RE NUDO - Anno V - n. 26 - 1974

La mamma è l'angelo di questa terra che ci protegge e ci guida finché vive. Chi ci veglia quando dormiamo? la mamma! Chi lavora senza riposo quando essi dormono? la mamma! Chi pensa ai vestitini, a tener– li sempre puliti e lindi? la mamma! Chi veglia al vostro capezzale quan– do siete malati? la mamma! Chi fa i sacrifici più grandi perché non vi manchi mai il necessario? la mamma sempre la mamma. (Volto amico - Voi. lii) In casa mammina regna e governa e papà il più umile e devoto dei suoi sudditi. Papà scrive. è vero, dei bellissimi libri, commedie applauditis– sime, è ammirato e invidiato per il suo ingegno, ma tolto dai libri è un disastro: capace di mettere in tasca un tovagliolo scambiandolo per un fazzoletto. La mamma dichiara che un marito letterato dà più da fare che dieci bambini. (Leggere è bello - letture 3 ciclo - Fratelli Fabbri editori) ...Così Donato ha scoperto che un bambino può essere: coraggioso come un leone; forte come un torello veloce come un puledro paziente come un asino; ostinato come un mulo fedele come un cane ' affamato come un lupo agile come uno scoiattolo ... Antonina da parte sua. ha scoperto che una bambina può essere. operosa come un'ape; previdente come una formica allegra come un'allodola timida come una colomba astuta come una volpe sciocca come un'oca velenosa come una vipera pulita come una gattina ... (P. Bargellini - L. Volpicelli « Intorno al mondo » letture per la lii elementare) (Re Nudo) « periodico dalle esasperante pretese di eleganza formale. estremamente snob, che sembra stampato apposta per essere poi di– menticato nella « lamborghini " del rampollo (ribelle) dell'industriale milanese"· Fabio Lusignoli « Il giornale d'Italia» 12 dicembre 1973 « Onorevole Gaspari " si torna improvvisamente a parlare della nuova legge sulla droga. Dopo un anno di misterioso congelamento è stata ripresentata tale e quale era prima: i più moderati dicono che è un "mostro giuridico" "· « Non è vero. è un'ottima legge, la migliore possi– bile».« Ma l'ha attaccata perfino il "Times", su otto colonne, definendo– la senza mezzi termini peggiore di quella attuale, che certo non è fra le migliori "· « Chiacchiere, chiacchiere infondate. Sulla stampa si leg– gono molte cretinate ». « Non mi sembra una cretinata, onorevole, cri– ticare una legge che per esempio nega ogni distinzione tra le droghe leggere e. quelle pesanti e confonde in un solo fascio trafficanti e con– sumatori. sfruttatori e sfruttati "· « La confusione la fate voi giornalisti. Droghe leggere. droghe pesanti: andiamo. è la stessa cosa. Il problema è uno solo: liberalizzare o non liberalizzare la droga. Quelli che attacca– no la mia legge hanno lo scopo occulto di liberalizzare il flagello. E quando uno dà via libera alla droga, incoraggia le azioni delittuose. Dove c'è la droga c'è la depravazione e il crimine "· parole del Ministro Gaspari «L'Espresso» 9 dic. 1973 « Sì, io ritengo che molti mali della Sicilia siano imputabili a questo matriarcato. La donna ha sempre consigliato la viltà, la prudenza. l'op– portunismo. l'interesse particolare. e l'uomo ha obbedito sempre .... Cre– dendo nella famiglia come nella cellula prima della società sono ne– cessariamente un po' conservatore. Ma non lo sono nel senso che vo– glio che all'uomo sia permesso ciò _chenon è permetsso alla donna; vor– rei che ci fosse una certa parità. Se la donna deve osservare certe regole, queste regole le deve osservare anche l'uomo .... Smpre nel sen– so della conservazione familiare ritengo sia negativo il lavoro femmi– nile. La donna. tra l'altro, non sa che perde il potere specialmente nel– la società _n:eridionale. Questo processo di emancipazione femminile, questa panta che la donna sta conquistando può costituire la fine del matriarcato. C'è la speranza per l'uomo in Sicilia contro il matriarcato oggi che la donna sembra debba essere più libera. Perché almeno si combatte ad armi pari. E' un avversario che hai di fronte e non alle spalle"· frasi di Leonardo Sciascia (scrittore siciliano «comunista») pubblicate su «L'Espresso» 27-1-74 PapàS:werio, mammaD.C. CIAO 2001 ovvero quello che si nasconde dietro /'apoliticità Questa è l'epoca in cui il capitale si veste a seconda dei casi di ros– so o di nero, così che Agnelli è il padrone de • La Stampa •, quotidia– no padronal-conservatore, e nello stesso te"mpo de • L'Espresso • set– timanale illuminato di sinistra, Mon– dadori, dalla maggioranza silenzio– sa e strisciante di •Epoca• all'altra illuminata sinistra di • Panorama • e così via si arriva a « Ciao 2001 •, del quale ufficialmente non si co– nosce il padrone, per quanto, cam– mina e cammina, sfoglia e risfoglia, leggi e rileggi non è poi troppo dif– ficile identificarlo il padrone di que– sto « Ciao•, in un gruppo della DC. Eravamo nell'anno '69, il '68 aveva lasciato ampie tracce anche in quei settori giovanili tradizional– mente meno contestatori, per cui la DC aveva subito dovuto in– glisi troppo contro, per distrarli bi– sognava subito offrire ai giovani µn loro eden privato, una loro musica, · una loro rivoluzione, un passaporto per l'lndian ragion per cui, oplà, ec– co a voi • Ciao 2001 ». A questo punto però mi viene da ridere, perché il Ciao 2001 l'ho sot– to gli occhi e sto ancora rileggendo una risposta del Saverio direttore a un ragazzo che parla di un • ra– duno musicale • nelle Puglie, del quale è rimasto - dice - schi– fato. Sentite, sentite: « Caro Giacomo, la tua lettera "fa giustizia" di tante sciocchezze, tan– te pessime azioni, tanti atteggia– menti fasulli che, purtroppo, non fanno altro che nuocere alla musica dei giovani, a tutto vantaggio di certa politica che si nasconde ... die– tro festival, raduni, eccetera. L'e– sempio che tu citi, ne è una enne– sima prova. Ti ringrazio della tua lettera, che pubblico fra le tante che da diverse parti d'Italia e in diverse occasioni, mi sono arrivate: ormai è diventato quasi un "coro"; le manovre contro chi ama, disinte– ressatamente la nostra musica, so– no state scoperte. Noi continuian1o il nostro lavoro: soddisfatti che gen– te in gamba come te dimostri an– che di essere intelligente! •. Così parlò Andreotti, pardon, rispo– se Saverio. Saverio, raccontaci quale • politica si nasconde ... • dietro il tuo gior– nale. Il sistema; quello più gof– famente reazionario borghese, ha sempre avuto bisogno di incastra– re i giovani in quanto tali, Musso– lini con i figli della lupa e i balilla, i preti con gli Aspiranti e i Boy Scout dell'A.C., la centrale DC de– gli anni '70 con • Ciao 2001 •, sem– pre spiegando al vento la bandiera dell'apoliticità, perché la politica è una cosa, si sa, da vecchi. Allora si spiega la funzione di • Ciao 2001 • che è poi nient'altro che quella di creare sempre più un ghetto di giovani, un'isola di qua– lunquismo, meno giovani che con– testano, più giovani ad ascoltare Lucio Battisti o • la nostra musica • come dice ancora il Saverio. Ma co– sa è questa nostra musica? Come è nata questa nostra musica? Quale è stata la molla della beat genera– tion? beh!, non chiediamo questo a Saverio e nemmeno a Fanfani, sa– rebbe inutile. Come se esistesse una • nostra mu– sica •, una musica che • è dei gio– vani•: ma veramente dimentica Sa– verio che la • nostra musica • la • musica dei giovani •, la • musica apolitica • non esiste, come non esiste nessuna manifestazione arti– stica che si possa chiamare apolltl• ca, che la musica come qualsiasi espressione d'arte si rivolge all'uo– mo e che non esistono limiti di età al fatto di essere uomo. Che il gros– solano e ambiguo tentativo di ghet– tizzarla come fa • Ciao 2001 ., al– tro non è, questo sì, che uno sporco gioco politico del sistema. Una cosa sarebbe interessante chie– der/a a mamma DC e pargoletto Saverio e cioè: questi giovani che malamente fregate, settimana per settimana con la vostra • apolltl– cità • qualunquista, facendog/1 cre– dere che esiste un mondo del gio– vani, che essere giovani dà diritto di appartenenza ad una • classe • a parte, che i giovani si possono per– mettere l'apoliticità o /'ignoranza a seconda dei casi, a questi giovani cosa offrirete quando si avvicine– ranno alla trentina, oltre certo ad essere buoni operai o impiegati che contestano quel giusto e neg/1 sche– mi appositamente predisposti? Perché poi è così, fuori dal mondo stupido e ovattato di • Ciao 2001 • dove si parla tanto di io, io sono giovane, io sono vergine, lo sono solo, io sono bello, io sono brutto, io, io, io, esiste tutto l'altro mondo, quello che ti opprime o ti schiaccia a seconda dei casi, con il quale non si può non fare i conti per il solo fatto di essere giovani. Il mondo è vecchio, i genitori non sono più gio– vani, Manzoni o Dante non sono teen agers e la fabbrica è vetusta eppure questo mondo, questi geni– tori, questi studi e queste fabbri– che sono destinati ad accogliere I giovani, inevitabilmente, che lo vo– gliano o no.

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