RE NUDO - Anno VI - n. 34 - 1975

Jim: Raccontaci della relazione con tua figlia. Joan: Avevo insegnato a mia figlia, ormai quindicenne, come fare a maglia, come · cucinare, insomma, le solite cose ma la cosa più importante, pensavo, è inse– gnarle come fare l'amore, e volevo farlo. Quando abbiamo deciso che mia figlia venisse a vivere con me, ero molti libera sessualmente, e non volevo fingere con lei, o nascondermi e farle credere una cosa per un'altra, non voleva mettermi a fare • la parte della mamma». Quando venne a stare con me mi resi conto che era completamente ignorante delle cose del sesso, e che era anche piuttosto impacciata: il suo corpo la im-' barazzava. Allora ho ciminciato a parlarle con dolcezza, a fare qualche commento qua e là, per metterla un po' a suo agio, farla sentire meno goffa. Ho scoperto che non si era mai masturbata, ma che aveva avuto degli orgasmi nella vasca da ba– gno, con il getto dell'acqua. Allora ho cominciato a prepararle bagni con buone schiume, con incensi e cande– le, per darle una sensazione di rilassatez– za e farla sentire a suo agio con se stessa e con il suo corpo. Anche la musica ha avuto la sua parte. Il tutto piano piano, per darle d[ vivere. Poi ha imparato a mastur– barsi, ad usare un vibratore, e a godere orgasmi. Ne ho parlato con il mio uomo, che in un primo tempo era reticente, poi però ab– biamo deciso che con amore e dolcezza avrebbe potuto apprendere, nella manie– ra più bella, come far l'amore con un uomo. Cosi le ho insegnato come è fatto un uomo, e quali sono le parti più belle. Tutto in maniera molto naturale. Una volta ho messo lo sperma sulla sua mano per– ché lo odorasse e lo assaggiasse, e tutte le sue impressioni sono state di bellezza e di amore. Guardava me e Paul che face– vamo l'amore, lui la accarezzava soltanto, ma le dava la sensazione di essere con noi, e di essere amata. Lei era molto feli– ce, e naturale, senza ombra di imbarazzo. È stata un'esperienza felice. Jim: Hai fatto una cosa molto coraggiosa, specie nella nostra società. Hai potuto parlare ad altri della cosa prima di deci– derti? Joan: Ci ho pensato a lungo, anche prima che venisse a vivere con me, e poi ho de– ciso che sarebbe stato il regalo più bello che avessi potuto farle. · Avrebbe imparato da me, invece che im– parare male, per strada, magari tra gente repressa o sadica, o egoista e poco one- sta. Mia madre però non è mai stata d'ac– cordo, e non ha mai accettato il fatto che abbia insegnato io a Stormy a fare l'amo– re. , Jim: La tua relazione e le tue esperienze sembreranno probabilmente uniche ed eccezionali a molta gente che non ha mai pensato o immaginato una cosa simile, e men che meno l'ha mai fatta. Joan: Forse la tipica madre borghese sarà scandalizzata, però le sue figlie re– stano incinte per ignoranza, o vanno in giro a diffondere malattie veneree, per ignoranza. E loro pensano che sia meglio . cosi. Sono imbarazzate, il rapporto madre-fi– glia per loro non esiste. lo invece penso che un rapporto sia necessario, ma alla pari, appena possibile. Non è certo meglio il rapporto autoritario tradizionale, di im– posizione cieca e sadica dei propri tabù: molto meglio comunicare, con reciproco rispetto e reciproco amore, come eguale, sulle cose che contano. Jim: Quanti anni hai Storm? Storm: Ne faccio sedici domani. Jim: Ti ricordi di esperienze sessuali avu– te prima di venire a vivere con tua madre? Storm: No, mica tanto. Mi ricordo solo di quando avevq nove anni e giocavo nella vasca con il getto della doccia a telefono, e mi piaceva molto. E poi che giocavo con altre bambine nude, e una volta mia non– na mi ha vista, e non era contenta. Non sapevo che masturbarsi e cose cosi non c'è niente di male a farle, non lo sapevo prima di venire a stare con mia madre. Lei mi ha domandato che cosa sapevo, e poi abbiamo cominciato a parlare, abbiamo parlato molto. Poi mi ha insegnato a fare dei bagni e·a guardare il mio corpo. Poi io e lei abbiamo fatto insieme un corso di "Conoscenza del corpo», durava due giorni, durante un week-end, e ci hanno insegnato cose ab– bastanza semplici sul come conoscere il corpo, guardarsi allo specchio nei posti che di solito non si guardano, com!l dietro le orecchie, e il buco di dietro, e poi ci hanno anche insegnato a toccarci il cor– po per imparare quali sono le parti che ci danno piacere, insomma, a scoprire quel– lo c.he ti piace. Durante il corso ho visto un pene di pla– stica, per la prima volta, non ne avevo mai visto uno e non sapevo come erano fatti, uno grande almeno, invece con Paul ho visto come funziona, un po' come un gio– cattolo e uno impara come è fatto. All'inizio era un po' buffo, e anche Paul si sentiva un po' strano, ma poi è andato tut- lo bene ed è stato bellissimo. Jim: Come è stato quando hai fatto l'amo– re per la prima volta? Storm: Far l'amore per la prima volta è stato strano, perché mi sembrava di aver– lo già fatto, e non mi ha spaventato. Avevo già usato un vibratore un paio di volte e me lo ero messa dentro, e mi aveva fatto male e era uscito sangue, ma dopo un po', quando avevo acceso la batteria che lo fa vibrare, mi ero dimenticata. Cosi quando ho fatto l'amore con Blackie ho chiuso gli occhi e tutto è andato benissimo, era bel– lo, anche se non sono venuta. Avevo già visto mamma e Paul fare l'amore, e sape– vo come si faceva più o meno, ma la prima volta non scino venuta. Jim: E adesso che vita sessuale hai, hai orgasmi? Storm: Certe volte ne ho anche due, quando mi tocco e faccio io. Adesso sto con un uomo che si chiama Judas, e fac– ciamo l'amore tutti i giorni, viviamo insie– me. Jim: Che altro? Storm: Viviamo una vita che ci piace, e siamo responsabili per le cose che fac– ciamo, il nostro universo. Ci aiutiamo l'un l'altro, e teniamo la casa. Jim: Con l'esperienza che hai· avuto ti senti diversa dalle ragazze della tua età? Storm: Non mi sembra di avere sedici anni. Mi sento un po' più grande. Ho un'amica che ha quindici anni. È la mia migliore amica. Fa l'amore, ma non succhia, perché dice che è •schifoso», non vuole neanche parlarne e non credo che prenda anticoncezionali perché sua madre svenirebbe. E poi ho un'altra amica che ha diciassette anni: è incinta e avrà il bambino il mese prossimo. Sua madre la tratta malissimo. lo ho cercato di parlarle ma non mi pare che riescano a ascoltare, né lei né la ma– dre. Jim: Tua madre, la chiami mamma o la chiami Joan? Storm: L'h.o sempre chiamata mamma, perché per 1J1e è la mamma. Anche se sia– mo molto amiche: parliamo di tutto e stia– mo molto bene insieme. La amo. (Dal libro di JIM HAYNES e JAWNE PASLE-GROCH "Le barricate dell'amore" ed. CELUC) Cazzo se è figa quella. Stasera. e me la faccio. - Ma comePI scemo? Guarda me. Ciao come stai? Sai, mi piacestare è un bel rapporto. Sai, io con le ho molti problemi perché, coea non sono capace di fare Il • schio ", e...si, se uno qui non fa H schio, sai... Vieni a letto staae~ Guardalo li il pirla che fa il• fem sta"· lo faccio l'introverso. Sto sguardo torvo, e zitto. Poi loro ti e dono e come mai stai li tutto zitto? E io: non c'è niente che la pena di essere detto. E poi, ciulum? Come dire, farsi le donne è un no, e non è neanche divertente. è divertente però devi recitare parti, una volta più una volta m non è bello devi «fartela•, e non sta fare " snap » con le dita per glierti dalla testa questo mododi dere la donna. Farsi la donna e riuscire in un lav Chi preferisce, chi conta di più? o io? E giù gomitate nello sto agli altri maschi. Cosi come ira con le donne li impostiamo in ge sull'aggressività e sulla vogll "possedere•, quelli con gli altrl schi li impostiamo sulla conco za,su chi è più figo e fa più paura altri. Salvo, poi, scoprire che con gli a uomini c'hai una voglia di dole incredibile; castrata da millenni. gelosia per il compagno di banc voglia di fare una carezza, che poi venta una pacca sulla spalla •V le", perché tra uomini non si fa, duri. Ma che cazzo di duri. Più c biamo i coglioni e più siamo cast Castrati sul piano dell'affetto, dolcezza, di rapporti che non ai dominati dalla paura e dallavogll essere potenti. Questa idea di fare autocoscie tra maschi c'è venuta guardando femministe, e invidiando un po' il I modo di stare insieme. E poi anch culo che ci hanno fatto. La mia prima reazione alle femml ste era stata paternalista, si, si, p prio brave, aspettate che vi dia anche un po' di teoria, così siete di sinistra ...come, non la volete? io son un illuminato, mica uno di q maschiacci. Allora, ciulum? Ma a chi la vuoi dare a bere,dlcev loro, non sei neanche-buono a f godere a letto. Ah, be', questa aspetta, dimmi, che imparo subi Poi c'erano altre cose, perché di f politica e comunismo e bla bla una parte, e dall'altra non c niente di me, stare con gli altri un pirla, era già un pezzo che e mo stufi. - Senti, ma tu sei contento? - - Si, cioè, no. Be', aspetta Il com smo, no? - - Ma se non ti chiedi neanche vuoi, dal comunismo. - - Per te, come te lo vedi il com smo? - - Be', praticamente, cioè, c'è un piano economico, no? e poi lnao le masse, tutti uguali; sii, poi trattori. -Be' ... - Con gli altrl, bene. Niente possesso, niente di essere i più forti. Nientetam - La famiglia ce l'abbiamo de beviamo con il latteda plccol - Allora, bisognacomlnolare a finirla.

RkJQdWJsaXNoZXIy