RE NUDO - Anno V - n. 26 - 1974

RE NUD0/8 si richiama più, non c'è più guer– ra, non si sentono più impegnati, la lotta non è più la loro. Sai, il marxismo-leninismo non è una tradizione americana e le basi teoriche del movimento sono per molto tempo state abbastanza vaghe, vicine ad un'ideologia li– berale di centrosinistra che man– cava di strategia a lungo termi– ne. Ci si era messi a credere che vità, avevi l'impressione che la tua vita fosse cambiata in me– glio... la rivoluzione passasse per gli studenti e i nuovi intellettuali, questa piccola borghesia che fa– ceva funzionare gli ordinatori, e - che la classe operaia fosse irri– mediabilmente reazionaria, e che R. Abbiamo avuto un periodo un po' stalinista e delirante in cui abbiamo creduto di poter cambiare la nostra vita e le no– stre abitudini dalla A alla Z. Non smettevamo mai di osser– varci e criticarci. Si doveva di– ventare perfetti in tre settima– ne, etc. Noi volevamo la disci– plina, la morale, bisognava far • tutto nel migliore dei modi, con difficoltà, ma questo non era co– sì semplice, perchè ognuno ha le sue contraddizioni e noi tutti ci sentivamo sempre colpevoli di non agire abbastanza e non lo confessavamo. E abbiamo dovuto ammettere che la rivoluzione è un processo a lungo termine, so– prattutto quando significa una ri– voluzione culturale e personale. Le persone non cambiano così in fretta, il sesso e la famiglia formano delle entità complesse, i rapporti affettivi sono effetti– vamente più difficili da far evol– vere veramente, che i rapporti di produzione. le minoranze, Indiani, Negri, nonchè donne, fossero l'avan– guardia. Non c'è avanguardia e– terna, ma io penso che dovrem– mo nuovamente rivolgerci alla classe operaia. D. Nel frattempo, le sinistre partecipano al potere in certe città universitarie: Ann Arbor, Madison, Berkeley... R. Sono piuttosto dei liberali di sinistra che si sono sovente mo– strati assai « accomodanti » una volta al potere. Quelli di Berke– ley si sono radicalizzati, ma so– lamente quando uno di loro si è fatto destituire. Del resto cre– do sia una perdita di tempo: si crea la falsa coscienza di un cambiamento mentre di 'fatto niente cambia veramente. In più, gli eletti non sono inquadrati in nessuna organizzazione, e sono spesso megalomani. D. E le Black Panthers? R. Sai che c'è stata una scis– sione tra i duri, gli amici di El– dridge Cleaver, e i meno duri che sono overground, e molto molto overground. I primi hanno formato la Black Liberation Army che ha ucciso un buon numero di poliziotti at– traverso tutti gli Stati Uniti, ma soprattutto a New Orleans e a Oakland, una dozzina di qui, una dozzina di là, circa cinquanta in tutto. Molti di loro sono in ga– lera. Altri sono più o meno usciti dallo stesso girone: il George Jackson Memoria( brigade, il gruppo Guerilla 8... difficile sa- perne di più. · D. Oùanti sono questi grup– petti? R. Qualche dozzina. Non sono molto organizzati, senza capo ri– conosciuto nè disciplina, sono diventati una sorta di lumpen. Il resto del Black Panthers ha fat– to ritornare tutti i militanti sta– bili a Oakland. Essi hanno se– guito un anno di rieducazione po– litica, introducendosi nei pro– grélmmi sociali della città, cer– cando di allargare la loro base poiltica senza miiltare realmen– te. Bobby Seale si è presentato alle elezioni di Oakland, con lo aiuto dei liberali bianchi, e i soldi di Candice Bergen .o dei produttori cinematografici amici di Huey Newton. Huey è uscito dal tran-tran del partito e fa una vita molto mondana. Il B.P.P. è dicentato una specie di macchi– na politica di centrosinistra, un concorrente nero del partito de– mocratico. D. I Weathermen continuano la loro guerriglia clandestina? Sono in piena decomposizione? R. No. Sono riusciti per ora a non farsi arrestare. Continuano a ricevere l'aiuto dei simpatiz– zanti. Ma non si capisce più molto bene quale sia la loro po– sizione politica. Si sa semplice– mente che la clandestinità li ha molto modificati, che il loro co– mitato centrale si riunisce anco– ra, che sono qualche centinaio, al massimo in cinque o sei città. Ogni tanto mettono ancora delle bombe, come all'I.T.T. dopo il colpo di stato in Cile, ma non hanno più i mezzi per reclutare. I Weathermen hanno alienato i loro simpatizzanti incolpandoli senza sosta perchè non accetta– vano di morire per la causa. Si sono alienati da soli perchè la clandestinità spesso ti toglie il senso delle prospettive, manchi di contatti con la tua base, di– venti fanatico, sempre sotto pressione: tali situazioni condu– cono inevitabilmente all'accumu– larsi di errori. Hanno torto a volersi unicamente anti-imperia– listi, succedono altre cose sul fronte interno. D. 11 movimento omosessuale continua a svilupparsi? R. Non fa più molto. Ognuno fa i fatti suoi, hanno i loro ritrovi, non li si annota più. Ma l'orga– nizzazione si è sfilacciata. Detto questo, l'omosessualità è in pieno boom. Non so se esistesse prima nell'ombra con una tale ampiezza, o se la liberazione sessuale abbia permesso alla gente di farsi avanti, ma il feno– meno è molto massiccio. Ecco la decadenza dell'impero ... D. Perchè? R. E' come le religioni, l'acce– lerazione dei narcisismi e le in– trospezioni individuali, i guru che proliferano, i Jesus freaks, anche Jerry Rubin che segue un gruppo di terapia gestalt, Rennie Davis diventato un seguace del guru Maharaji Abby in galera per traffico di cocaina ... D. Quando vivevate in colletti- D. C'è un progresso degli indi– vidui del collettivo? R. Illusorio e superficiale, cre– do. Le persone hanno rifiutato l'ideale tradizionale, bisognava mettere tutto in comune e tutti hanno flippato e in quel momen– to; ognuno se n'è andato per i fatti suoi. Conosci gli aneddoti soliti: un tale dava la sua auto in comune e gli altri la scassavano in tre mesi per inattenzione, e se l'antico proprietario protesta– va, lo si accusava di reazionario. Non ci interessavamo gli uni de– gli altri, del nostro individuali– smo, quest'egoismo che serve di protezione, che non è altro che una maschera dell'insicurez– za. E se si rivela, si flippa. E' difficile cambiare da soli, se l'andamento socio-politico non cambia. Abbiamo ben cercato di creare un'autonomia economica e, soprattutto nella nostra scuo– la materna, a preparare i bam– bini ad avere altri atteggiamenti: i genitori, anche quelli di sini- stra, ci erano contro .Per ee pio dicevamo: questo gioca non è tuo, è di tutti - e I g tori dicevano il contrario. D. E tutti i drop-out, I fre non ci arrivano? R. La risposta dev'essere efl mata: non facciamo un quadro in bianco e nero, un buon num• ro di freaks riesce a vivere, ad animare delle cittadine, a evitare che quei posti si degradino ed entrino a far parte del sistema capitalista. Non si tratta di una grande lotta rivoluzionaria, ma non è neppure negabile. Arriva– no a creare dei raggruppamenti umani, non sono morti, usati, fi– niti. E' mià meglio di prima, quando l'agitazione socialista da– gli anni trenta sfociò nel 1950 in un anticomunismo delirante, e ex-militanti passarono senza esitazione alla destra. Tutti I freaks sono in offesa, e se appa– risse una vera crisi, credo che usciranno dalle loro fattorie ~ saranno dalla parte del pro– gresso. D. I giovani diventano ancora dei freaks? D. No. Non è più il loro grande trip. Credo che il movimento non abbia toccato che una gene– razione, quelli che vanno dal 22 ai 35 anni. Gli altri apriranno altre strade, buone o cattive, non sappiamo quali. I vecchi lea– ders di sinistra, che controllano sempre l'azione militante, rap– presentano spesso una struttura maledetta che blocca la creati– vità politica dei giovani dettando loro vecchie parole d'ordine. SI, i tempi sono problematici. D. E il vecchio sistema politi• co? R. E' moribondo. McGovern ha mancato il colpo, ha abbandona to perchè non ha vinto le ele– zioni. Tuttavia uno scacco elet– torale non dovrebbe abbattere nessuno; ma McGovern non è un militante e non si è mo880 durante tutto l'affare Watergate. 11solo politico ancora capace di mobilizzare delle energie rifar. miste è, che piaccia o no, Ted Kennedy.

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