Mario Alberti - Adriatico e Mediterraneo

-7Anche ragioni politico-economiche esigono, dal punto di ista italiano, la disfatta dell'Austria. Queste ragioni son di duplice ordine : negative e positive. Negative in quan o l'interesse d'Italia richiede che l'Austria non abbia o non\faccia una determinata cosa; positive, in quanto l'Italia ha bisogno di avere o di fare alcunchè per il suo avvenire economico-politico. Comin'ciamo dalla parte negativa del problema. Se l'Austria vincesse, o meglio se vincessero gl'imperi centrali causa iÌ non intervento dell'Italia nel conflitto ... In tal caso, è quasi certo che l'Austria-Ungheria si ingrandirebbe a spese della Serbia. Delle conseguenze di un siffatto ingrandimento austriaco per l'Italia si parlerà più tardi.Ciò che importa rilevare già fin d'ora è che se anche non intaccasse territorialmente la Serbia, la Monarchia degli Asburgo, vittoriosa, acquisterebbe un vero predominio nei Balcani. Orbene, un esaurimento della Serbia indebolirebbe altresì la posizione dell'Italia di fronte all'Austria-Ungheria. Infatti, finchè c'era ìa Serbia pronta a gettarsi contro ali' Austria-Ungheria alla prima occasione in -cui questa si fosse trovata implicata in un conflitto contro l'Italia, noi potevamo contare su di un notevole coefficente autonomo indiretto per la nostra difesa. Il giorno in cui esso venisse a mancarci, noi ci troveremmo « eo ipso » in condizioni notevolmente peggiori, anche perchè l'Austria-Ungheria vittoriosa dopo l'immane conflitto attuale, avrebbe ben altra forza di prima. Di più, una volta domata la Serbia - centro del1'irredentismo sud-slavo - l'Austria dovrebbe inaugurare nelle sue province meridionali popolate di slavi, una politica più decisamente favorevole ad essi per tenersene favorevole la massa numerica. E ciò accadrebbe, come già avanti la guerra ed in misura ancor più grave di allora, a spese delle province italiane, contro le quali verrebbe scatenata la marea delle ambizioni slavo-austriache. Noi possiamo ancora considerare « mare nostrum » l'Adriatico, perchè Trieste, Fiume, Zara, Spalato, ecc., sono città italiane, sebbene sotto giogo straniero. Ma il giorno in cui si rinunciasse definitivamente al possesso delle coste orientali (e questo ognun lo capisce, accadrebbe qualora non si approfittasse di quell'occa~ione unica ch'è Biblioteca Gino Bianco

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