Mario Alberti - Adriatico e Mediterraneo

- 25 - si affaticano per assicurarsi nuovi mercati. La Venezia Giulia, infatti, rifornita sinora dalle produzioni austriache e tedesche, ricorrerà, dopo l'annessione, soltanto all 'agricoltura ed alle industrie nazionali. Lo stesso dicasi per il Trentino e per la Dalmazia. Allo scopo di chiarir meglio la portata economica del1'annessione di Trieste per le produzioni italiane, considereremo separatamente i rapporti intercedenti fra il possesso della V~nezia Giulia e l'agricoltura, fra quello e le industrie. Ossia, in altre parole, esamineremo quale interesse economico possa avere il mezzogiorno e quale il settentrione d'Italia nella conquista delle terre irredente. Precisiamo gli interessi deJle regioni agricole e marinare d'Italia in genere e del Mezzogiorno in ispecie: 1 ° poter esportare sempre maggior copia di prodotti agricoli a condizioni vantaggiose; 2° sviluppare la penetrazione economica italiana nei Balcani e nel Levante; 3° poter svolgere liberamente l'attività peschereccia ed aver sicuri e lucrosi sbocchi per il suo prodotto. Vediamo, anzitutto, quale sarebbe la probabile ripercussione della guerra attuale su questi interessi, se agli imperi centrali dovesse arridere la vittoria. Se la Germania e l'Austria-Ungheria dovessero vincere, noi assisteremmo molto probabilmente ad un ingrandimento territoriale dell'Austria a spese della Serbia e del Montenegro con le esiziali conseguenze economiche e politiche accennate già prima per la nostra posizione nell'Adriatico, per la nostra penetrazione commerciale nei Balcani e nei riguardi della ferrovia Danubio-Adriatico, il cui sbocco si troverebbe nelle mani dell'Austria. Non ritorneremo su questi argomenti, ma rileveremo soltanto che se gli imperi centrali vincessero, l'unione fra l'Austria-Ungheria e la Germania (che il trialismo jugoslavo della monarchia ausburgica non turberebbe, come non la turbò in passato il dualismo magiaro), cementati dalla fraternità delle armi, diverrebbe sempre più intima e Trieste e Fiume diventerebbero i porti e gli strumenti d'una accresciuta espansione economica dei due imperi nei Balcani e nel- !' Asia Minore, con gravissimo pregiudizio per le esportazioni italiane che già adesso si trovano in condizioni d'inferiorità, poichè più recenti e meno fortemente orgaB•blloteca Gino Bianco

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