RE NUDO - n. 0 - novembre 1970

l'ultimo tenue filo che si legava ho pensato con amarezza, al vecchio detto: « I morti camminano in fretta! » Volterra 22/8/68 WHISKI A SAN VITTORE Un dito di whiski tra 'le sbarre e i ricordi ti assalgono con la forza di un pugno nelh str,inaco. Sar, v;11ore 10/2/70 CAMMINARE CAMINARE Camminare camminare e tu al'orizzonte ad aspettare, prenderti per mano e camminare camminare oltre le nuvole dove c'è ... niente, per regalarti mani colme di nulla. Camminare camminare fin dove le lacrime non sanno di sale. San Vittore 21/8/70 COLLOQUIO A SAN VITTORE In un sussurro tra tanta baraonda sospirai ti voglio bene. Non avvertisti il mio eospiro nell'improvviso silenzio per non tradire un singhiozzo pensai di dirti ti voglio bene. San Vittore 7/1/70 IL TEMPO AL PENITENZIARIO « Che giorno è oggi? .. « Non so». « Ma ieri era forse lunedì? » « Non so"· « Eppure è cosi, dunque dovrebbe .. Non so». «·Che ora sara? » ,, Non so». « Possibile? » [ essere martedì " « Non lo so, amico, impara anche tu, qui il tempo non conta»! Volterra 1/9/69 1969-197(), Sante nel carcere ve– de il riflettersi delle lotte operaie, legge quaJ>icon rabbia tutto quello che riesce ad avere: Mao, Stalin, Gramsci, Bakunin. Sul muro della cella oltre ad un grande ritratto di Mao-tze-tung, campeggia la scritta « creare dos, tres, muchos Viet– nam!». È il momento decisivo per la maturazione politica di Notarni– cola. In prigione parla con decine <'; compagni operai e studenti, in– carcerati per reati politici. Ali inizio del 70 viene a crearsi a San Vit– to•e ur cl'ma di grande carica po– litica. Il primo raggio, dove ci sono anche 911 anarchici e i compagni incarcerati per i fatti della via Lar– ga, diventa un centro di studio e discussione politica. Notarnicola, appena può, durante l'aria vuole parlare. Della Cina, oel partito co– munista, degli studei:iti. Qui Sante arriva a criticare a fondo l'indivi– dualismo, capisce che gli assalti alle banche erano errori, ma errori commessi da un proletario nella lotta cont~o il suo naturale nemico, lo stato. FEDAYN 70 Dove vola il falco? Il falco vola sulle tue ferite sulla tua solitudine. Vola vola il falco sull'orto di tuo padre. Dove vola il falco? Il falco vola sulla tua donna sul tuo pianto. Vola vola Il falco sul tuo desiderio. Dove vola il falco? Il falco vola sulla mitraglia sui tradimenti. Vola vola il falco sui tuoi denti serrati. Dove vola il falco? Il falco vola sui tuoi figli sulla tua casa. Vola vola il falco sulla tua Palestina. Ottobre 70. A questo punto ci sembra giu– sto terminare come termina Notar– nicola ne! documento inviato ai giu– dici, come motivazione del rifiuto ad una nuova perizia psichiatrica. Sante è sano di mente e come tale vuole essere giudicato. « Non cer– co scappatoie, non mi interessano nè le perizie, nè il giudizio che la borghesia esprime su di me, nè I.a condanna che mi verrà data. Sono certo della prossima vittoria del proletariato sulla borghesia. Alla classe operaia, al movimento rivo– luzionario solamente spetterà l'ul– timo giudizio sulle mie azioni. A giudicarmi dovrano essere i metal– meccanici della « barriera di Mila- RE NUDO/ 15 no », i contadini calabresi, i pa– stori sardi, gli sfruttati d'oggi, la classe rivoluzionaria. Da ·toro accetterò con forza e serenità ogni decisione"·· IL SEME DELLA RIVOLUZIONE (per i compagni della Via Larga) Getta un seme nel solco, gettalo, gettalo nel solco di un carcere, gettalo nella fabbrica, dimenticalo in un bar, portalo laggiù, dove finisce la terra. Portalo nella scuola e nell'officina, no, non perdere tempo con quel convento, oggi la parola si fa azione, Il dialogo lascialo ad altri, piuttosto lì, in quell'asilo, e poi laggiù, in quella fattoria isolata, ora, guarda in fondo al sacco, quei pochi semi non conservarli, spargili al vento senza temere che i passeri li mangino, qualche raro passante li raccoglierà. E tu compagno, raddrizza l'aratro, per questo solco passa la rivoluzione! San Vittore 22/1/70 Ormai, S. Vittore diventa un cen– tro d'iniziativa rivoluzionaria, le ore d'aria vengono utilizzate per riunio– ni e incontri di carattere politico. Il 24 maggio durante l'ora dell'aria, circa una ventina di detenuti insie– me a Notarnicola accolgono nove fascisti di Almirante al grido di « fa– scisti-borghesi ancora pochi mesi "· In questo clima, due dei sei raggi di S. Vittore si ribellano in seguito al criminale episodio del 21 luglio in cui vengono lasciati morire bru– ciati tre detenuti. Notarnicola, non ha vissuto direttamente la rivolta, perchè riel sue raggio non è scop– piata, rr.a ecco quello che dice in una sl'a lettera clandestina, scritta il giorno dopo. « ... la nostra cellula è andata distrutta, è successo l'in– ferno qui. .. è comincfata la caccia e allora i detenuti venivano presi uno per volta e accompagnati a colpi di cinghie, bastoni, catene, calci. pugni e che altro devo dirti? Ti dico che sentivamo gli urli, per darti un'idea dovresti andare al ma– cello dove sgozzano i maiali! Mi di– cono che Braschi sia stato portato via di peso dai poliziotti ed è stato visto piangente e malconcio. Cosi pure di Angelo (De!la Savia n.d.r.) Lottare in queste condizioni è terri– bile, dillo ai compagni. .. avverti gli avvocati politici per i compagni tra– sferiti ... C'è stato una sola cosa po– sitiva, il canto di «Bandiera Rossa», cantato da tutti al completo. La ra– dio borghese ha detto che « ... la fatica ed i segni della lotta si ve– dono sui volti e sulle divise degli agenti!» No: sulle ossa di quei di– sgraziati che sono nelle condizioni che immagini, alle celle ... l'oriente è rosso, ma qui è sempre più nero'" « PASSANO I COMPAGNI" Passami quel barattolo, -– prendi un cucchiaio, prendi la gavetta e batti, batti con forza. con rabbia contro quei ferri, non sei solo accorgitene, senti? Davanti a S. Vittore sfilano i compagni. Maggio 70, S. Vittore

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