Giulio Caprin - Trieste e l'Italia

- 16 - &tinonon muta. Negli ultimi due decenni gli Slavi - Slol'eni della Carniola ma anche della Carinzia, Croati della Croazia, perfino Czechi e Polacchi - hanno avuto un aumento artificiale che non può essere uguagliato dall 'aumento parallelo della città italiana. Contemporaneamente si bandiscono gli Italiani del Regno che potrebbero compensare l'immigrazione slava. Perfino i Trentini e i Friulani, che pur sono sudditi austriaci, sono sviati dalla grande città italiana dell'Austria: la loro emigrazione è diretta dovunque, magari in America, purchè non vengano a Trieste. E tuttavia, dopo decenni di quest'opera denaturante, nel 191O le statistiche ufficiali sopra una popolazione di 220.000 abitanti sono costrette a segnare 150.000 Italiani ( 120.000 sudditi austriaci e 30.000 regnicoli) contro 50.000 Slavi. I restanti ventimila metà Tedeschi e metà stranieri di altre provenienza. E si noti che le cifre della statistica ufficiale sono per il 191O anche più sospette che non sieno sempre le dichiarazioni ufficiali austriache « per uso interno ». Il computo degli abitanti secondo le nazionalità che, per esempio, a Vienna è stato fatto sulla lingua d'uso, a Trieste è stato fatto sulla lingua materna : vale a dire, richiedendo ai censiti la lingua parlata dai loro antenati, il Governo ha fatto apparire slavi o tedeschi molti immigrati che oramai erano stati assorbiti dall'italianità cittadina ed erano e sono effettivamente italiani. Cosl si spiega come il carattere visibile di Trieste sia anche pm italiano di quello che le statistiche potrebbero far credere. La colonia immigrata sparisce nella prevalenza assoluta dei cittadini italiani. Ci sono nel Regno città di forestieri - Venezia stessa - che presentano un aspetto più internazionale di Trieste. Perchè in quelle città per lo meno il piccolo commercio si adatta a lingue Biblioteca Gino Bianco

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