Rivista Critica del Socialismo - fasc 1 - gen. 1899

• AD UN NUMERO ---·H·- Quando calano !'ombre e il gél ti sale, Per la muda, ne l'ossa: << Tu pensa a l'Ideale, » Ghigna il guardiano de la Casa Rossa, « lo vado a pranzo .' E spero, in barba a Dio, « Di buscarmi la croce. « Tu canta l'Inno, ed io « M'attacco al fiasco, che ·mi fa feroce. (< Ho quattro maschi e cinque femminelle, « Tutte da collocare ' <e E per di più non belle: « Lo Stato , Pellù mio, ci ha da pensare! » Scendono , l'ombra, e tu nel cuor tuo scendi, Filippo, ove il sol brilla, Quel sol che i biechi incendi A la borghese pinge egra pupilla; Nel cuor tuo scendi: ei ~ti dirà le cose Dolci, le immense brame , Che vagano amorose In torno a! vigilato eremo infame. Una tra quelle voci, un tra' sospiri Ne la notte silente S'inarca alto com' iri Polare, e canta disperatamente : « lo son la madre I lo son la madre l lo sono « La madre tua! Qui ruggo, (( E non chiedo perdono: « Leonessa quì sto; muoio, non fuggo. » Tartarino frigidet to 1 una moneta Esaminando antica : « Che ha questo poeta? )) Strilla: « il babbo lo paga; o che s'intrica? » :fa;ulitmcu!us.

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