Mario Alberti - Adriatico e Mediterraneo

- 13 - solo un più grande campo libero d'espaqsione commerciale italiana nei Balcani grazie alla sottrazione della Bosnia e d'altre regioni alla economia austriaca ed al loro incorporamento nell'economia serba, montenegrina, ecc., ecc. ; ma assicurerebbe altresì all'Italia il dominio economico sull'Adriatico, renderebbe tributaria del commercio italiano tutta l'Europa centrale, dalla Svizzera alla Germania meridionale, all'Austria, all'Ungheria, alla Croazia; consentirebbe un fortissimo incremento di prestigio economico e politico nei Balcani e nel Levante, favorirebbe\ un intenso spiegamento d'influenze e di interessi economici nell'Asia Minore, in cui l'Italia potrebbe vantare maggiori diritti; assegnerebbe all'Italia il primato mercantile marittimo e, di converso, anche politico nel Mediterraneo. E' quanto dimostreremo con dati e con fatti nelle pagine seguenti. Ma prima ancora di passare a siffatta dimostrazione, sarà necessario di sfatare un mito diffuso ad arte, con molta abilità, dagli austriaci, i quali se ne ripromettevano la rinuncia italiana al possesso della Venezia Giulia: il mito, cioè, della decadenza economica di Trieste sotto l'Italia; il mito della superfluità del porto di Trieste per la economia italiana. È assolutamente falso che la prosperitàeconomica · di Trieste sia dovuta al• l'Austria. Gli austriaci, di là e di qua del confine, dicono : Trieste è divenuta un grande emporio commerciale, perchè l'Austria ne fece il porto dell'impero, perchè l'Austria la creò porto franco, perchè l'Austria spese somme :enormi per il suo sviluppo portuale, perchè l'Austria si dette una cura specialissima dell'incremento delle comunicazioni ferroviarie fra Trieste ed il suo hinterland, ecc., ecc. Biblioteca Gino Bianco

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