Alessandro Lustig - La preparazione e la difesa sanitaria dell'esercito

- 19 - buoni vaccini attuali sono ridotte al mm1mo o anche eliminate. Il vaccino si somministra per Io più per via sottocutanea. Nei soldati si devono evitare le iniezioni nelle regioni sottoclavicolari, ipocondriache e scapolo-omerali, dove il portare lo zaino e il cinturino potrebbero aumentare l'irritazione prodotta dal vaccino. Per ogni tipo di vaccino è determinata la dose da inocularsi ogni volta; le dosi sono progressive e le iniezioni si fanno a intervalli non minori di 8 nè maggiori di 12 giorni. Diciamo subito che la vaccinazione non preserva in tutti i casi in -modo assoluto e persistente dalla malattia, ma la forma morbosa, se colpisce i vaccinati, e ciò ac-. cade rare volte, decorre con andamento più benigno, più· breve e raramente ha esito letale. Del resto anche l'infezione tifica naturale lascia dietro di sè una immunità non assoluta, e talora si osservano dopo mesi od anni delle r9infezkni. Non può dunque pretendersi dalla vaccinazione, che consiste appunto nel cercare di produrre una reazione organica specifica di fronte al germe mediante l'inoculazione dei corpi bacillari medesimi, un effetto più costante e durevole che quello dovuto alla malattia normalmente decorsa. Le statistiche, ormai numerose, dimostrano che nelle varie parti del mondo, su individui di razza diversa, le vaccinazioni sono riescite a spegnere focolai infettivi che duravano da molto tempo e a preservare truppe viventi in zone infette. Ricordiamo alcuni esempi. Il vaccino fu largamente usato negli eserdti coloniali inglesi (Europa, Asia, Africa) e in quello degli Stati Uni-. ti. Secondo Wright, le vaccinazioni usate dal 1896 al 1901 in India, Egitto e Cipro ridussero di metà la frequenza dei casi di tifo. Più tardi dal marzo 1906 al • febbraio 1907, nell'esercito delle Indie si ebbe, fra i: non vaccinati, morbilità doppia e mortalità quadrupla che fra i vaccinati. Nel 1908, nello stesso esercito di 70.00P, uomini, la morbilità fu più che tripla e la mortalità più che quadrupla nei non vaccinati; le proporzioni sj man-. tennero uguali nel primo semestre 1911 fra 63.624 vaccinati e 8481 non vaccinati; si usò il vaccino di Wright. ·, Nella spedizione tedesca contro gli Hereros (Af~ic,? australe) del 1904-07, quantunque il trattamgnto fQ~~e Biblioteca Gino 81dnco

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