Mario Alberti - Adriatico e Mediterraneo

- 12 - cilmente si intende. 1 ° In terra - a parte l'incitamento che potrebbe venirne ad altri paesi finora neutrali, come la Rumneia, ad entrare nella lotta, anch'essi contro gl'Imperi centrali - in terra gli effetti sarebbero questi : l'esercito austriaco, costretto a far fronte anche verso di noi, e quindi a dividersi ancora, e a rimanere perciò in condizioni di assoluta inferiorità, dovunque; tutto il peso, perciò, della guerra sulle due fronti, o la grandissima parte di esso, sulle spalle della Germania, impotente a reggerlo e ad ottenere, ancor meno allora, risultati decisivi sull'uno o sull'altro teatro. 2° In mare : un 'enorme prevalenza delle squadre alleate su quella austriaca nell'Adriatico; possibilità di combinare azioni di terra con operazioni di mare per la distruzione completa della potenza navale austro-ungarica; opportunità per l 'Inghilterra di concentrare ancora maggiori mezzi nel mare del Nord e di ricevervi in tempo non lungo anche il concorso delle forze navali francesi. 3° E per quanto riguarda i rifornimenti ~ specie quelli veri e propri di guerra - vorrebbe questo fat_to dire la cessazione completa del respiro degli Imperi centrali attraverso questo gigantesco polmone italiano, al quale, appunto perciò, essi tengono tanto. E' dunque, arrischiato concludere da tutto questo che il nostro intervento contro gli Imperi centrali sarebbe il vero e proprio tracollo della bilancia a loro danno? » Le conclusioni del Barone non potrebbero esser più esplicite e la competenza dell'illustre critico militare non permette di dubitarne. La sconfitta dell'Austria e la conseguente vittoria dell'Italia porterebbero seco non solo la reintegrazione della patria nei suoi confini naturali e, quindi, la completa sicurezza delle frontiere; non solo il possesso del Trentino, della Venezia Giulia, con i porti di Trieste e Fiume, e di parte della Dalmazia; non solo quell'assetto dell'Albania che sarèbbe il più confacente agli interessi italiani; non solo quella spontaneità ed intensità di rapporti commerciali italo-balcanici che sarebbero la naturale conseguenza della costruzione di una ferrovia Danubio-Adriatico; non solo la completa ed assoluta padronanza militare sull'Adriatico, mercè il possesso di Pola, di isole e di porti della Dalmazia e di Vallona; non Biblioteca Gino Bianco

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