RE NUDO - Anno VI - n. 35 - ottobre 1975

Bi 14 di guardare un film all'aperto, seduti sul marciapiede del Corso senza portici. E poi raccontarci tutte queste cose, fino all'alba - nessuna voglia di dividersi ...Una cosa così insomma. Finiamo alle sette della mattina dopo, seguitando a spiegarci con mera– viglia cosa diavolo fosse successo e se valesse la pena di riprovarci an– cora. Ci sembrava di aver scoperto una cosa eccezionale. Un qualcosa a· cui era senz'altro necessario e importante sacrificare qualche giorno all'anno e forse al... mese. A me venne in mente un po' lo stesso stupore di quando mi masturbai la prima volta e non ascoliai più mia madre che mi diceva di non trastul– larmi con le mani, perohé queHi lì sono giochi pericolosi e la spina ver– tebrale si trasforma in un serpente e poi vengono sù sulla schiena grossi foruncoli come méloni e il cervello non ragiona più, si diventa scemi e si passa tutta 1avita a giocare con le palline tric-trac sulle panchine dei parchi recintati muovendo la testa sù e giù scossi da terribili tic che la masturbazione ti ha provocato. E così come quella volta non ascoltai la mamma e continuai a mastubar– mi felicemente perché godere mi piaceva e come bambino avevo diritto a tirarmi seghe anche all'aria aperta, da circa due anni non ascolto più neanche i fantomatici appelli della stampa fascista che dice che l'L.S.D provoca la morte e anche se abiti al primo piano irrimediabilmente finisci per buttarti dalla finestra credendo di essere Nembo Kid. Fu così che presi una certa confidenza con L.s.d. Ero convinto che fosse davvero una esperienza da fare, pur senza biso– gno di costruirci sopra castelli di letteratura o ideologie da introspezione personale, tipo conoscenza di te stesso e balle consimili. Per me era solo puro divertimento o meglio lo è stato finché ho scoperto che per divertirsi non era poi necessario restare due giorni svegli a os– servare tutte le cose di questo mondo e raccontarsele poi nel cervello. Quindi feci entrare nella mia filosofia delle esperienze anche il fatto che L.s.d.può e deve essere un ciclo come un altro. Un ciclo che prima o poi ha la sua fine, così come ha avuto fine il ciclo degli sballi notturni con lattine di birra e Rolling Stones, o il ciclo degli entusiasmi rivoluzionari con le uova marce sulle pellicce delle dame della Scala di Milano e gli assalti da fed~yn al Corriere della Sera. Cose elle passano ...e che forse è giusto far passare dàto che la storia non si ferma mai nello stesso punto. Poi qualcosa mi fece cambiare idea, fu il classico fatto che tutte le cose hanno il loro rovescio della medaglia. · Cosi, purtroppo anche L.s.d. Le verifiche circa pochi mesi ·fa. 1 O ore sotto tre coperte di lana. Dico: 1 O ore a far finta di star bene e sen– tirsi tremare come una foglia di fico. E provare a fare qualsiasi cosa pur di non pensarci, leggere, suonare, la chitarra, parlare alle lenzuola ... niente vi dico. Una paura folle!! Paura di non tornare più quello di prima. Paura di rimanerci secco così, per un normalissimo L.s.d. e provare a dormire per far passare il tempo e aver paura nello stesso tempo di non· svegliarsi più. Accidenti volevo urlare se solo fossi rimasto senza nes– suno intorno. Avevo corso per la strada perché avevo paura di guardare qualcuno in faccia. Mi sentivo distrutto come dopo una corsa chilome– trica e invece erano solo pochi metri. Se andavo a pisciare mi vedevo un uccellino tra le gambe lungo appena due o tre centimetri. Mi spaventavo per ogni minimo rumore. Una paranoia nera dico!! L'anfetamina (e questa volta era tanta davve– ro) mi andava sù e giù dallo stomaco al cervello e io sforzarmi di star cal– mo, eh~ era solo questione di tempo ( mi ricordai di Arigliano) vi ricor– date? E tanto comodo che lo puoi prendere anche in tram, 1 O chilometri al giorno, 5 all'andata 5 al ritorno .. E solo questione di tempo ...a me non puoi resistere ... Dio come l'ho odiato quel giorno. E solo perché da uno straccio di gior– nale piovuto da chissà dove c'era la sua faccia da mostro televisivo che mi diceva: Hai voluto prendere quésto acido e ora sono cazzi tuoi, meglio l'acido Antonetto, che lo puoi prendere anche in tram... Yabbé finì così, clie qualche compagno intorno mi rincuorò ... E una cosa normale mi dissero. A tutti capita un acido brutto. Probabilmente hai preso un acido sporco, chissà forse stricnina. Adesso stai calmo. Adesso l'orologio è il tuo migliore amico. Non puoi farci niente. Piglia due pasticche di valeriana per calmarti i nervi e non pensare di non fare più acidi perché questo vuol dire niente .. Come una scopata andata male e tutto lì. Ora mi dirai che non vuoi più scopare no?? Presi le valeriana e qualche non so che altra past_iglia. Mi fecero bene. Mi risvegliai dodici ore dopo e giuro ero lucidissimo. Un po' come un brutto sogno mi dissi. Adesso dico questo: L'acido è una bella esperienza se vuoi farla. Come tutte le cose ha i suoi lati positivi e quelli negativi. A volte può succederti che è lui che manda avanti te e non sei tu che mandi avanti lui, come dovrebbe essere, ma allora è per certe cose, e cioè: · O è sostanza dura, sporca, cattiva, insomma chiamala come vuoi e allora è meglio che ti informi prima. o comunque se proprio vuoi farlo, non far– telo da solo e nemmeno con tanta gente intorno, ma con qualcuno che ne sappia più di te. · O sei per natura un tipo particolarmente emotivo o nervoso e allora la– scia perdere. Non farci dei miti sopra e nemmeno ideologie, pensa che come tutte le sostanze di questo mondo (vino e zucchero compresi) può e anzi fa male abusarne. Piglialo se vuoi, nel.posto giusto con la gente giusta ·e cerca di divertirti. DI DIVERTIRTI. . DI DIVERTIRTI. DI DIVERTIRTI.' Forse fra un po' legalizzeranno le droghe leggere. lo dico-bene!! L'acido però è una cosa a parte. Non so come classificarlo, e poi non so nemmeno se è giusto farlo. Che ognuno giudichi la sua alterazione come può. L'eroina fa molto male. La televisione peggio.

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