RE NUDO - Anno VI - n. 32 - 1975

léloria del commerciale, cioé che h • non commerciale•. Questo · aìlla di musicista non commerciale sellato dal giorno in cui al primo pil– lo gli sarà venuto in mente di chiede– qualcosa per aver suonato e ha poi perto che il sistema funziona, aleggia le penne di tutti gli scribacchini di re- . Davanti al mito piccoloborghese l'Artista sublime e disinteressato si mincia a sacrificare per prima la digni– dei lavoratori dello spettacolo, semi– ndo confusione, disinformazione, au– ntando ancora le tradizionali divisioni :clella categoria. Qualsiasi documento eollettivo dei gruppi musicali italiani su un analisi seria delle loro esigenze di la- oratori dello spettacolo, grazie alla di– sinformazione generale, verrebbe preso robabilmente con ira da un pubblico a ui ogni immagine arriva filtrala dal divi- smo e dal mito (mili e divi non sono po- eri) e che considera lutto quello che ha che fare con i guadagni dei musicisti una vergogna su cui è più pietoso tacere oppure il primo simbolo delle superstel- 1e: i miliardi. Ma di soldi non si parla. Esi pone come modello ipotetico, in con– traltare al superdivo, il musicistà non -commerciale, non dando nessuno stru– mentoper giudicare un eventuale «one– sto• da un eventuale abbuffino. Il termi– ne viene po.i disinvoltamente usato per valutazioni di ordine strettamente esteti– co. La progressiva vicinanza a certe strutture rigide della canzone o a un cer– sente; li c'è puzza di commerciale. ' ra Paul Simon. La caccia e il sospetto si è poi diretto verso l'area più stimolante della musica su dischi presente sul mer– cato in questa era che, con il ripescaggio American Graffiti, possiamo definitiva– mente chiamare post beat, rock. Dall'illu– minazione di Davis, spinta probabilmen– te dal Tony Williams Life-Time, elettrifi– care tutto e cambiare tempi, dandogli gli accenti corposi della musLca da ballo nera invece del tempo pensalo che è lo swing. È un trasferimento, un'espansio– ne; dalla s.ola testa la musica passa an– che al corpo, diventa rituale, la disponibi– lità totale è la misura dell'unione, non si può «ascoltare» nella dimensione del borghese frequentatore di concetti e tanto meno in quella del critico. Davis suona cose incredibili, l'uoione di tutti quelli che suonano è stupefacente, è una cosa sola che respira insieme e ha tutti g_liaccenti e i colori che si possono pen– sare. Il gioco ritmico non ha pari né per la ricchezza né per la forza. Ma lutto si svol– ge a insaputa dei sordi e dei distratti che si accontentano di riuscire un'altra volta a rimandare il momento in cui riusciran– no a vivere, non ascoltando al di là della staticità delle melodie e delle armonie principali. Questo atteggiamento, non a caso, è egualmente condiviso dai trom– boni di musica jazz (giornale specializ– zato, informato e acuto per la storia del jazz dalle origini a John Coltrane, mater– ribilmente fuori da ogni relazione con i ~ + tempi e incapacitato a comprendere una t Il~ dinamica eJettrificata della musica). dai ~ tromboncini di 2001, ai galattici di gong ~ ~ e anche dai gramsciani di Muzack. Da- i'\ vis, il più bravo e quello apparentemente ~~ • più monotono e con un passato di musi- ~~ I ~/ _•·, · c,sta raffinato, concentra l'odio di tutti. ~ Per tutti gli altri ognuno salva qui e là con · criteri diversi. I compagni di Davis su • ,jquesta strada (che si incontra in proie– zione con il soul di Stevie Wonder) sono, P ~ diversissimi tra di loro, Weather Report, • • Herbie Hancock, Chic Corea e, più o + .meno nella stessa area e egualmente fa– rrroso negli USA John Mc Laughlin. Non a c;iso il più famoso in Italia è stato lui, ( l'un,co che fosse in grado di reincarnare il mito del superuomo per la sua tecnica, \ · rron cosi mostruosa in sé, ma usata con– tilwamente al 100%. · Ul musica di questi gruppi, unificandola ,I~ per quanto si possa e aggiungendo nel tomodo di orchestrare i pe2czi, scatta un~· fobia incontrollata che nulla cede e nul a complessaccio che imita quasi dece ~ mente Santana avrà più credito di P I· Slmon; una dote che viene riconosci ta ~t con affetto per esempio---nel cinema il • professionismo di alta qualità, non trova· ·. spazio a vantaggio numerosi disperaii ·. · · · I~ numero anche Santana, svariata, diver- •• \ sa. ha una cosa in comune: riporta alla ~ dimensione reale del tempo, dico dello scorrere della vita. I gruppi nel loro insie– - • m~escindendo dal materi<!le che usa– •-;; .Qe non è affatto il problema, realiz– senza speranza. Ogni disco venduto dal- ----:– le Orme grida vendetta ad ogni disco di Joni Mitchell non venduto. Ma Joni Mit– chell è una 9rande artista, diciamo anca- La ristampa aggiornata di un « classico » della storia della mu– sica pop. 288 pagine L. 2.800 Storia tk/la musica JXfJ Ila Bobl)ylan a Hiue,gate --~ Dello stesso autore di « Pop Sto– ry » una storia della musica pop americana. 200 pagine, 20 foto L. 2.300 n ,):Jell successioni di note, musica uonata con dedizione e capacità che cattura il fatto che esiste la progres- Le esilaranti avventure a fumetti di tre hippies californiani nella loro lotta contro l'intera società. Album· di 128 pag. L. 3.000 sione degli istanti, che ogni prima, ogni dopo e ogni adesso è profondamente di– verso da ogni altro. E questo vive -con una evidenza lampante nella dimensione statica in superficie [ai Davis] (lorse ha bisogno per esistere, del rilievo ln oppo– sizione alla staticità). La musica ti pren– de e per tutto il tempo che.dura ti porta dentro lo scorrere del tempo che la so– cietà dell'informazione parziale e alìena– ta ci ruba. Occorre solo ascoltare con tutta la disponibilità per entrarci dentro e non per giudicare; è realmente un'espe– rienza e i ragazzi al concerto di Chick Co– rea o Gaio Barbieri verso quel tipo di esperienza, hanno fatto vedere che in quello spirito ci sono e che qualche spi– nello aiuta a entrarci; i ragazzi nello spi– rito ci sono molto e il pubblico borghese del jazz che viene a sentire i suoi idoli si trova veramente male davanti a tutta quella vita in una volta-sola e scambia le feste per funerali, assistito in questo dal confortante parere dei tromboni e trom– boncini. La parola commerciale, pronunciata dai servetti del padrone ad ogni costo, TO– POROTONDI e i suoi scagnozzi, la banda bassotti della scena musicale, sincera– mente non si sa da che parte prenderla, anche perché non si sa mai sul giornale quello che è comprato indirettamente da quello che è comprato direttamente a ta– riffa 'd'inserzione e in cui si parla bene anche di Tony Santagata e cosi si stenta a considerare una possibile analisi al di là della riaffermazione della divisione del musicista da ogni dimensione normale, di individuo normale che va anche a fare la spesa oltre a suonare e pensare a suo– nare. Ritorna doppiamente mistificato dalla assoluta mancanza di serietà e cor– rettezza professionale nei giudizii, l'uso della parola commerciale per valutazioni estetiche disparatissime e che, facendo il giro di tutti i redattori e collaboratori mettono-insieme la più formidabile fiera della cazzata indifferentemente centrata su dischi belli, brutti o insignificanti. OMOSESSUALE dennis altman -- Introduzione di Fernanda Pivano. Prefazione di Alfredo Cohen. Il manuale di liberazione più letto dalle nuove generazioni americane. 234 pagine L. 2.800 necnNnlL:01TRICG Ancora un'altra avventura della star dei Rolling Stones: Mick Jagger in c:ucloa, Un ricettario di cucina organica, alternativa, giovane. L. 3.000 Le migliori interviste ai pro– tagonisti della musica pop trat– te dalla rivista americana « Rolling Stones ». 206 pagine, 16 foto L. 1.900 via giulia 167 00186 roma Si invia il catalogo su richiesta

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