RE NUDO - Anno IV - n. 20 - 1973

RE NUD0/16 UNDERLETTERS Firenze 9-4-73 Cari compagni di « Re Nudo» sono un compagno di 19 anni che milita, non a tempo pieno, in Lotta Continua ma seguo anche da molto tempo, e ulti– mamente con maggior interesse, le vostre istanze e proposte politiche at– traverso il giornale. Qui a Firenze il giornale mi sembra che arrivi con un certo ritardo e per quanto ne so si può trovare solo da « Feltrinelli » quindi scusate se questa mia risulterà una lettera un po' intempestiva. Facendo riferimento al numero 18 di « Re Nudo" mi hanno particolarmente colpito gli articoli riguardanti rispettivamente le esperienze delle Comuni come teoria e prassi di autoliberazione e dato che ho già il N. 7 mi interes– serebbe poter avere anche il N. 12 in cui sono questi documenti del fon– datore della Comune francese di Maut, T. Grumbach. Poi devo dire che mi sono quasi riconosciuto nella risposta che Sara del– l'ambulatorio rosso ha dato a quei compagni di Biella. Sara parla di « crisi individuale di molti che riflette delle esigenze storiche. che si stanno evolvendo », beh ecco, io sono proprio uno di quei compagni in crisi che con qualche differenza soggettiva si riconosce nelle parole e dei compagni di Biella e della compagna Sara. Dopo un inizio di militanza che ho svolto nella ex UCI (ora PC [ml]) in maniera diciamo critica, ma certo con tanto entusiasmo, tanta speran– za (anche a causa di una completa assenza di esperienza, più che altro pratica), ne sono uscito, nel frattempo abbandonando la scuola e entrando « nel mondo del lavoro », e mi sono così avvicinato a L. C. Solo ultimamente comunque ho iniziato a fare un certo lavoro politico. dal quale prima ero rimasto sempre emarginato anche per via della difficoltà e dei limiti soggettivi e oggettivi dell'azione di L. C. a Firenze, e non solo di L. C. Ultimamente, comunque, seguendo una mia certa linea evolutiva, attra– verso alcune riflessioni e analisi, sono giunto alla conclusione che tutti i gruppi e i gruppetti nati dal 67-68 in poi si sono in parte di nuovo istitu– zionalizzati e tendono a ricreare all'interno di se stessi tutte le divisioni (fra compagni che dirigono e compagni che eseguono, fra avanguardie e masse, fra lavoro manuale e lavoro intellettuare ecc.) che appartengono o meglio, divisioni mutuate dalle organizzazioni tradizionali del movimento operaio. In questi ultimi tempi vi ho seguito con più attenzione anche per alcune letture che ho fatto del compagno Luciano Della Mea, nelle quali ho ritro– vato molti dei temi agitati più costantemente da voi di « Re Nudo ». Che poi il compagno Della Mea sia ormai cinquantenne mi sembra ulterior– mente positivo. Se fosse possibile mi piacerebbe sapere un vostro giudizio sul compagno Della Mea attuale. Per concludere, dato che ho notato sempre sul N. 18. che per me è l'ultimo uscito in questo momento che scrivo, fra i collaboratori « i compagni di Firenze » mi interesserebbe entrare in contatto con loro, spero mi possiate fornire qualche indicazione in merito, anche magari per avere •il giornale prima, o attraverso altri canali, che non sia« Feltrinelli » libreria, e in vista anche del festival pop No. 3 di Re Nudo ... E qui chiudo, sperando vi facciate vivi in qualche modo. Grazie. Caro compagno, per quel che riguar– da il ritardo, bisognerebbe tirare le orecchie a Sapere che distribuisce il giornale quando cacchio vuole, dopodiché dare un calcio nel sedere al ministro Gioia che non fa nulla per trasformare il nostro servizio po– stale che assomiglia al Pony Express del 1800. Secondo, diremmo che hai centrato pienamente il problema delle nostre tematiche politiche che il compagno Luciano della Mea ha portato avanti per conto suo, nel/' e– sperienza politica che ha compiuto in lotta continua. La nostra sensa- Compagni, Saluti comunisti [lettera firmata) zione è che se il compagno Luciano avesse dieci anni di meno, e non fosse così malato potrebbe essere di gran lunga più utile alla nostra trasformazione e alla trasformazio– ne di se stesso. Comunque Della Mea è un punto di riferimento im– portante ed è importante leggere i suoi libri. Il terzo punto riguarda i compagni di Firenze: si trovano spesso alf'A– pis Niger e nei prossimi giorni li vedremo per la propaganda sul Re Nudofestival. Fatti vivo comunque nella prima settimana di giugno. forse voi potrete spiegarmi questo quesito: non so perché, non so come mai, dei • compagni • ogni qualvolta che mi vedono col vostro giornale, tendono a sfottermi per poter attaccar lite. Forse questi • compagni • non sono compagni? oppure questi nelle ultime lotte sono così accesi da non riconoscere chi assieme a loro e forse meglio di loro lotta contro questo stato? Non so se dietro ad un paravento rosso si nascondano delle mentalità degne di piazza S. Babila, con tutti gli accessori annessi e connessi. Spero di sbagliarmi e che il mio caso sia isolato perché sennò povero comunismo e povere lotte proletarie. Una sola cosa vorrei chiedere: che questi compagni lascino da parte i loro risentimenti perso– nali che si aprano almeno un po' verso gli altri proletari, per capire che con il terrorismo con i compagni non si ottiene nulla. anzi si peggiora lo stato di cose. e che soprattutto si ricordino che è • uniti che si vince •. Saluti fraterni (lettera firmata} b

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