RE NUDO - Anno III - n. 15 - ottobre 1972

\e ~ ..1111 l .. 111 1 f)llZ1l l)l~I .. I..~IJll1INI'lìl I~ lllll1IS'l'll l)ll~'l 1 llf) l.. 11t•C)ll'lìlC~IIIIJS1I ... -------------------------------------------------•-..-~u~,.---------- bi figli di patriarchi, figli ·di Caino? Lo sfruttamento dell'uomo è co– minciato e finirà con lo sfruttamen– to dell~ donna da parte dei ma– schi: avrà termine là dove ebbe .ini– zio, quando tutte le donne unite formino una comunità di basta! Questo basta dobbiamo viverlo unite, perché solo così comincerà ad essere realmente attivo. Millenni di lacrime, di indignazio– ne, di impotenza, di abbiezione in– ghiottita in solitudine, derisa, sof– focata, con le mani inchiodate una sull'altra, han preparato una forza politica che sicuramente dirà l'ul– tima parola sulla terra quando (non sappiamo quando) troverà forma espressiva. Non si sa se c'è vita sugli altri pianeti, né in che forma, ma sappiamo che qui eravamo due forme di essere umano per essere uno nell'amore. E l'amore doveva essere la comu– nità più radicale, la prima vera co– munità creatrice. Un solo paio me– ravigliosamente riproduttore di for– me, esseri ed essere per sua stes– sa dialettica interna di sdoppia– mento, attrazione, fusione. E inv~ce non si fece uno nell'amo– re; si fece uno nel dominio. E la polarità divenne contraddizione. Questo primo anello abberrante distrusse la catena che il fuoco dell'amore costruiva. E il fuoco si fece sogno e non vita; e la vita fu spezzata dal sistema di dominio in caste e dalle sue catene. La radice di ogni imperialismo è l'irreducibi– le oppressione nucleare del ma– schile sul femminile. Lo abbiamo scoperto, denunciato, ci stiamo lottando contro. Donne unitevi e lottate, proclama– no le più avanzate; e mentre lot– tiamo ognuna al suo posto - non è soluzione individuale: la coscien– za è già collettiva - accumuliamo forze nucleari di energia umana per questo mondo nuovo in cui di– videremo le responsabilità e il po– tere: che sarà poter essere, potere dell'essere. Non più il potere della forza bruta, dell'antenato che fu bestia, la be– stia da cui il maschio ereditò la necessità di assoggettare la fem– mina per potersi accoppiare. Se pensiamo che tutta la storia co– smica nella sua evoluzione dal– l'inorganico all'organico, all'anima– le, all'umano, sfocia infine nella no– stra coscienza, pensiamo che nes– suno dovrebbe dire « la mia co– scienza », perché nessuno è umano solo in quanto maschio o in quanto femmina. Allora ci sentiamo in di– ritto di aspettare qualcosa d'altro. Il giorno che il maschio si renderà conto (e ciò succederà quando gli diremo no dopo tanti si di notte e di giorno che non hanno avuto altro risultato che di rafforzarlo nei suoi comportamenti animali) ed inter– romperà la sua carriera di padrone unidimensionale, scoprirà allora la entità della sua menzoqna? L'infinita menzogna 01 tutti i suoi «noi». Perché non è mai esistita una coscienza integrata fra le due metà dell'umanità che desse il di– ritto di pronunciare la parola «noi». Allora il nostro primo basta è: ba– sta mentire! JI.. A tutti i partiti, ideologie, sistemi, religioni, istituzioni ecc. basta! alle concezioni e alle proposte di cam– biamento che non partono di qui e con noi, col nostro punto di vista, la nostra esperienza, il nostro pro– gramma, la nostra forma di essere. Dividendo, non a parole, ma di fatto le decisioni e le loro realizzazioni. Non ci accontenteremo mai più di meno che questo. Quando apriamo i giornali di tutto il mondo e vediamo voi, i maschi, riunirvi a combattere, competere, trafficare e poi ancora combattere, sempre solo tra voi, sempre tra– mando il vostro tessuto unidimen– sionale dell'avere di più, pensiamo alla donna che ognuno ha lasciato dietro la porta delle assemblee; ancora dietro la porta. Sempre e ancora. Voi avete Il potere; ma la forza del– l'umanità è rimasta dietro la porta chiusa. Avete lasciato entrare solo le «vo– stre» segretarie, le «vostre» inter– preti, gli strumenti più raffinati del potere maschile: il «vostro» harem di turno. A noi, quelle cogli occhi dietro la porta, che li guardavamo un po' da lontano, ci sembravano bambini che giocassero; che giocassero a cavar scintille battendo sassi; bam– bini con un piccolo cuore dell'età della pietra: e ci facevano pietà. Ma ora non ci fan più pietà. Mentre giocate alla politica col vo– stro cuore primitivo, scoppia la for– za nucleare della dis•gregazione dell'atomo umano; e siamo le ma– dri, le figlie, le sorelle, le compa– gne, le mogli, le donne di sempre che gridiamo attenti! siamo noi che battiamo alle porte. Siamo incompetenti, secondo il vo– stro schema di violenza? Non ci sentiamo maturare, più mature di qualsiasi vostro specialista: perché abbiamo sofferto, perché abbiamo taciuto, vi conosciamo! O libreria arcana s.r.l. via di san giacomo, 23 telefono 6795857 00187 roma - italy ANTMONY SCADUTO la biografia FERNANDA PIVANO (dall'Underqround alla Controcultura)

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