RE NUDO - Anno III - n. 14 - settebre 1972

obiezione si lotta di classe anche L'opposizione all'esercito e nello esercito, cresce in maniera collet– tiva anche se spontanea intorno al 'ol. Durante lo sviluppo del « mo– vimento », i gruppi spontanei e nu– merosi cani sciolti conservarono e svilupparono l'obiettivo di organiz– zare questa lotta e svilupparla a li– vello di massa. Al contrario, le or– ganizzazioni più rigidamente legate ai vecchi schemi • del comunismo « di pace», tendevano, come ten– dono tutt'ora, a snobbare queste lotte definite stupidamente secon– darie o addirittura ignorate. E' Lot– ta Continua alla fine del '69 a fon– dare l'organizzazione di massa PROLETARI IN DIVISA che aveva il compito di ALLARGARE LA LOT– TA ALL'ESERCITO DEI PADRONI, NELL'ESERCITO STESSO. Contem– poraneamente in tutta Italia nasco– no decine di gruppi locali antimili– taristi che spesso si raccoglievano intorno al partito radicale, organiz– zazione presente soprattutto a Ro– ma e che già agitava le istan– ze antimilitariste, cercando di coinvolgere i giovani dei partiti della smistra tradizionale. OGGI LE SEMPRE P/U' NUMERO– SE OBIEZIONI COLLETTIVE E LE LOTTE CRESCENTI ALL'INTERNO DELLE CASERME Cl SPINGONO A LAVORARE PER LO SVILUPPO UNITAR/O DI QUESTE LOTTE, PUNTANDO A SUPERARE LE CON– TRADDIZIONI FITTIZIE TRA OBIE– ZIONE DI COSCIENZA E LOTTA DI CLASSE NELL'ESERCITO. Centinaia di soldati semplici, mi– gliaia di abitanti di paesi e città da Trieste ad Aviano sono Slat1 011em1- mente coinvolti dalla sesta marcia organizzata da gruppi antimilita– risti e dal partito radicale. Vi hanno preso parte decine di gruppi spontanei; per lo più d'ispi– razione non violenta, tra cui il gruppo dell'Abate Franzoni, quello che fa incazzare ii Papa e strac– ciare le vesti, si fa per dire, a tutta la Kuria Romana. « Proletari in di– visa » ha dato un appoggio esterno alla marcia, in quanto non condivi– deva l'impostazione di fondo, or– ganizzando invece una collabora– zione a livello di propaganda e di intervento nei dibattiti che affianca– vano la marcia. In realtà anche a livello organizzativo spesso ci sono state violente discussioni su come reagire ai fascisti e ai poliziotti, sul– le azioni da svolgere ai militari ecc. Riprenderemo più avanti gli episodi principali che saranno utili per ca– pire cosa è successo durante la marcia. Partiamo dal dato fonda– mentale senz'altro positivo della 'marcia' come strumento valido per la partecipazione della gente e le reazioni suscitate indirettamente all'interno delle caserme. Alcuni no– stri compagni (pochi) hanno parte– cipato alle tappe Udine e Codroipo. A Udine, la marcia è passata sotto la sede del MSI dove i fascisti si sbracciavano insultando i parteci– panti nei termini più beceri. I porci e i karabinieri che in teoria dove– vano difendere la marcia non-vio– lenta erano in realtà sempre pronti a dar man forte alla teppa per fa– vorire il clima di tensione e di pro– vocazione, condizione necessaria per bloccare l'iniziativa. I giullari fascisti precedevano la marcia tap– pa per tappa affiggendo ridicoli manifesti e volantini degni del mi– glior «Fatti avanti cretino». Hanno fatto i cattivi solo a Udine ma non sono riusciti a scatenare la rissa per il comportamento rigidamente non violento tenuto dai manifestan– ti. Qui c'è stato il primo momento di contraddizione fra i militanti di Lotta Continua e i marciatori. Infat– ti i Lottatori erano per la risposta dura ma sono stati convinti a desi– stere dopo lunghe e accese discus- e•l i tin1: numero quattordici anno terzo settembre 72 .Jir~ttore andrea valcarenghi direttrice re:;ponsabi_le marina valcarenghi hanno co:;pir~to andrea dario giorgio kevin laura lucii<no r:iare;hcrita ma:""'."l"ela piero santo sara f, co1.1pa,;11i on the road d: fri:1r;co .:t«Jnpa la monzese cologno monzese ,·~.:i:.trazione tribunale di milano numero 215 ii: •':..ta otto .;iugno 1971 1:0 ,:opyri,.;ht for ups publications il copyri~ht o proprieta'letteraria e• 1u1'iLltituzione borghese che va abbattuta 1.• ,•ro;irieta' nel suo significato borehese e' un furto la propr:!.eta• del pensiero e delle :::10 ;·orr.1e oltre ad.· essere un furto e• anche bahhhh « I pat . eh. » se a raa ,ama. .. giQrnaleantinilitarista SCRIVE~ A I I Ani S.ONORQ Sa:ciANi VIA GRleco7- "fVl33 B0L(>(NA • una- 111,arcia antimilitarista lare. giust levato i c gni di L.C. la popolazi ist capito la« saltare la d me dicev del pa · b9r q1,1esti giullari. Ridicolo era vedere I ~ino che ogni he per il pia- • · una espe– rcia Anti– na parte ro awi– la. are è nelle eser- e di elle ìone stare rebbe i posi– rante e za come ri- . {'esercito, co- della funzione repres– izio militare e come gregatore di una strut- attere, per noi è sen– strumento valido, ma sere molto prolungato perché oltre a diven- stosa per chi la porta progressivamente di molto più facile otte– ni di massa, e quindi nza, se questa scelta sse» (prigioni sanzio– i) buona parte deil'esi– ssiva. Inoltre e questo più importante, l'obie– uta impedisce al com– partecipare in prima per– lotta dentro le casegne. più giuste crediamo sia e pubblica e politica liie mate, motivando esp– propria volontà di ces– bbedienza alla seconda e uno continua l'obie– nza sta « dentro .. in ino a 45 a Noi ar la dlso len- iamata pro- in er

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