Giulio Caprin - Trieste e l'Italia

6 - sesso al conquistatore. Non è possesso dove il consenso non lo giustifichi e lo assicuri. E il consenso di Trieste al suo possessore austriaco non c'è. Anzi il dissidio cresce con il crescere della città posseduta, con il chiarirsi della sua coscienza nella comunione della coscienza italiana. Trieste è in Italia: paga il suo tributo di ricchezza a Vienna, deve pagare quello del sangue alla casa austriaca di Asburgo; ma la sua capitale è Roma, perchè Roma ha impresso il primo segno della civiltà all'oscuro borgo senza storia che doveva essere Tergeste; perchè Roma è stata la capitale d'Italia anche quando l'idea di un'Italia e della sua capitale non era neppure nei sogni dei veggenti. Trieste è nella storia italiana sempre. La sua lingua nativa è uno dei dialetti italiani, uno dei più insigni. glorioso quasi quanto la lingua nazionale : il dialetto veneto. I pensieri che essa esprime nel dialetto e nella lingua comune riflettono il pensiero italiano nei suoi atteggiamenti necessari : i vanti di cui si compiace la sua coscienza cittadina sono vanti comuni ali 'Italia: i grandi spiriti in cui riconosce la sua nobiltà latina sono i grandi spiriti italiani, i confessori molteplici dell'unica grande anima italiana : da Dante a Carducci. da Ferruccio a Garibaldi. · La sua storia municipale, quando la rovina di Roma travolse anche il destino di Trieste, è tutta storia italiana. Salvata dal diluvio barbarico delle invasioni, riappare, dal!'oscurità feudale, libero comune di lingua e costume italiano, umile ma puro nel suo angolo marino tra l'Aquileia dei Patriarchi e l'Jstria già promessa ai Veneziani. Troppo povera e internata nell'estremo golfo dell'Adriatico, Venezia la occupa un momento, poi la abbandona. Trieste non ha bisogno di esser veneziana per rimanere in Italia. Ci rimane anche quando, 6iblioteca G no Bianco

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