RE NUDO - Anno V - n. 26 - 1974

RE NUDO/10 Camb:iare 1a vita C'erauna volta una cupola • storia di un'idea progetto realta' • L'uomo con la macchina contro la natura per conquistare il benes– sere materiale e spirituale genera– le •. Queste sono le premesse, e per l'ideologia borghese le • pro– messe •, sulle quali si è basato il capitalismo nell'impostare il rappor– to tra uomo e natura. Ma questi principi in realtà hanno significato, oltre che il benessere di pochi pa– gato dal malessere di molti, lo sfruttamento incontrollato e suicida delle risorse naturali derivato dal– l'uso di tecnologie che, proprio per– chè nate esclusivamente per conse– guire il massimo profitto e sgancia– te da qualsiasi reale esigenza di li– berazione dal bisogno e soddisfazio– ne della creatività, non hanno fat– to che contribuire all'alienazione mentale e fisica dell'uomo. Così la natura, considerata un luogo estra– neo alle prospettive esistenziali u– mane e usata solo come una fonte inesauribile per aumentare la ric– chezza, viene saccheggiata e di– strutta con la stessa logica con cui viene derubato e alienato l'operaio nella fabbrica e condizionato e op– presso l'uomo nella vita di ogni giorno. Diventa allora chiaro che la corresponsabilità che iI potere cer– ca nell'uomo per nascondere queste sue colpe verso la natura, e che basa sulla complice neutralità della scienza ecologica, ha tutto l'aspetto di una mistificazione che tende di nuovo a sviare il vero obbiettivo che dobbiamo porci e cioè la rivendica– zione del diritto di riprenderci la natura e rifondare un modello di vi– ta coerente con i cicli biologici na– turali, tali da non implicare nessun tipo di inquinamento fisico o men– tale ma da soddisfare esclusiva– mente i bisogni spontanei e reali. E' sotto questa luce che un recu– pero di un sistema di vita basato sulla sostituzione del naturale al sintetico, dell'organico all'inorgani– co, del biologico all'artificiale, · venta un campo di lotta quo · contro le strutture produ · imposti modelli di e~ / sterna borghese. ~ Ma imparare d · ura sig ica anche imP. servirsi d e sue • trollo e il consenso verso di sè: dor– mire, mangiare, scaldarsi, lavarsi, fare l'amore, sono le azioni quoti– diane che quotidianamente si paga– no con il lavoro alienante o con la repressione; la natura ci può dare sufficienti energie che se sapremo sfruttare con tecnologie appropria– te, poco costose e non specialisti– che, possono darci la possibilità di vivere più liberi senza dovere di– rettamente dipendere dal ricatto e– conomico del Potere. Gea E' basandosi su queste premesse generali che il nostro gruppo sta articolandosi in una serie di inizia– tive pratiche rd gros- simbolica tra l'uomo e la stiamo ora alleste per la prodù~e. claggio dell 'erl'ffl-gia: La copertura stes fa da collettore del · accolta I bisogni di perchè la sta d'Elba non è ga; Per ora esistente e st •desalinatore p mentato ad e collettori di energia solare. Questi pannelli consistono in due o più strati di plastica (meno costosa del vetro) posti parallelamente sopra una serpentina di tubo verniciata in nero, per assorbire meglio Il ca– lore). dentro la quale circola l'ac– qua. I raggi del sole vengono • cat– turati • e trattenuti dai fogli di pla– stica, e il loro calore, assorbito dal tubo si trasmette all'acqua. L'acqua così riscaldata viene usata diretta– mente per la doccia e, fatta passa– re attraverso dei termosifoni, riscal– da l'ambiente interno della cupola. Un serbatoio ben isolato termica– mente permette di mantenere l'ac– qua abbastanza calda per il riscal– damento durante la notte o per quel · · ui non c'è sole. I pannelli poco c ndl, oltre ovare le I cibo (al nche non ~Idi che usati per man– atura di circa 30" estori la pro- ero quanr so di di ac– flche- c pas-, n d d

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