Mario Alberti - Adriatico e Mediterraneo

- 26 - nizzate. La vittoria imprimerebbe ali 'espansione economica degli imperi centrali, facilitata anche dalla alleanza con la Turchia, un ritmo più accelerato ed efficace ed il commercio estero italiano ne avrebbe non insensibile menomazione. Non basta. Già adesso l'Austria-Ungheria, per ret~ di navigazione e di commercio, ha importanza preminente nell'Adriatico. Dopo la vittoria, accentuatosi il « Drang nach Osten » e sviluppatisi gfi appetiti mediterranei degli imperi centrali, questi determinerebbero un incremento celerissimo delle costruzioni navali, da guerra e mercantili, per la navigazione austro-ungarica ed aumenterebbero considerevolmente il commercio marittimo dell'Austria e della Germania nell'Adriatico, letteralmente schiacciando la più debole e meno sviluppata marina mercantile italiana. Allora, anche le nostre piccole ma non ingloriose compagnie di navigazione adriatiche dovranno darsi per vinte dinanzi ali 'inasprita concorrenza austriaca. Con quale danno per il commercio italiano, ognuno ben lo capisce. Ma non basta ancora. L'Austria-Ungheria ha l'intenzione, ed i verbali della « Zentralstelle » per la politica commerciale possono documentarlo, d'introdurre, in occasione della rinnovazione dei trattati di commercio, cioè di qui a due anni (.nel 1917), un dazio d'entrata sugli ortaggi italiani di corone venti per q_uintale. Vale a dire si vieterebbe l'importazione in Austria-Ungheria degli ortaggi italiani, che dal dazio ne avrebbero più che raddoppiato, talvolta, anzi triplicato, il prezzo. Succederebbe quello che accadde con i vini, quando fu abolita la clausola. Le frutta e gli ortaggi italiani sarebbero completamente tagliati fuori dei mercati di Trieste, Fiume e dell'interno dell'Austria. Del resto, sia detto fra parentesi, 1'Austria già adesso osteggia nel modo più perfido e palese i prodotti italiani. Mentre favorisce con ogni mezzo l'importazione in Austria degli agrumi spagnuoli, ai quali concede facilitazioni ferroviarie, di magazzinaggio da parte dei Magazzini Generali, ecc., fa usare il peggior trattamento che si possa immaginare agli agrumi italiani, fa. cendoli scaricare in malo modo, esponendoli alle intemperie, lasciandoli giacere a lungo nei vagoni, ecc., ecc., al fine di farli arrivare deperiti, cattivi e guasti ai luoghi Biblioteca Gino B1dnco

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