Mario Alberti - Adriatico e Mediterraneo

- 11 - restringerebbe il campo balcanico aperto ai commerci ed alle produzioni d1ìtalia, danneggiando così, non insensibilmente, la nostra economia nazionale. Annessa parte della Serbia al regno di Croazia, I' Austria-Ungheria, in possesso anche di Trieste e di Fiume, non avrebbe alcuno motivo per ostacolare la ferrovia trasversale Danubio-Adriatico, ma anzi ne promuoverebbe la sua costruzione, poichè potrebbe averla nelle sue mani e quindi sfruttarla ai propri fini. Con opportuni congegni di tariffe, l'Austria-Ungheria, disponendo della ferrovia Danubio-Adriatico, potrebbe monopolizzare tutte le correnti di traffico balcaniche che correranno nell'Adriatico, incanalandole verso i suoi porti (in breve ora slavizzati) di Trieste e di Fiume, con gran pregiudizio per I'I tali a, il cui commercio sarebbe così tagliato fuori. Sarebbe allora per sempre esclusa una efficace penetrazione economica italiana nei Balcani, con grave perdita specialmente per Bari e Venezia, i due porti più direttamente interessati. L'Austria-Ungheria vittoriosa soffocherebbe nazionalmente, militarmente, politicamente e commercialmente l'Italia. vantaggi positivi di m1 intervento Italianocontro l'Austria. E' fuori di dubbio che un intervento italo-rumeno contro l'Austria provocherebbe la definitiva sconfitta degli imperi centrali. Lo ammettono implicitamente persino l'Austria e la Germania; lo affermano in modo assoluto e unanimemente critici militari autorevolissimi. Così, per esempio, il colonnello Barone, in uno studio analitico sintetico sulla situazione dei due gruppi belligeranti, si esprimeva recentemente così : « Che vorrebbe dire 1'abbandono della neutralità da parte nostra? Esso costituirebbe assai probabilmente il tracollo della bilancia. Il che faBiblioteca Gino B1c;1nco

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