Mario Alberti - Adriatico e Mediterraneo

-15di spedizione con l'introduzione delle macchine a vapoi'è nei battelli, il commercio di Trieste si svilui:pa potentemente, per merito anch~ dell'intraprendenza dei suoi mercanti e dei suoi armatori. La storia ha dimostrato falso l'asserto dell'origine austriaca della floridezza commerciale di Trieste. Converrà ora esaminare come stia, in realtà, la faccenda di Trieste, porto franco. Basterebbe il fatto che, non essendo più porto franco, Trieste è ancor più importante, commercialmente, di una volta per togliere molta forza all'argomentazione. Ma vediamo un po' più davvicino come stessero le cose. Per le innumerevoli vessazioni fiscali e daziarie nel Medio Evo, il commercio era da pertutto veramente assai esiguo. Orbene, per rimediare a così deplorevole stato di cose, vi fu chi pensò di esonerare determinati porti dal pagamento di dazi, così che gli arrivi e le partenze delle merci non fossero ostacolate e potessero liberamente effettuarsi. Livorno, per l 'acume dei Medici, fu il primo porto franco : nel 154 7. La concorrenza che, per le sue condizioni di libertà di traffico, Livorno potè muovere alle altre piazze mercantili, accaparrandosi gran parte del commercio col Levante, indusse a far diventare porti franchi anche altre importanti città marittimo-commerciali del Mediterraneo: Genova nel 1595, Napoli nel 1633, Venezia nel 1661, Marsiglia nel 1669, Gibilterra nel 1706 e Port Mahon nel 1718. Di fronte a questo diffondersi di porti franchi nel Mediterraneo e nell'Adriatico Occidentale, i porti dell'Adriatico Orientale non potevano essere più a lungo mantenuti nelle loro condizioni d'inferiorità e cosi Carlo VI si decise a rendere porti franchi (alla fine del secondo decennio del secolo decimo ottavo) Trieste, Fiume, Martinschizza, Buccari e Portorè ed infine (nel 1785) Segna e Carlopago. Soltanto Trieste e Fiume acquistarono una grande importanza, gli altri porti dell'AustriaUngheria, nonostante fossero franchi, non seppero elevarsi oltre il rango di minuscole cittadine. E' ovvio pertanto che se, a parità di condizioni con moltissimi altri porti concorrenti dello stesso Stato, Trieste e Fiume primeggiarono in modo schiacciante, ciò si deve, anzitutto, alla loro posizione geografica e poi, all'abilità trafficatrice dei loro commercianti. Biblioteca Gino Bianco

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