arti, della rivoluzione culturale, come si dice, si, molto. Sam: Come la metti con i tuoi fans, quelli o quelle <;he ti adorano? Joe: comineiamo da lontano. lo ho deciso, per esempio, di non fare niente con gente che non conosco; di non lasciarmi coinvolgere da sco– nosciuti. Se viene qualcuno a dirmi se mi interessa un progetto, io lascio perdere,. se non è qualcuno che già conosco. Anche perché può darsi che sia la FBI, ovviamente, ma non solo. Poi cl sono le persone che ti saltano addosso, letteralmente, che ti attac– cano appena ti vedono, spesso .per cose ridicole, di nessuna importanza, o che non vogliono dire un cazzo. Magari gente che non ha seguito quello che tu fai con un minimo di attenzione, ma si sente in dovere di saltarti in collo lo stesso. Uno cerca di essere gentile, di prendere tutto, ma a volte è difficile. Spesso, criticano, che sò, un verso di una canzone, quello che dice un verso, e magari è chiaro che non ha capito cosa V\JOIdire il contesto, cosa cerc,i. di dire tutta la canzone. lo sono 'accessibi!e' e penso che la ragione per lçi quale le rock stars si rendono invece inaccessibili è anche questo bisogho di .non essere ·continuamente aggrediti. lo trovo difficile tare cose politiche, che abbiano un senso e una inci– denza, e vivere la mia vita in maniera crie abbia senso per me, in un clima nel quale sei idolatrato, e quindi misi– tificato, reso oggetto. Metti<}mo, qual– cuno cjle ha sentito i tuoi dischi, ma non ha mai parlato con te, e nemmeno sentito te dal vivo, si fa avanti e ti parla, ti aggredisce come se ti conoscesse. Ti fanno diventare un oggetto, è lo stesso processo di cui partano le femministe, quancjo dicono che le donne sono ridotte a oggetto. Vivere a Berkeley vuol dire vivere con tà gente: E se ogni tanto io mi incazzo, in qualche situazione, la gente deve capire che la pressione è grande, e magari perdonarmi. Sam: parliamo del femminismo, che dici? Joe: non è Il caso di parlare di grandi teorie, adesso, io e te. Ma tanto per comin<;iare, semplicemente, ti posso dire che nel mondo net quale mi muovo io la maggior parte delle .donne; o almeno moltissime, ha rice– vuto e assimilato i principati messaggi del femminismo. Il femminismo è una cosa che esiste, nel mio mondo, e con la quale si deve fare i conti. Quel che mi sembra stia venendo, e di cui abbiamo bisogno ora, è una revisione del 'ruolo' dell'uomo, maschio, e biaAco, soprattutto. Chiamata come cazzo ti pare, le etichette non contano, chiamata liberazione maschile se vuoi, ma c'è anche un femminisrpo al quale fa comodo di avere, dall'altra parte della barricata, il maschilismo da combattere. Mentre anche per gll uomini, è una questione di liberazione dal loro ruoto, !:! vanrio anche loro aiu– tati. Con simpatia e attenzione per la loro particolare forma di repressione che deriva dal ruolo che son costretti a giocare, sia esso quello di mariti, che quello di amanti, di padri, di musi– cisti o artisti, in un mondo come questo. E' un'area ancora poco illuminata. Il femminismo ha tatto un grosso lavoro, e ha il suo spazio e il suo peso, ormai, invece non abbiamo ancora guardato bene nel ruolo che è costretto a vivere l'uomo, maschio. Sam: perché non parlare di 'umanesi– mo' allora, invece che parlare di fem– minismo soltanto, non è riduttivo? Joe: Molte donne sono arrivate a questo punto, il femminismo di per sè, dopo la grande ondata, sembra sia sul punto çli ridimensionarsi. Le donne si son fatte un loro spazio in molti campi. Hanno le loro ginecologhe donne, le loro dottoresse, molte cose che sono specificamente ed esclusivamente loro, e quindi il lemmi femminismo, come c~tegoria a parte, politica e pra– tica. Invece per gli uomini, non c'è molta coscienza di cosa implichi, il ruolo di uomo. All'interno del femminismo si è per– fino sviluppata una forma di maschi– lismo aggressivo, esattamente come queilo maschile. Due anni fà uno doveva difendere il femminismo, ogni tipo di femminismo, a tutti i costi, oggi quel periodo è passato. Ma è anche il momento delle donne.

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