Mario Alberti - Adriatico e Mediterraneo

- 27 - di destinazione. Su questo fatto positivo, constatato da numerosi commercianti, fu più volte richiamata l'attenzione del R. Consolato di Trieste, le cui pratiche non approdarono però a risultati favorevoli. Ed il conte Thaon di Revel ed il Cav. Galli, che ressero il nostro Consolato di Trieste, lo sanno molto bene. Non è però finita ancora la triste istoria delle nostre probabili vicende economiche nell'Adriatico dopo una vittoria degli imperi centrali. Tutti sanno che i pescatori nostri non hanno motivo di essere molto soddisfatti del trattamento che fanno loro le autorità austriache. Ebbene, il governo austriaco progetta - ed il Piccolo della Sera di Trieste ebbe varie volte occasione di protestare contro sì inique intenzioni - di eliminare i pescatori italiani e di toglier loro la facoltà di smerciare i loro pesci a Trieste, Fiume ed in genere in Austria, perchè vuole sviluppare e proteggere una grande attività peschereccia croata. Queste, sono le minaccie per la nostra vita economica adriatica che ci vengono dagli imperi centrali. Se, invece, questi fossero vinti e l'Italia, col suo intervento, si assicurasse il possesso della Venezia Giulia, con Trieste e Fiume, ed eventualmente anche della Dalmazia, nessuno di questi pericoli incomberebbe più sull'economia agraria e peschereccia d'Italia. Lo smercio dei prodotti agricoli italiani non subirebbe alterazioni di sorta, poichè la Venezia Giulia non sarebbe più divisa da barriere doganali dal resto d'Italia, nè l'Austria vinta potrebbe permettersi più il lusso d'ostacolare le esportazioni italiane, giacchè nel trattato di pace si potrebbero imporre alla monarchia degli Asburgo anche determinate condizioni di politica commerciale. Inoltre l'Austria non potrebbe proibire con dazi eccessivi l'importazione di prodotti agricoli italiani, poichè non possederebbe più regioni relativamente meridionali atte a produrre tali ortaggi. Inoltre i vini italiani non sarebbero più esclusi dai mercati della Venezia Giulia ed in ispecie da Trieste. Con l'Austria vinta, la ferrovia Danubio-Austriaca gioverebbe enormemente all'Italia, di cui f~vorirebbe la penetrazione economica dei Belcani. Da un'Austria vinta nulla avrebbe a temere la nostra industria della pesca, la quale, all 'incontro avrebbe assicurati definitivamente i mercati di B•blioteca Gino Bianco

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