Giulio Caprin - Trieste e l'Italia

- 31 - Ora Trieste sarebbe appunto uno dei punti in cui farebbe centro il germanesimo vittorioso per estendere sempre più la sua influenza esclusiva sull'Oriente balcanico domato e sull'Oriente turco asservito in un 'alleanza militare. E' necessità per l'Italia che non vuol morire approfittare del momento straordinario per riformare a suo vantaggio l'equilibrio dell'Adriatico, premessa indiscutibile per la sua futura espansione civile e commerciale in Oriente. Diritto riconosciutole oramai ufficialmente da quella stessa Russia contro cui l'inganno triplicista voleva adoperarla a vantaggio dell'Austria. Ma se il diritto nazionale su Trieste, sull'Istria e su parte della Dalmazia è stato riconosciuto all'Italia dalla Russia, oltre che dalla Francia e dall'Inghilterra, il regno d'Italia ne deve il riconoscimento soltanto alla tenace difesa, all'indomabile fede con cui Trieste e le altre città dell'Adriatico orientale hanno mantenuto la loro antica italianità contro ogni volontà nemica. Dal 1866 ad oggi la loro indomita resistenza si è alimentata di una profonda speranza patriottica. Se questa speranza fosse tradita, per che e come potrebbero resistere ancora? Oramai la italianità dell'Adriatico orientale e del suo centro vitale, Trieste, è entrata nella crisi suprema da cui sì esce subito o si muore. Tutti sentono che l'ultimo termine concesso dal destino sta per scadere. Trieste all'Italia oggi o mai più. B;blioteca G no Bia'1co

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